Snoopy & friends - Il film dei Peanuts - Film d'animazione (2015)

Fatto salvo che, nonostante i diversi tentativi, non è possibile ridurre la poetica di Schulz in forma cinematografica (i tempi della striscia dei Peanuts sono intrinseci al media stesso) e neppure riportare una traccia completa della sua produzione in 90 minuti, questo film di animazione fa un buon lavoro. All'inizio irrita per il suo ritmo un po' ansioso ma poi si assesta e trova una propria dimensione, riuscendo a incastonare come (probabilmente) meglio non si poteva tutti i principali personaggi della serie. Merito anche del genere di tratto scelto, molto colorato ma anche molto vicino al disegno a matita. Da vedere per un sorriso.

Sulla carta difficile per il carattere sintetico e conciso delle strisce disegnate, la scommessa di portare sullo schermo i grandi personaggi di Schulz può dirsi vinta. Merito di una sceneggiatura che descrive storie semplici ma ricche di fantasia, apprezzabili da un pubblico anagraficamente trasversale, anche se per lo più destinate ai piccoli. Il vero asso nella manica è però lo stile grafico che aggiorna senza stravolgerlo quello dello strip. Ottima la scelta dei doppiatori. Finalmente vere voci di bambini e non inutili "scimmiottamenti".

Per adattare un lungometraggio da un cartone che considero più per adulti che per bambini si è cercata la parabola positiva e qualche licenza dinamica. Si potevano sfruttare di più tutti i personaggi, invece ci si concentra sulle vicende, come si sa perlopiù perdenti, di Charlie Brown e su qualche sketch di Snoopy (purtroppo il Barone Rosso appare poco adatto). Mantiene la sua psicologia, ma per un piccino il divertimento scanzonato si trova altrove.

Una sentita retrospettiva iconografica, un malinconico sguardo indietro. E qui finiscono i punti di contatto con l'arte di Charles Schulz, visto che la sceneggiatura chiude le porte a qualsiasi esistenzialismo o sguardo critico nei confronti della società americana. Insomma, i puristi potrebbero avere da ridire. Chi invece si accontenta di un tuffo nel passato, anche se annacquato dal solito stucchevole dinamismo hollywoodiano, troverà nell'opera di Martino una bella rimpatriata, un consolante momento di svago. Mediocre il doppiaggio italiano.

Divertente film sui personaggi di Charles Shultz dove la trama principale riguarda Charlie Brown e la misterios ragazzina dai capelli rossi. Riuscirà finalmente a parlarle? Il bello è che in questo film si fa proprio il tifo per questo ragazzino pelato, che ce la mette tutta per farsi notare. Ottimi i siparietti con Snoopy il cane e Woodstock l'uccellino a caccia del Barone Rosso, un po' come lo scoiattolo Scrat de L'era glaciale in cerca del posto perfetto per piantare la sua ghianda. Prova CGI superata, ma i vecchi toon in 2D sono meglio.

Non era per nulla semplice portare sullo schermo le leggendarie strisce di Schulz senza il rischio costante di lesa maestà. A sorpresa ci riesce bene questo lungometraggio realizzato dal Blue Sky studio, autore dell'Era glaciale. La CGI riesce a rendere in maniera apprezzabile il poetico tratto delle strisce di Snoopy e soci. Certo, la storia rinuncia un po' alle sognanti e a volte astratte soluzioni adottate nel fumetto, ma restituisce con fedeltà le caratteristiche e le idiosincrasie dei meravigliosi piccoli adulti del maestro di Minneapolis.

Mi è impossibile essere imparziale con i Peanuts, essendo uno schultziano militante (Ala Joe Falchetto). Il rischio nel trasferire la leggiadra intelligenza delle strisce in un film era molto alto. Invece, il risultato sarebbe - penso - piaciuto anche a Charles, perché rispetta lo spirito degli adorabili personaggi da lui creati. La perla è ovviamente il "film nel film" dove imperversa il Grande Asso della I Guerra Mondiale, con un mitico team di meccanici volanti. Avere un cane come Snoopy dovrebbe essere diritto costituzionale di ogni bambino.

Realizzare un film dalle mitiche strisce di Shultz era un'impresa rischiosa, soprattutto per quello che i mitici Peanuts rappresentano per molte persone e per l'immaginario che si portano dietro. Eppure il risultato è un successo, la magia e i tempi di questi piccoli e poetici amici sembrano rimasti invariati e la computer grafica si affianca con delicatezza ai tratti giocosi dei fumetti originali.

Scommessa vinta: riuscire a trasformare le rarefatte strisce di Schultz in un film di un certo respiro senza scadere in dilatazioni forzate o alterazioni plateali era una bella sfida, qui ampiamente riuscita. Facendo focus su due ossessioni di Charlie Brown (la bambina dai capelli rossi) e Snoopy (il Barone rosso), gli autori evitano dispersioni e rendono avvincente il racconto, ma senza mai forzare la mano allo spirito originario, anzi valorizzandolo, anche nei classici tormentoni che caratterizzano i Peanuts. Grazioso e garbato.