Train de vie - Un treno per vivere - Film (1998)

Train de vie - Un treno per vivere

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Uscito poco dopo LA VITA E’ BELLA di Benigni, tra le polemiche di chi diceva che il nostro comico toscano l’avesse copiato, TRAIN DE VIE in realtà non ha molto a che vedere col film sbancaOscar di Benigni. E’ la storia di un villaggio ebraico che, saputo dall’imminente arrivo dei nazisti, decide di eludere il problema costruendo e mettendo sui binari un finto treno di deportati. C’è chi dovrà fare il finto nazista; non sarà una scelta facile, pur tuttavia si rivelerà tanto azzeccata da trasformare il vecchio Mordechai (Rufus) in un tedesco quasi vero. E altri problemi...Leggi tutto vengono da un gruppo interno di ebrei sedicenti comunisti, che predicano il marxismo creando bonarie lotte intestine. L'attitudine del film è comunque quella della commedia con slanci verso il comico, che trasforma la storia quasi in una favola raccontata con toni folkloristici che le musiche di Goran Bregovic fanno inevitabilmente avvicinare ai film di Kusturica. Purtroppo il regista Radu Mihaileanu non ha la stessa mano felice del regista slavo e si perde spesso in lungaggini di dubbio gusto. In ogni caso la bravura del cast (in special modo del già citato Rufus) e una sceneggiatura in alcuni tratti acuta e pungente permettono a TRAIN DE VIE di galleggiare abbastanza anche nei momenti meno riusciti. Manca tuttavia un soggetto vario, manca la giusta suspense che invece troviamo nel film di Benigni e tutto sembra condotto con un pressapochismo poco consono alle ambizioni del film. Di tanto in tanto si ha l’impressione di assistere a una commedia originale vivace e divertente, però nel complesso il prodotto sembra un po’ ruffiano e tutto sommato ingenuo.

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Giapo 15/03/07 10:26 - 246 commenti

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Una comunità ebraica decide di inscenare una finta deportazione su un treno per sfuggire alla caccia nazista. Pervaso da un umorismo di fondo quasi grottesco, il film è acuto nel delineare i paradossali conflitti interni che nascono all’interno del gruppo, ma Mihaileanu divaga troppo e si perde in futili storielle di contorno che rallentano la narrazione abbassandone la tensione, e la noia a tratti impera. Il finale, bellissimo, riabilita l’intero film.

Red Dragon 15/03/07 14:01 - 125 commenti

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Film particolare che curiosamente (?) esce nello stesso anno del capolavoro di Benigni. Qui i toni sono più leggeri, scanzonati, a tratti assurdi, tutto trainato dalle musiche di Bregovic e dal treno che va... Il film è semplice e godibilissimo, fin quando il capolinea si avvicina. A quel punto il finale, semplicemente da antologia, getta una luce diversa sulla pellicola e anche se nel complesso inferiore a La vita è bella questo Train de vie rimane un gran film. Intelligente e sottovalutato.

Pigro 28/10/08 10:00 - 9666 commenti

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Un intero villaggio di ebrei fugge su un treno durante la persecuzione nazista fingendo una deportazione. Geniale, sopraffino, umoristico, intelligente, allegorico, emozionante, di ben altro livello filmico rispetto al lacunoso La vita è bella a cui spesso è accostato. Saper ridere prendendo spunto da un'immensa tragedia, riuscendo a costruire una bellissima storia (molto yiddish!) e a saperla gestire registicamente con serietà e levità, utilizzando una coralità attorale di ottimo livello, è più che encomiabile. Imperdibile.

Galbo 30/10/08 06:05 - 12392 commenti

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Bel film di Radu Mihailenau, tra le poche opere (insieme a La vita è bella di Benigni con il quale ha più di un punto in comune) che riescono a trattare con una forte connotazione ironica la tragedia per eccellenza, l'olocausto nazista. Il film si caratterizza per la buona sceneggiatura che ha il suo punto di forza nella riuscita caratterizzazione dei personaggi; ottimo l'uso delle musiche e cast azzeccato. Decisamente ottimo il finale.

Caesars 19/11/08 09:43 - 3790 commenti

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Lasciando da parte le polemiche dell'epoca su chi avesse avuto per primo l'idea di fare una commedia comica basata sull'olocausto, bisogna dire che il film di Radu Mihailenau non risulta sicuramente inferiore al pur bel film di Benigni. Le analogie tra le due pellicole però si fermano sul modo di trattare un tema così triste, perché le vicende raccontate sono completamente diverse. Bella e simpatica lastoria, che si avvale di attori perfettamente in parte e riesce, pur con qulche momento di stanca, a divertire veramente. Il finale è emozionante.

