Barricade - Film (2012)

Papà e due figli, uno chalet e una tormenta di neve, qualche allucinazione e qualche fantasma: la povertà di elementi fa il paio con l’estrema esiguità del risultato. Film abulico, profondamente tedioso e per nulla palpitante, ci mostra come lo spavento più grosso (se così si può definire) lo possa regalare una lince impagliata e come un finale possa impetuosamente mandare a carte quarantotto sia quanto visto fino allora sia la nostra enorme pazienza. Fido, dello stesso regista, era di un altro pianeta: meglio un sano riposino.

Scialbo tentativo di horror a metà tra terrore reale e psicologico. La trama è semplice ma mal realizzata, si svolge con ambiguità ma si risolve in un finale che per improbabilità non accontenta nessuno. Spaventi facili poco riusciti, cliché da film claustrofobico; purtroppo anche il doppiaggio italiano non aiuta risultando piatto e poco sentito.

Per far superare il trauma della perdita della mamma, un babbo grullo porta i suoi due insopportabili figlioletti in una baita a Monculi mentre sta per arrivare una tempesta di neve... Lupi moribondi e linci impagliate, apparizioni fantasmatiche, rumori inquietanti, il tutto condito con i flashback della morta e con un virus dagli effetti allucinogeni: un pasticcio indigeribile in cui gli unici brividi di orrore sono frutto del doppiaggio in italiano. Per quanto brutto senza rimedio, nessun film dovrebbe subire un trattamento simile.

Scialbo thriller psicologico cui la sceneggiatura cerca di dare un camuffamento horror. Ma è tutto l'impianto che funziona poco o niente. Compreso il cast ridotto veramente all'osso (quattro personaggi e mezzo). E' vero che il finale può in parte sorprendere, il problema è che dopo un po' il film diventa ripetitivo e stancante aspettando un colpo di scena che in fondo non arriverà mai. Accettabile la prova di McCormack, disastrosa invece quella della Thompson. Regia al minimo sindacale.

Thriller spacciato per horror con protagonista il Will di Will & Grace, decisamente meno a suo agio in questi territori. La recitazione dei (pochi) protagonisti è da minimo sindacale, l'azione si svolge quasi tutta in una baita e giardino circostante in pratica e la storia, pur abbastanza classica almeno nei primi 2\3, non riesce a decollare mai e si stiracchia in una mediocrità generale. Il finale potrebbe cambiare le carte in tavola ma certe banalità (l'intervento finale della moglie) trattengono il film a fondo.

Padre e figli si avventurano in uno chalet di famiglia per trascorrere un po' di tempo insieme al fine di elaborare un grande lutto. Il film pare cominciare con il piede giusto e il regista riesce ad alimentare interesse intorno alla vicenda. Purtroppo però si finisce nella confusione più totale sino ad arrivare a un finale grottesco e poco sensato che ribalta in negativo quanto di buono si era visto. Consigliabile guardarlo in versione originale sottotitolata: il doppiaggio è davvero poca cosa.