Tra la terra e il cielo - Film (2015)

Lungo le rive del Gange, due storie tragiche destinate ad incrociarsi solo nell'epilogo, rischiarato da una luce di speranza tenue come i colori del fiume. Storie a cui corrispondono stili diversi: secco e spigoloso quello di Devi, determinata a cambiare la sua situazione sotto ricatto, più sognante e scontato quello di un addetto ai roghi funebri innamorato di una ragazza di classe sociale superiore. Il primo filone narrativo è molto più interessante del secondo, ma comunque si tratta nel complesso di un film notevole, un ritratto inedito dell'India di oggi in cui convivono facebook e tabù.

Un incipit che non ti aspetti da questo film indiano che parte con un incontro così tanto occidentale, in quest'epoca di app di dating e procede poi lungo due diversi filoni narrativi. Ciascuno porta il fardello di un dramma tutt'altro che semplice, ma il protagonista resta questo fiume che scorre centrale e si fa testimone di vita, morte e questioni quotidiane. Se il ritmo del racconto talvolta cede, sono diverse le immagini in grado di restituire il senso di questi luoghi incantevoli in un samsara di sofferenze che attende il nirvana conclusivo.

Due storie drammatiche che solo all'ultimo si sfiorano. La morte è protagonista, ma più ancora lo sono le difficoltà dei giovani a emanciparsi, a testimonianza di come in India sia ancora difficile svincolarsi dal retaggio delle tradizioni culturali, oltre che da un oppressivo sistema corruttivo. Le immagini ci mostrano un'India autentica, per nulla edulcorata, lontana da Bollywood, avvolta in una luce opaca che la pervade, con il torbido Gange che a Varanasi accoglie le ceneri dei defunti bruciati. Triste e intenso.

Lontano dal glamour del luccicante cinema bollywoodiano, un film fortemente drammatico ambientato in una delle città sacre dell'India. Il fiume Gange è centrale nella narrazione di due storie che portano in scena una nazione che si dibatte nel'irrisolto conflitto tra tradizione e modernità. In maniera spesso sommessa, altre volte amplificando la tensione, l'autore sottolinea benissimo questo contrasto, aiutato da un'ambientazione molto suggestiva e un gruppo di bravi interpreti.

Se lo scopo era quello di uscire dalla morsa fantasmagorica di Bollywood, certamente questa storia segna un progresso; ciò non vuol dire che essa rappresenti un qualcosa di significativo (considerando la sua recente uscita). Quel che è più attuale è legato ai cliché della globalizzazione, per il resto mette in scena le più atroci disparità di una società divisa, narrando due storie parallele attardate su moduli e soluzioni antiquate. Si apprezza invece la fotografia che valorizza i colori della città e i cerimoniali sulle rive de "sacro" Gange.