Last shift - Film (2014)

Last shift

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Quando s'inquadra la strada deserta, di notte, dall'interno della vecchia centrale di Sanford, il richiamo a Carpenter è immediato, ma quello che racconta DiBlasi è tutt'altro; perché l'ultimo turno a cui fa riferimento il titolo è quello della giovane recluta Jessica Loren (Harkavy), chiamata a passare l'intera notte da sola nella stazione di polizia che verrà presto smantellata. La mamma gliel'aveva appena detto: cambia mestiere figliola, ché tuo padre c'è morto, in polizia. Il brutto è che è morto proprio lì, nello stesso maledetto luogo, che maledetto è in tutti i sensi. Venne ucciso da una famiglia di disgraziati...Leggi tutto mezzi satanisti, i Paymon, che dopo aver brutalizzato alcune prostitute fecero una carneficina uccidendo anche due degli agenti accorsi per bloccarli. Una delle vittime era il padre di Jessica e il passato è pronto a riemergere prepotentemente per un classico haunting-movie senza troppe pretese. DiBlasi sfrutta il copione da lui scritto con Scott Poiley per scatenare una serie di claustrofobici orrori in serie. Si parte con un barbone che urina nell'ingresso ma si continua con manifestazioni spiritiche di diversa natura, dalle semplici porte che s'apron da sole alle tipiche - per il genere - allucinazioni in cui i Paymon e le loro vittime compaiono e scompaiono un po' ovunque tra luci che s'accendono e si spengono e l'immancabile telefonata misteriosa: una tale Monica chiama ciclicamente dicendo di essere inseguita e di non poter far altri numeri che quello. Una delle tante forzature di una sceneggiatura non certo virtuosistica, semplice pretesto per alzare quando possibile la tensione. Fortunatamente la Harkavy ha il physique du rôle: sbarra bene i begli occhi verdi, sporge la boccuccia carnosa, impersona come deve la giovane recluta terrorizzata ma per quanto possibile risoluta, si lascia travolgere dalle visioni mantenendo comunque un ammirevole self control e accentra l'intero film su di sé. DiBlasi fa il resto, occupandosi dell'elegante messa in scena, di spaventare attraverso un uso sapiente delle inquadrature, di lavorare sui suoni agganciandosi al buon lavoro della fotografia. Che tutto sia ampiamente già visto e prevedibile è un fatto (non son proprio questi i film in cui cercare qualcosa di nuovo); ci si può solo compiacere dell'abile mestiere di DiBlasi e della buona resa di apparizioni ed effetti sanguinari (non troppi) in attesa del finale, pure quello non esattamente rivoluzionario... Orrore di maniera dedicato ai fan del genere, realizzato con gusto (si vedano le luci che abbagliano senza mai mostrare chi le provoca) ma piuttosto sterile.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 22/09/15 DAL BENEMERITO HERRKINSKI POI DAVINOTTATO IL GIORNO 24/08/17
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Herrkinski 22/09/15 05:00 - 8117 commenti

I gusti di Herrkinski

Parte da premesse non dissimili dal contemporaneo Let us prey (una desolata stazione di polizia, una recluta donna al suo primo turno, un personaggio misterioso e altri dettagli) ma poi si sviluppa su binari differenti; se la setta stile Manson riporta a sua volta a varie altre pellicole, la particolarità del film sta più che altro nella costruzione in bilico tra allucinazione, delirio e manifestazioni demoniache, con un'escalation di tensione efficace e momenti realmente inquietanti; raggelante e ben interpretato, con un finale convincente.
MEMORABILE: Il finale; Le telefonate.

Saintjust 5/11/15 02:14 - 159 commenti

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DiBiasi non è un regista talentuoso ma un solido artigiano, quel poco che sa fare lo fa bene e questo film ne è la prova. La trama è molto scarna: una stazione di polizia deve essere chiusa per passaggio a nuova sede e una recluta è stata inviata per passarvi l'ultima notte. Un thriller claustrofobico che si trasforma in un horror che mette abilmente in scena tutti i trucchi del mestiere (Ju-on è il padre putativo). Un'ora e mezza di tensione ad alto livello che esplode in un finale che spaventa sul serio. Forse scontato ma molto efficace.
MEMORABILE: Le apparizioni; Il pre-finale terrorizzante.

