Creep - Film (2014)

Creep
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Titolo originale: Creep
Anno: 2014
Genere: horror (colore)
Note: Aka "Peachfuzz".
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 7/10/15 DAL BENEMERITO HERRKINSKI
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Herrkinski 7/10/15 05:04 - 8111 commenti

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Scritto dagli stessi due interpreti, l'esordio di Brice è stato annunciato come il primo di una trilogia. Trattasi di una variante sullo stile POV/found-footage stranamente riuscita, innanzitutto perché riesce a evitare il fastidioso effetto "traballante" tipico del genere (pur risultando un po' farlocco) ma soprattutto perché riesce a intrigare e a mantenere un clima di tensione piuttosto inquietante. Ottima in questo senso la prova di Duplass, enigmatico e viscido. Un lavoro bizzarro, a suo modo credibile e che ha il pregio di non annoiare.
MEMORABILE: La parte finale.

Kinodrop 13/01/17 18:15 - 2950 commenti

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Josef assume un videomaker per documentare quelli che (a suo dire) sarebbero stati i suoi ultimi giorni di vita, ma nel cottage accade qualcosa di inatteso e di inquietante. Un falso documentario condotto (in maniera ormai abusata della mdp a spalla), che punta sull'effetto verità della messa in scena amatoriale, tra momenti di apparente fratellanza e altri di crudele manipolazione. E' quasi esclusivamente concentrato sul personaggio ambiguo interpretato da Duplass e quindi vive solo di gag e cliché del genere horror. Finale ultra prevedibile.

Daniela 31/12/17 11:38 - 12662 commenti

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Film-maker accetta un lavoro da uno sconosciuto: poche ore di ripresa per confezionare un video da mostrare al figlio, che lui non potrà veder nascere essendo malato terminale. L'ingenuo ci crede, ma lo spettatore capisce dai primi minuti che il tizio non la sta raccontando giusta. Merito di Duplass, straordinario nel comunicare disagio e pericolo dietro un aspetto pacioso, vero asso nella manica di questo horror found-foutage girato con due attori e tre lire, qui ben spese: riesce a tenere col fiato sospeso nonostante che per quasi tutta la durata non succeda nulla.

Pumpkh75 23/08/21 15:00 - 1749 commenti

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L’essere un found footage e non farcelo ricordare è un indubbio merito, così come lo sono l’interpretazione di Duplass e il senso di disagio che si diffonde nell’aria senza che in fondo succeda nulla. E’ però proprio la stessa inquietudine che tende a lungo andare a dissolversi nel copione già scritto, finendo con il denudare ogni emozione e lasciando la sensazione di aver di fronte una quisquilia, sicuramente ben fatta ma pur sempre una quisquilia. Resa dei conti finale da ko, ma per i tre pallini pieni ormai è tardi.

Cotola 24/04/18 23:54 - 9043 commenti

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Lo spettatore più esperto, e forse anche quello che lo è meno, mangerà la foglia già dall'inizio. Eppure questo piccolo thriller riesce comunque a coinvolgere ed a creare una buona tensione che si mantiene costante per tutta la sua durata. La prova di Duplass è da applausi; il risultato è discreto. Fatto con due lire e tenuto su da poche, ma chiare, ideuzze che funzionano abbastanza bene. Finale, non così a sorpresa, che lascia spazio ad un sequel poi girato dallo stesso attore-regista.

Anthonyvm 26/04/18 21:11 - 5689 commenti

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Esempio perfetto di horror minimalista: due attori, macchina a mano (in stile found-footage), pochissimi mezzi a disposizione, idea semplice di fondo. L'inizio non è dei più promettenti, con una serie di jump-scare forzati e abbastanza risibili in cui il "creep" del titolo sbuca all'improvviso facendo "Buh!", ma più si va avanti più il film si macchia di un inspiegabile clima di angoscia, il senso di minaccia diventa più denso scena dopo scena. La seconda parte è meno incisiva, ma resta uno dei migliori thriller indipendenti degli ultimi anni.
MEMORABILE: Il momento in cui il protagonista (così come il pubblico) realizza il segreto del curioso personaggio con cui ha a che fare.