Matalo! 20/11/08 11:22 - 1378 commenti

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Che robetta questi film commedia sulla deportazione vera o presunta (come in questo caso). Non c'è la felice mano di un Lubitsch, l'umorismo si basa su una o due trovate perpetrate a oltranza. Non fa eccezione questo "Train de vie", che fornisce un divertimento modesto. Si sopporta meglio di La Vita È Bella in quanto non ha le stesse pretese artistiche del mediocre film di Benigni.

Soga 23/12/08 00:24 - 125 commenti

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Un capolavoro! Il dramma dell’olocausto raccontato con i toni della commedia. Divertente, colorato, surreale, mai noioso e in certi momenti profondamente toccante, con una colonna sonora sensazionale firmata Goran Bregovic. È sicuramente più efficace questo film di tante mielose commemorazioni. Finale mozzafiato.
MEMORABILE: La gara di violino con gli zingari!

Ale nkf 23/06/10 16:25 - 802 commenti

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Notevole film che ricorda il dramma nazista della seconda guerra mondiale. "Train de vie", nonostante non sia né il primo né l'ultimo riguardo le stragi di milioni di uomini che fece purtroppo il nazismo, è un ottimo racconto che non si limita solo a descrivere la storia in sè, ma dà, nel dramma, una sfumatura comica (vedi il divertente matto del villaggio). Buono il ritmo.

Puppigallo 27/01/10 19:49 - 5273 commenti

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Un argomento scottante di un periodo storico che la razza umana (nessuno escluso, compresi quelli che facevano finta di niente) non cancellerà mai, come una profonda cicatrice. Qui il tutto viene proposto in chiave ironica, partendo da un'idea che funziona e che, per oltre metà pellicola, fornirà parecchi spunti simpatici (la preparazione, con costruzione del treno, la cucitura delle uniformi e le ezioni di tedesco). Anche dopo la partenza ci sarà qualche guizzo, ma poi, poco per volta, il tutto scivolerà qua e là nel banale, pur mantenendo un livello accettabile. Giusto finale.
MEMORABILE: Il rabbino commenta l'idea del treno: "Adesso gli facilitiamo anche il lavoro, ci deportiamo da soli"; L'ebreo influenzato dalla divisa da ufficiale.

Homesick 29/01/10 18:10 - 5737 commenti

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La tragedia dell’Olocausto è affrontata con toni esplicitamente comici in una sceneggiatura che, al di là di certe reiterate lungaggini e soporifere banalità, riesce nell’intento di ironizzare su vizi e virtù del popolo ebraico – resi in italiano dai dialoghi di Moni Ovadia - senza trascurare il dramma, ricordato nel monologo conclusivo. Domina la scena Rufus, giudeo che si immedesima anima e corpo in un ufficiale nazista.

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Cotola 26/04/10 22:41 - 9043 commenti

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Non ci fosse stata la querelle con Benigni la sorte del film in questione sarebbe stata meno benevola. Non brutto per carità ma sebbene una bella idea di partenza il gioco diverte solo a tratti ed a lungo andare mostra la corda ed una certa ripetitività. Fiabesco certo, ma come La vita è bella alla fine i nodi vengono al pettine ma qui accade in maniera ben più drammatica. Classico esempio di film incensato più per gli intenti ed i significati che per i risultati artistici.

Nando 22/09/10 15:33 - 3814 commenti

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L'avventurosa fuga di un gruppo di ebrei durante le deportazioni utilizzando un treno e beffando astutamente i segugi nazisti. Una discreta narrazione che si accosta in alcuni frangenti a La vita è bella, anche se qui il dramma è scavalcato soprattutto dall'ironia e dalle trescinanti musiche.

Saintgifts 15/02/11 22:29 - 4098 commenti

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Non è soltanto una commedia e non è soltanto un film sull'Olocausto: in maniera leggera (la leggerezza tanto amata da Calvino) parla degli uomini e di Dio. Tra musiche trascinanti, un mix tra ritmi iddish e gitani e situazioni paradossali, dove ci sono divise naziste che pregano la Thorà, nascono riflessioni e domande che mettono in imbarazzo tutte le religioni e le politiche inventate dall'uomo. È divertentemente profondo, cosa non facile; i matti sono savi e inventano per i "saggi". Neppure minimamente paragonabile al film di Benigni.

Ishiwara 2/05/11 19:54 - 214 commenti

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Si possono trattare con leggerezza anche le tragedie più terribili dell'umanità? Sì, e senza mancare di rispetto ai morti se si riesce ad utilizzare i toni giusti (ed il film ci riesce). Una commedia fantasiosa e surreale, con una vena di fondo di poesia. La storia di una fuga impossibile raccontanta con gli occhi innocenti dello "scemo del villaggio". Basta il finale per dare dignità alla storia. Equilibrato e non banale.
MEMORABILE: I preparativi del convoglio; il "calarsi nella parte" di coloro che interpreteranno i nazisti.