Daniela 12/11/15 09:43 - 12668 commenti

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Poliziotta al primo giorno di servizio deve sorvegliare per l'intera notte una stazione di polizia appena dismessa, all'interno della quale anni prima si sono impiccati tre seguaci di una setta satanica... Premesse carpenteriane che ricordano quello del contemporaneo Let Us Prey, ma qui si tratta di un horror più tradizionale, di quelli che prima preparano il terreno con rumori sospetti, telefonate impossibili ed altre amenità, poi ingranano la quarta con un delirio di apparizioni spettrali. Niente di originale, ma la protagonista è brava, qualche sobbalzo è assicurato, l'epilogo convincente.
MEMORABILE: La "camminata" sbilenca dell'impiccato

Schramm 18/11/15 12:45 - 3495 commenti

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Certo che da Distretto 13 in su nelle smantellate police-stazion non ci si annoia mai: cristologici barboni mansoniani, fantasmatiche chiamate d’aiuto, e via in quel che di slancio pare un indisponente spiluccar gli avanzi di Let us prey: ma quando la sintomatologia diventa orgia di suppurazione, compenetrando l’hallucigenia con l’oltretomba, la panica e infera indole del film non si lascia più irreggimentare da ratio alcuna in vece di una montante angoscia a opera di dirompenti scoppi visivi disposti come mine in un campo ove il piede è sempre in fallo. Tony senza dreadlock vince. Champagne!

Cotola 12/01/16 23:01 - 9052 commenti

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Meglio la fase preparatoria che quella attuativa. Parte benissimo grazie ad una tensione che entra subito nel vivo e si mantiene alta per quasi tutta la durata della pellicola. Il clima di mistero è pienamente riuscito ed è corroborato da una ambientazione che aiuta. Quando le cose iniziano ad essere più chiare, il film si sgonfia un po', pur mantenendosi su buoni livelli fino all'epilogo che sa di beffa ma ci può stare (e poi va di moda). Con qualche idea in più in fase di sceneggiatura, sarebbe stato un grandissimo film. A tratti gustosamente carpenteriano e non solo.

Deepred89 24/08/17 12:52 - 3708 commenti

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Horror che l'ambientazione carceraria potrebbe far imparentare con Let us prey, rispetto al quale il film di DiBlasi risulta meno raffinato e ambizioso ma più teso, con una regia che, seppur non raffinatissima, valorizza con classe i momenti di suspense. Resta però il rammarico di una sceneggiatura incapace di sviluppare in modo convincente gli accattivanti spunti (una prigione isolata di notte con suicidi e possibili riti satanici) offerti dal soggetto. La protagonista regge discretamente il film sulle proprie spalle. Finale scontatissimo.

Hackett 18/09/17 07:57 - 1867 commenti

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L'evidente limitatezza di budget non è certo un problema, per questo claustrofobico horror dall'ambientazione insolita. Anzi, il low budget costringe la regia a cercare soluzioni interessanti e varie e la sceneggiatura a esprimere la tensione con i silenzi, le attese e il suono. Storia semplice realizzata con intelligenza e capacità; buona la prova della protagonista, che si trova praticamente sempre in scena.

Pumpkh75 29/04/20 15:11 - 1750 commenti

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La maligna atmosfera che ci avvinghia dai primissimi istanti merita senza dubbio una ovazione, vista l’opprimente tensione da isolamento che soffoca tutti i tempi e gli spazi. Nel mentre l’angoscia però muta e quello che la giovane agente va ad affrontare segue percorsi più classici. Il film rimane così più che discreto ma ci lascia anche un granello di frustrazione quasi naturale per colpa di chi aveva preannunciato mirabilie epocali. Le facce giuste, effluvi satanici e qualche spavento; e bravo DiBlasi!

Lupus73 22/05/21 17:31 - 1496 commenti

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Poliziotta novizia fa il turno di notte in una "particolare" stazione di polizia in cui si suicidarono gli appartenenti ad una setta. Soggetto intelligente a metà strada tra i film sulle sette sataniche più fanatiche e la ghost story. I tempi non sono particolarmente dinamici, ma ne guadagna sicuramente l'atmosfera, che la regia sembra prediligere; la confezione è buona e gli espedienti per comunicare il concetto finale sono indovinati e non banali. Il twist finale è ben piazzato, ma probabilmente qualche altra trovata poco prevedibile inserita nella durata avrebbe giovato. Discreto.

