Sorta di racconto formativo tra dramma ed erotismo che narra la liberazione - sessual-sentimentale e sociale - della giovane Sandra interpretata dalla Gayle, attrice che per fortuna ha sempre avuto buone qualità recitative al di là del corpo spesso prestato al softcore. Interessante la struttura a mosaico, tra flashback e continui rimandi al presente, esaltata da un montaggio grezzo ma funzionale; l'aspetto consumato della fotografia e degli scarni ambienti dona un'essenzialità e un realismo tutti settantiani, dalla riuscita atmosfera decadente.
MEMORABILE: Il montaggio alternato tra l'incidente e la masturbazione.
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Buiomega71 ebbe a dire: Curioso come Gary Graver si firmi Robert McCallum, pseudonimo di battaglia dei suoi capolavori hardcore Vero, probabilmente per l'epoca era considerato un filmetto para-pornografico o comunque destinato a un pubblico da grindhouse e quindi preferì firmarsi così.. Nota a margine, Graver tra l'altro per chi non lo conoscesse era un grande responsabile della fotografia in tantissimi film e collaboratore di Orson Welles..