Il contrasto fra uno spirito fortemente sensuale ed un corpo avvertito come brutto, non desiderato e non desiderabile: è la spina che tormenta la "bastarda" Violette, donna di umili origini e modesta cultura di cui Simone de Beauvoir intuisce il talento letterario, pur respingendone l'amore. Raccontato per capitoli, un biopic interessante su una figura da noi poco noto: la carnosa Devos ben rende il carattere insieme sgradevole e passionale della protagonista, come la filiforme Kiberlain la distaccata freddezza della sua protettrice.
Prediligo qualunque regista realizzi un biopic, soprattutto quando è rischioso. Conoscevo la de Beauvoir, mentre ammetto che ignoravo totalmente la vita della Leduc. Scrittrice descritta con grande delicatezza e intimità, senza inutili voli pindarici ma con dosata accuratezza. Provost ne dipinge, così, un quadro invitante e curioso, dove due personalità totalmente diverse (Simone algida, impenetrabile, sicura e distaccata; Violette emotiva, piagnucolona, instabile e alla continua ricerca di affetto) lottano per gli stessi ideali.
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CuriositàDaniela • 14/04/16 08:44 Gran Burattinaio - 5930 interventi
Nel film si parla anche della genesi e del successo editoriale de La bastarda, il romanzo autobiografico a cui è soprattutto legata la fama di Violette Leduc. Lettura impegnativa in quanto si tratta di un tomo poderoso, oltretutto di difficile reperibilità (l'edizione Mondadori risulta fuori catalogo), ma ne vale la pena.
Una bella recensione del romanzo si trova qui.