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  • Discussione Cotola • 22/09/15 18:30
    Consigliere avanzato - 3845 interventi
    Segnato col sangue. Nel fine settimana parte la ricerca.
  • Discussione Schramm • 22/09/15 19:43
    Scrivano - 7694 interventi
    inciso nelle carni con lo stesso font della locandina. non appena mi finiscono tutti i deliri festivalieri apro la grande caccia!
  • Discussione Daniela • 22/09/15 20:48
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Opppsss... zero (subita) tituli :o(((
  • Discussione Daniela • 12/11/15 09:53
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Herrkinski ebbe a dire:
    Decisamente consigliato a tutti quelli a cui è piaciuto Let Us Prey,

    Caro Herr, dopo aver scritto il commento mi sono accorta che è quasi una parafrasi del tuo: non considerarmi una copiona, è un caso di concordanza di giudizio :o)
    Comunque ti ringrazio per la dritta, ho gradito la visione anche se l'ho trovato decisamente deprimente se confrontato col più sbarazzino e demenziale "gemello diverso" Let Us Prey.
  • Discussione Herrkinski • 12/11/15 14:16
    Consigliere avanzato - 2632 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Herrkinski ebbe a dire:
    Decisamente consigliato a tutti quelli a cui è piaciuto Let Us Prey,

    Caro Herr, dopo aver scritto il commento mi sono accorta che è quasi una parafrasi del tuo: non considerarmi una copiona, è un caso di concordanza di giudizio :o)
    Comunque ti ringrazio per la dritta, ho gradito la visione anche se l'ho trovato decisamente deprimente se confrontato col più sbarazzino e demenziale "gemello diverso" Let Us Prey.

    Haha ok, non preoccuparti! Mai dubitato delle tue abilità recensorie :-) E mi fa piacere che anche il tuo giudizio sia sulla linea del mio.
    Intendi "deprimente" in un'accezione positiva quindi? Sì, anch'io l'ho trovato piuttosto raggelante e meno roboante di Let us prey..
  • Discussione Daniela • 12/11/15 14:38
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Beh, è un horror con fantasmi malevoli, quindi se "deprime", nel senso che mette ribrezzo/paura/magone e via angosciando, ebbene fa il suo sporco mestiere, ;o)
    PS: A proposito di deprimenza, se ti capita guarda The Hallow, anche questo è tristanzuolo forte...
  • Discussione Herrkinski • 12/11/15 14:59
    Consigliere avanzato - 2632 interventi
    Ho "rischiato" di vedere The Hallow giusto ieri sera, poi ho optato per Howl. A questo punto però lo caccerò tra una davinottata e l'altra presto :-)
  • Discussione Schramm • 18/11/15 12:31
    Scrivano - 7694 interventi
    devo dire che anche diblasi si è -come già roth- riscattato dai bisunti e pidocchiosi dreadlock che si era fatto crescere. se inizialmente può montare una feroce indolenza per l'aria da "tanto chi se l'è filato let us prey mò lo rifaccio bel bello", quando il film deraglia bruscamente altrove non c'è modo di scansarsi ed evitare l'impatto. la sapienza alchemica tra gestione della dirompenza visiva e sonora, tra centellinamento e forsennatezza, tra frusti topoi e rinnovate orbite, tra il formarsi della treccia di dimensione allucinatoria ed ectoplasmatica lascia basiti, e si attraversa tutta l'opera come un prato disseminato di tagliole, non mancandone nemmeno una. la riverenza è d'obbligo. bravo, bravo, bravo!
    Ultima modifica: 18/11/15 13:31 da Schramm
  • Curiosità Schramm • 18/11/15 13:21
    Scrivano - 7694 interventi
    Injoke: la prostituta che si ferma a fumare all'ingresso, nel venire reindirizzata a quello operante, esclama "ma no, quello è il distretto di Anderson. E' inattivo". E' un chiaro riferimento al tredicesimo distretto di Carpenter, mèta del trasferimento di sede del distretto che chiude i battenti.
  • Discussione Herrkinski • 18/11/15 21:07
    Consigliere avanzato - 2632 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    devo dire che anche diblasi si è -come già roth- riscattato dai bisunti e pidocchiosi dreadlock che si era fatto crescere. se inizialmente può montare una feroce indolenza per l'aria da "tanto chi se l'è filato let us prey mò lo rifaccio bel bello", quando il film deraglia bruscamente altrove non c'è modo di scansarsi ed evitare l'impatto. la sapienza alchemica tra gestione della dirompenza visiva e sonora, tra centellinamento e forsennatezza, tra frusti topoi e rinnovate orbite, tra il formarsi della treccia di dimensione allucinatoria ed ectoplasmatica lascia basiti, e si attraversa tutta l'opera come un prato disseminato di tagliole, non mancandone nemmeno una. la riverenza è d'obbligo. bravo, bravo, bravo!
    Ueh, cos'hai contro i dreadlock? :-P
    Comunque mi fa piacere che anche questo ti abbia convinto, per me giudizio al pari di Let us prey, seppur su piani narrativi un po' diversi.