Almicione 26/08/14 02:03 - 764 commenti

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Mihaileanu esce dagli schemi tragici dei film della seconda guerra mondiale e sforna una gradevole commedia drammatica, incentrata sulla fuga di un gruppo di ebrei dalla Germania nazista. La pellicola scorre bene tra colpi di scena inaspettati e momenti di ilarità; purtuttavia, le situazioni risultano eccessivamente irreali, quasi scostandosi dalla realtà. Allo stesso modo ci sono fastidiose battute e inquadrature inopportune, mentre è detestabile la figura di Golda coi suoi amori. Bravo Rufus. In generale, buon film.
MEMORABILE: Il finale (sconvolgente), uno dei migliori nella storia del cinema.

Zio bacco 21/10/14 14:49 - 240 commenti

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Buon successo dell'epoca, a metà fra commedia dai risvolti comici e il dramma, in quanto riguardante l'olocausto. Il paragone col coevo (e migliore) La vita è bella pare obbligato, ma Mihaileanu dà alla narrazione un'impronta più surrealista. Buona la recitazione (ottimo Rufus), coinvolgenti le musiche di Bregovic. Il film ha la pecca di perdersi in scene troppo dispersive (quelle d'amore) e in dialoghi talora fuori luogo, che fanno scadere il tutto nell'irrealismo. L'amaro finale riporta alla realtà. Lodevole, ma tecnicamente sopravvalutato.

Daniela 11/11/16 10:58 - 12662 commenti

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Spesso accostato alla Vita è bella per il tono ironico con cui è affrontato il tema dell'olocausto, il film di M. risulta di fattura superiore a livello di scrittura e caratterizzazione dei personaggi. A tratti spassoso, come quando gli ebrei in fuga travestiti da aguzzini si immedesimano troppo nel loro ruolo, un racconto che fino all'ultimo ci fa sperare in un lieto fine. La sequenza conclusiva, riportandolo bruscamente alla sua natura di favola in un mondo in cui non hanno spazio, lascia una persistente sensazione di amarezza. Bel film, con cast adeguato e musiche eccellenti.

Lou 21/09/17 16:47 - 1121 commenti

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Il falso treno di deportazione, organizzato proprio per sfuggirla, è una bella idea, intrigante ma molto macchinosa, arricchita di troppi elementi fantasiosi. Il tutto per tentare di raccontare la persecuzione degli ebrei col sorriso. Una commedia amara, dove il registro grottesco risulta eccessivo, ma forse solo lasciando correre liberamente la fantasia si può cercare di esorcizzare il dramma dell'Olocausto.

Paulaster 25/10/18 09:59 - 4419 commenti

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Abitanti di un villaggio fingono di esser deportati sostituendosi ai nazisti. Commedia farsesca che per via degli spostamenti del treno non offre grandi spunti, oltre a qualche posto di blocco. L'Olocausto è sottinteso e si avvertono toni utili per esorcizzare le future persecuzioni (intanto meglio pensare a far l'amore con una giovane donna). Discreto il finale, anche se ha scarsa resa visiva e considerazioni solo malinconiche per l'eccidio degli ebrei.
MEMORABILE: La zingara che circuisce il giovane ebreo; L'incontro tra gli ebrei e gli zingari; Il fronte della guerra.

Pessoa 13/09/22 23:18 - 2476 commenti

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L'ebreo Mihaileanu si collega alla grande tradizione dell'umorismo del suo popolo per buttare sul ridere la grande tragedia dell'Olocausto in una storia dai contorni surreali. Il film funziona piuttosto bene nella prima parte, mentre durante il viaggio del treno l'ironia assume sempre più spesso caratteri farseschi, togliendo forza al racconto. La sceneggiatura in ogni caso tiene fino alla fine, grazie anche al cast molto affiatato e a una regia quadrata, in grado di tenere il ritmo sempre alto. Una favola dolceamara, col dolore che fa capolino dietro ogni sorriso. Vale la visione.
MEMORABILE: "È diventato un comunista, vede il Messia dappertutto!".

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  • Curiosità Puppigallo • 27/01/10 19:59
    Scrivano - 506 interventi
    Il maestro di tedesco agli ebrei: "La vostra è una parodia del tedesco; togliete l'umorismo".

    Come macchinista viene scelto un ebreo che lavorava in ferrovia, ma faceva l'archivista. Colui che l'ha scelto riesce però a giustificarsi dicendo: "Lui è molto abile, sa sicuramente manovrare. L'avevano messo in ufficio solo perchè pensavano che fosse un ebreo errante e che si portasse via la locomotiva".

    Il "miracolo"
    Il treno sta per scontrarsi con un altro convoglio che giunge dalla direzione opposta, ma all'ultimo secondo passa su un binario parallelo grazie ad uno scambio che scatta automaticamente. Il rabbino: "Miracolo! E' passato sotto! Grazie Dio degli ebrei!".
  • Discussione Raremirko • 11/09/14 01:54
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Almicione, come hai interpretato l'ultimissima inquadratura finale?