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Titolo originale: Dark Places
Anno: 2015
Genere: drammatico (colore)
Regia: Gilles Paquet-Brenner
Note: Il soggetto del film è tratto dall'omonimo romanzo della scrittrice americana Gillian Flynn.
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 3/11/15 DAL BENEMERITO COTOLA
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- Quello che si dice un buon film:
Buiomega71 - Non male, dopotutto:
Piero68, Pinhead80 - Mediocre, ma con un suo perché:
Cotola, Capannelle, Myvincent, Parsifal68, Galbo, Rambo90, Ira72, Herrkinski - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Daniela
Dramma con blande tinte thriller, incentrato su una protagonista che deve fare i conti sul suo passato, rievocando alcuni fatti a dir poco tragici per arrivare, forse, alla verità che credeva di aver sempre conosciuto. Sì, il plot è tutto qui e non si assiste a particolari
sorprese, poiché anche il colpo di scena è abbastanza telefonato allo spettatore più attento. Epilogo accomodante e durata un po' troppo eccessiva: con una trentina di minuti in meno avrebbe funzionato meglio pur rimanendo su livelli, a mio avviso, abbastanza mediocri.
La piccola Lilly indica nel fratello maggiore il responsabile dell'assassinio di madre e sorelle, facendolo finire in galera. 28 anni dopo, suo malgrado, è costretta a rifare i conti con il passato... Uno di quei film sulla carta promettenti, anche in virtù del cast prestigioso, ma irrimediabilmente sballati: la regia piatta in nulla arricchisce una sceneggiatura dalla trama pasticciata, con personaggi mal tratteggiati oppure del tutto inutili, che dopo quasi 2 ore di noia sfocia in una doppia risoluzione dell'intrigo quasi imbarazzante per quanto è illogica e forzata. Meglio lasciar perdere.
Pesantuccio e risaputo. Perché l'ambientazione è quella già vista tante volte ma senza alcuna forte caratterizzazione, perché certi legami problematici ormai te li aspetti, perché dopo un inizio promettente si girovaga in varie direzioni senza trovare approdi significativi e la regia appare preparata ma inconcludente. Dura tanto, troppo e nel cast chi è più noto svolge il compitino mentre si apprezzano di più i ruoli secondari femminili. Due pallini, forse neanche quelli.
Personalmente non l'ho trovato così male. Qualche momento telefonato e forse un'eccessiva durata ne inficiano leggermente la qualità. Ma per il resto mi sono piaciute le atmosfere e, soprattutto, le buone prove della Theron e della Moretz. Non un capolavoro ma in questi periodi di magra è già tanto trovare un film low production che non puzzi di B-movie. Non attualissimo, il problema del satanismo era molto più sentito qualche anno fa; ma resta sempre un grosso problema e inquadrarlo nel modo in cui fa questo film non è malvagio.
Se è vero che l'elemento verosimiglianza è un caposaldo del genere thriller, qui è esageratamente sfruttato dentro a un racconto pieno di incongruenze, vuoti narrativi, eccesso di personaggi. In breve, 28 anni dopo una strage familiare, una delle superstiti prova a ricostruirne la dinamica. Anche Charlize Theron non sembra all'altezza della sua fama di abile attrice.
La famiglia Day viene quasi tutta massacrata. Sopravvive la piccola Libby, che incolpa il fratello Ben, ma 25 anni dopo dovrà rispolverare il caso scoprendo una verità diversa. Tratto da un romanzo di Gillian Flynn, è un thriller poco incisivo in cui la famiglia americana è un luogo insicuro, sporco e privo di ideali. La superba Theron è l'unica nota positiva ma il finale imprevedibile è troppo inverosimile. Si può evitare.
Una giovane donna è imprigionata in un passato tragico e oscuro che non smette di tormentarla. Grazie all'aiuto di un'associazione macabra scaverà a fondo in cerca della verità. Nonostante il tentativo di approfondire i personaggi con la continua alternanza tra presente e passato non sia malvagio, il film è troppo lungo per ciò che racconta e la trama non offre grandi sorprese. Nel cast si segnala come al solito la sensualissima Christina Hendricks nei panni della madre che ha sulle spalle il peso di tutta la famiglia.
Già autore del bel La chiave di Sara, il regista Brenner affronta un soggetto tratto dal libro della Flynn. Elemento centrale del film è il senso di colpa, presente in dosi massicce nel personaggio della Theron. Ben rappresentate le atmosfere disturbanti che fanno delle famiglie disfunzionali dei veri e propri luoghi oscuri. Nella seconda parte del film si vira piuttosto malamente verso il thriller e, nonostante l'impegno di un buon gruppo di attori, la vicenda perde interesse anche perché troppo tirata per le lunghe. Mediocre nel complesso.
