Tharus figlio di Attila - Film (1962)

Peplum moto ingenuo e molto schematico (nella media, pertanto), che lascia non poche perplessità quando nel villaggio guerriero in cui si svolge gran parte dell'azione spariscono letteralmente le sentinelle e chiunque può andare e venire... Protagonista sballato, troppo alto e con mento pronunciatissimo. Il migliore è Lorenzon, anche in questa occasione in un ruolo di nobile, stavolta burbero ma non cattivo. Bella la Gastoni, qui bionda. Film per ragazzi degli Anni Sessanta, insomma, magari non all'oratorio, perché la Gastoni talora è scosciata.

Peplum "barbarico" di poche pretese di Bianchi Montero, uno dei pochissimi registi che nella sua lunga carriera ha percorso praticamente tutti i generi del nostro cinema B. La storia assomiglia a tante altre e la sceneggiatura è così affettata da dare quasi fastidio. Si salva un po' nelle scene d'azione, che sono il sale di questo cinema, in cui si è visto sicuramente di peggio (ma anche di meglio). Cast con lo "straniero" dal passato illustre Cortland che appare piuttosto imbalsamato e perde il confronto con i nostri Palmara e Lorenzon, alle prese con ruoli più complessi. Insomma...

Puntata di Roberto Bianchi Montero nel mitologico "serio", con alcune partecipazioni notrevoli (qui Livio Lorenzon per una volta non è un genio del male...) e un numero di comparse per una volta interessante (infatti siamo in Jugoslavia, e lì lo stato forniva l'esercito, a chi veniva a fare film). Comunque divertente, con un  ritmo discreto e una trama decisamente manichea, come imponeva il genere.