Cinque ore disperate - Film (1958)

Un folle rapisce la moglie e il figlio del direttore di una fabbrica minacciando di far esplodere gli ordigni che indossa. A farlo desistere ci proverà l’uomo cui sono stati sottratti i cari... Thriller notturno girato in un folgorante b/n che va ad amplificare il senso di angoscia, con una tensione costante che aumenta esponenzialmente quanto più ci si avvicina al fotofinish. La prima e unica regia di Copeland è corretta, se escludiamo il futile inizio di stampo documentaristico, mentre gli attori si fanno ben valere (specie Vic Morrow).

Veramente notevole. Grazie all'atmosfera data dall'ambientazione notturna e con quel clima di pericolo incombente che solo nei film degli anni cinquanta si respira così bene, il film risulta appassionante. Ci sono il folle Morrow, notevolissimo (con look che non si dimentica, molto creativo per l'epoca), la povera protagonista femminile Gray (non gli è da meno, le accade veramente di tutto!), il discreto McNally e un ottimo cast secondario. Tensione costante e in aumento fino a uno splendido finale. Scenografie ottime, film davvero riuscito.

Noir catastrofico con il solito pazzo che minaccia di far esplodere una fabbrica trasformandola in una bomba chimica. L'ansia dovrebbe salire fino alla fatidica ora x, ma l'operazione riesce a metà a causa di una trama piuttosto piatta che non riesce a creare tensione vera, complici banali errori in importanti snodi narrativi che tendono a togliere credibilità alla vicenda senza elevarla dalla mediocrità, nonostante una confezione discreta e una buona prova del cast. Telefonatissimo il finale. Il film è in ogni caso guardabile, ma nel genere si è visto certamente di meglio.

Uno di quei thriller che hanno nella semplicità e nella concisione i loro punti di forza. In effetti la trama è minimale, ma il ritmo serrato, la durata contenuta e la tensione costante tengono vivo l'interesse dello spettatore fino all'epilogo, peraltro abbastanza prevedibile. Nei panni dello psicopatico di turno, Morrow offre una performance notevole e più sfaccettata del previsto; anche gli altri se la cavano, pur alle prese con caratterizzazioni più di routine. Volendo si sarebbe potuto fare a meno dell'inutile prologo e allungare maggiormente la parte conclusiva.