Sembra un turgido dramma uscito dagli anni '80, questo nerissimo e limaccioso ritratto di famiglia alla deriva nel baratro. Pedofilia presunta, satanismo, patti "faustiani", massacri di bovini, padri balordi, disperazioni economiche, ragazze disturbate e gelidi sterminii. Brenner usa con abilità il piano formale tra passato e presente costruendo un intenso incastro tra indagine e tormenti esistenziali con un twist finale complesso e per nulla scontato che sonda il lato più oscuro dell'animo umano. La chiusa "buonista" non stona e dona vera commozione.
MEMORABILE: La Moretz "fattona" che balla con accanto due dobermann; Il diario satanico; La confessione di Krissi adulta; La notte del massacro virata seppia.
Intrigante il presupposto ma molto lento l'incedere, nonostante i numerosi flashback che spezzano la trama lineare per scavare nella psicologia dei personaggi. Purtroppo il tutto rimane su un livello di già visto, senza guizzi particolari nemmeno nella recitazione. Almeno la fotografia crea un po' di atmosfera, il resto non funziona molto, a partire dalla Theron monocorde.
Gilles Paquet-Brenner HA DIRETTO ANCHE...
Francamente non pare un film così recente. Sia per la sceneggiature che per le atmosfere sembra più uscito dal filone anni 80. Particolarmente polveroso è l'epilogo, piuttosto forzato e melenso. Ma anche la trama e la caratterizzazione dei personaggi risultano superate e molto viste in ambito cinematografico. Certamente la Theron risulta l'arma vincente, e pure il resto del cast è all'altezza. Ma non possono fare miracoli, anche a causa di un'eccessiva durata del film. Si è visto di peggio, per carità. Ma anche di molto molto meglio!
Thriller a tinte fosche su sfondo familiare, affronta una vicenda di satanismo e omicidio, con flashback ambientati negli 80s; la ricostruzione d'epoca è discreta, con riferimenti alla musica metal giusto accennati, ma include comunque le sequenze più turpi e riuscite del film, che altrove è una storia d'indagine privata abbastanza noiosa e inutilmente arzigogolata a livello di script. Discreto - pur professionale - il cast, buona la fotografia dai toni "dark", ma ci sono troppi momenti di stanca e il finale è tutto sommato piuttosto fiacco. Guardabile e nulla più.
MEMORABILE: La barbara uccisione del bestiame.
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- Il soggetto del film è tratto dall'omonimo romanzo della scrittrice americana Gillian Flynn. Flynn è l'autrice anche di un altro romanzo che è stato recentemente trasposto sullo schermo: L'amore bugiardo - Gone Girl.
- Un turgido dramma che sembra uscito dagli anni '80 (il satanismo legato alla musica rock che abbraccia il disagio giovanile), che si tinge di nero, sfocia nel thriller (con passaggi horror notevoli come il rituale del massacro notturno dei bovini (Carrie docet), le pulsioni omicide che si tramandano da madre in figlia)e ha un twist finale complesso e ben costruito, per nulla scontato e a suo modo sorprendente
Brenner usa abilmente, sul piano formale, passato e presente, dove scioglie la matassa piano piano (nel 1985), mentre le indagini proseguono, serrate, ai giorni nostri
I lati più oscuri dell'animo umano riemergono in tutta la loro crudeltà tra insormontabili difficoltà economiche, ragazze disturbate, presunta pedofilia, padri balordi e alcolizzati, "patti faustiani", solitudine, satanismo, angoscie, menzogne e stragi familiari
C'è qualcosa di Regression in quest'america rurale, ammantata di "luoghi oscuri", soprattutto dell'anima.
Per una volta il narrato "convenzionale" funziona, inchioda, rende partecipe, si vuole arrivare a scoprire (insieme ai protagonisti) che cosa è veramente successo in quella terribile notte (ottimo l'incipit con la strage appena sussurrata e virata seppia) e che nulla e come potrebbe sembrare
E anche la chiusa "buonista" non stona, ma dona sincera commozione
Il diavolo può annidarsi ovunque, il male è onnipresente, la verità ha parecchie facce, il sacrificio il suo prezzo da pagare
Andando in fondo (o come può sembrare) non è un film così "banale" e lo svelamento della verità è un knockout ben assestato
ATTENZIONE MEGASPOILER
Angeli della morte travestiti da benefattori, ragazze psicopatiche, madri che si immolano sull'altare del sacrificio con "patti demoniaci"
FINE MEGASPOILER
Ottimamente fotografato e musicato, non cede mai in tempi morti e riesce a coinvolgere pienamente
E tra una gigantografia di Elizabeth Short, Richard Ramirez in tv, gruppi metal, Lizzie Borden, satanismi e feticisti del crimine, il regista di Walled-murata viva c'entra il bersaglio, sondando gli abissi più oscuri della cattiveria umana
E Chloë Grace Moretz che balla, strafatta, in compagnia di due dobermann alla Ragazzi venuti dal Brasile varrebbe da sola la visione.Ultima modifica: 1/10/17 20:21 da Buiomega71 - Buono il dvd della Eagle
Formato: 2.35:1
Audio: italiano (5.1), inglese (5.1)
Sottotitoli: italiano e italiano per non udenti
Nessun extra
Durata effettiva: 1h, 48m e 46s