Pesten 25/01/20 09:38 - 790 commenti

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Prendi il pov/found footage, una storia abbastanza semplice o quantomeno prevedibile, giri tutto con un budget irrisorio: risultato? Risultato spanne sopra a tanti altri film simili pubblicizzati in maniera quasi soffocante ma dalla qualità infima. Il livello di ansia e tensione è costante per tutta la visione, nonostante lo spettatore possa capire in anticipo cosa lo aspetta. Merito soprattutto di Duplass, veramente bravo con la sua interpretazione a mantenere vivo l'interesse. Fa piacere constatare come ci siano ancora lavori di questo tipo.

Pinhead80 26/03/20 17:18 - 4759 commenti

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La dimostrazione che si può fare del buon horror con pochissimi soldi e una macchina da presa in mano è in questi deliranti ottanta minuti. Un uomo a cui è stata diagnosticata una malattia allo stadio terminale decide di ingaggiare un ragazzo che giri un video della sua giornata. Ambientazioni interne in cui è possibile riconoscersi ed esterne molto suggestive (la cascatella con la roccia a forma di cuore) sono il contorno di un'opera semplice quanto efficace. Il film si conclude lasciandoti addosso una sensazione di malessere.

Gabigol 2/08/20 14:48 - 580 commenti

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Normalissimo ragazzo accetta di girare un mini-documentario domestico per un malato terminale, poco prima che muoia. Fin dall'inizio vige un silenzioso affastellarsi di dettagli "storti" e comportamenti non facilmente inquadrabilii. Il found-footage, sottogenere del mockumentary, amplifica il senso di minaccia perché la situazione descritta, oltre a essere potenzialmente credibile, viene filtrata con una prospettiva dicotomica di straniamento e commiserazione che rende vulnerabili. Qualche forzatura di regia, compreso un finale improbabile, rientra nel pacchetto. Duplass bravissimo.
MEMORABILE: La roccia a forma di cuore; il racconto della "brutta cosa".

Enzus79 10/10/20 22:03 - 2896 commenti

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Con pochi mezzi a disposizione si possono realizzare piccoli gioielli horror? Vedendo Creep la risposta parrebbe essere positiva. Pur avendo poco di originale, la pellicola trasmette suspense e tensione, grazie anche all'interpretazione "pazzoide" di Duplass: il personaggio sembra scritto su misura per lui. La scena finale merita un encomio per come è stata ideata e diretta.

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Lupus73 16/01/21 18:53 - 1494 commenti

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Accetta un lavoro da un tizio che non conosce per fargli delle riprese in una casa in montagna. Mockumentary che alla fine dei conti risulta discretamente inquietante, anche se moderatamente prevedibile. Forzature nelle riprese (in momenti assurdi), ma c'è da dire che è un problema frequente nel genere dei finti documentari; il vero problema invece sono le forzature nella sceneggiatura e i suoi molti punti deboli, le sue falle, soprattutto nel comportamento del giovane che riprende e nelle sue scelte "da copione" (in particolare quella finale). Si può vedere ma non è così necessario.

Fedeerra 15/04/21 03:50 - 770 commenti

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Nei suoi 77 minuti “Creep” sfodera un armamentario psichico tra i più paurosi e riusciti degli ultimi anni. L’approccio che Brice utilizza per illustrare la pazzia è estremamente realistico, non è didascalico e sa giocare molto bene coi cliché del genere. L’ambientazione esanime di provincia poi è un complemento d’arredo perfetto. Bravi gli attori e resa dei conti finale veramente agghiacciante. Da vedere.

Deepred89 20/01/22 01:03 - 3706 commenti

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Piccolo e minaccioso POV che offre un ottimo e credibile ritratto di sociopatico, per certi versi non lontanissimo dal Jim Carrey di Il rompiscatole, ovviamente versione sotto le righe. La forza del film, peraltro ben recitato, sta proprio nel ricreare alla perfezione il disagio nel ritrovarsi a tu per tu con un simile individuo, far percepire il peso di ogni istante passato in sua presenza e, infine, nel ricreare sapientemente il suo itinerario da stalker. Non tutto funziona alla perfezione (finale improbabile, utilizzo spesso gratuito o non necessario del POV) ma rimane impresso.

Teddy 19/09/22 04:17 - 825 commenti

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Dall’ansia sociale allo spettro schizofrenico, un piccolo vademecum di (stra)ordinaria alienazione sullo sfondo, distratto e distante, della provincia americana. Brice dirige un horror semplice ma cerebrale, cupo, allusivo, capacissimo di tenere sempre alta la soglia d’attenzione dello spettatote. Straordinario Duplass, villain “mannaro” e paurosamente imperturbabile.
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