La forza invisibile - Film (1968)

La forza invisibile
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The Power
Anno: 1968
Genere: fantascienza (colore)
Note: Soggetto dal romanzo di fantascienza "Troppo poco" (The Power, 1956) di Frank M. Robinson.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Pachidermico thriller che muove da posizioni fantascientifiche per mostrare presto quanto in realtà si punti maldestramente più al giallo hitchcockiano e alla suspence, con un vero e proprio colpevole da individuare e il dottor Tanner (Hamilton) che indaga in sostituzione di una polizia che invece brancola nel buio. Tutto parte da una riunione a un centro sperimentale di ricerche spaziali, dove un team sta studiando da tempo la resistenza al dolore dell'uomo con l'obiettivo di capire perché certi individui sopportino fisicamente alcune sollecitazioni nello spazio alle quali invece altri soccombono. Durante la riunione però un professore fa notare che tra loro vi è una persona (non ancora individuabile)...Leggi tutto dotata di intelligenza sovrumana e poteri telecinetici tremendi, che - lo vedremo in seguito - può arrivare a uccidere con la sola forza del pensiero. Così, dopo una prima vittima ritrovata con gli occhi letteralmente fuori dalle orbite all'interno di una cabina rotante utilizzata per le esercitazioni, Tanner cerca di andare per esclusione raggiungendo uno per uno i componenti della riunione. L'ultimo film del glorioso Byron Haskin non è proprio tra i sui migliori. Come detto la fantascienza entra dalla porta di servizio e la sceneggiatura si sfilaccia terribilmente perdendosi per strada indizi e spunti che alla fine sembrano buttati lì a casaccio. Così come appaiono terribilmente posticce certe scene inserite solo per aggiungere vanamente un po' di spettacolarità a un film altrimenti piatto e sciapo (si pensi a quella in jeep nel deserto, con fuga in un'oasi bombardata a sorpresa da aerei militari in esercitazione!). L'ultima parte poi, che lentamente dovrebbe sciogliere l'enigma, pare avvolgersi su se stessa azzardando colpi di scena che risultano solo patetici, con rimpalli assurdi di responsabilità e l'effetto speciale di un cuore visto a raggi X attraverso i vestiti che accelera d'improvviso e poi smette di pulsare. Cast con buoni nomi ma decisamente poco convinto a cominciare dal protagonista, accompagnato dalla dolce Susanna Pleshette, per finire a una serie di personaggi inamidati colla faccia di marmo. La confezione è di qualità, quialche discreta location c'è (la villa moderna nel finale, ad esempio), ma è tutto così asettico, asfittico, insignificante...

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/05/16 DAL DAVINOTTI
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Daniela 20/12/18 14:14 - 12662 commenti

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Haskin si congeda dal pubblico dirigendo un film dello stesso genere di quello a cui è legata la sua fama ma purtroppo privo del fascino della Guerra dei mondi. Si tratta infatti d'un fanta-thriller goffo e macchinoso, incentrato su un essere dai poteri sovrannaturali la cui identità resta misteriosa fino all'epilogo: a condurre le indagini due improbabili scienziati: Hamilton, espressivo quanto un ciocco, affiancato da Pleshette in un mortificante ruolo decorativo. Anche il resto del cast, che pur vanta nomi importanti, offre prestazioni di routine, per cui resta ben poco da salvare.

Ciavazzaro 19/03/19 00:37 - 4770 commenti

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Interessante thriller di fantascienza che dal giallo prende il meccanismo del whodunit (chi dei vari scienziati è il diabolico essere dotato di un enorme potere col quale uccide a distanza i propri nemici?). Cast di ultra-lusso: il bravo Hamilton, la sempre fantastica Pleshette... Camei del rude Ray, la viziosa De Carlo, ma anche Persoff scienziato, Merrill detective e Rennie sempre ambiguo. Nonostante la durata l'attenzione rimane alta; bella suspense e il finale (con colpo di scena) non delude. Ottima anche la musica.
MEMORABILE: Il primo omicidio; Il tentativo di fuga al party; La trappola nel deserto con relativa sorpresa; La tentata seduzione; Il muro; Il finale e prefinale.

Cerveza 13/11/23 18:47 - 366 commenti

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Onesto thriller fantascientifico lanciato sulle tracce di un fantomatico individuo dai poteri sovrumani in grado di uccidere a distanza. A dire il vero alla componente fantascientifica viene concesso solamente di aprire e chiudere l’intreccio, visto che il cuore rimane nell’ambito del giallo d’azione capitanato da uno scienziato che vuole sgravare sé stesso dalle accuse. Buoni ritmo e tensione, con plurimi passaggi d’ispirazione hitchcockiana accompagnati dalle note tensive di un cimbalom ungherese (a tutti gli effetti protagonista del film) ideate dal pluripremiato Miklós Rózsa.
MEMORABILE: “Siamo come dei cani che vogliono acciuffare l’accalappiacani”; L’abbandono nel deserto; Il tiro a segno nell’oasi; Il petto pulsante.

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