Ucraina e Germania sinusoide di degrado, immoralità, desolazione e mestizia: nell'improntare il mondo intero al deterioramento Seidl ormai marcia vanesio tra le fila dei vacui epigoni di Haneke, e dietro l'ostentata scorza artica e sgradevole si sente la puzza di bruciato del nulla assoluto, di una trasgressione che si pavoneggia allo specchio, senza contare che, eccettuato il voler ammorbare lo spettatore dimostrandogli di vivere in un immondezzaio a prova di remissione, non è granché chiaro dove voglia andare a provocare. Non è urlando per 141' "fa tutto schifo" che si migliora il mondo.
Due storie parallele si consumano in luoghi freddi e desolanti. Nonostante le diversità di genere e il degrado che cerca di catturarti a ogni fotogramma, c'è la ricerca del riscatto sociale da ottenere mantenendo una certa integrità. Superare il limite significa fallire. Seidl sembra dirci che ci sono valori che non risentono della situazione sociale e che la dignità può sopravvivere alla fatiscenza della postmodernità. Per ogni partenza c'è un nuovo arrivo fatto di lacrime che bucano la neve e lavano in profondità il terreno.
MEMORABILE: Pauli nel quartiere rom fa capire di che pasta è fatto.
Ulrich Seidl HA DIRETTO ANCHE...
Per inserire un commento devi loggarti. Se non hai accesso al sito è necessario prima effettuare l'iscrizione.
In questo spazio sono elencati gli ultimi 12 post scritti nei diversi forum appartenenti a questo stesso film.
DISCUSSIONE GENERALE: Per discutere di un film presente nel database come in un normale forum.
HOMEVIDEO (CUT/UNCUT): Per discutere delle uscite in homevideo e delle possibili diverse versioni di un film.
CURIOSITÀ: Se vuoi aggiungere una curiosità, postala in Discussione generale. Se è completa di fonte (quando necessario) verrà spostata in Curiosità.
MUSICHE: Per discutere della colonna sonora e delle musiche di un film.
Ci penserò. Ho già quattro film in carniere di Seidl e non mi decido mai a vederne almeno uno. Con questo
sarebbero cinque. Col tempo magari lo recupererò.
Mah, invece a me Seidl non dispiace. O meglio, il documentario In the basement è veramente bellissimo: mi ha fatto capire qualcosa in più dell'Austria, e inoltre è girato e sceneggiato con grande efficacia.
Canicola pure mi è piaciuto: più che schifo per il mondo, mi è sembrato una gelida mappatura di quel mondo piccolo-borghese austriaco che parallelamente in teatro sta descrivendo Elfriede Jelinek (premio Nobel per la letteratura). Insomma, ci ho ritrovato, sia pure con stili diversi, quello stesso sguardo spietato verso una società spietata.
In questo senso, mi pare sia qualcosa di diverso rispetto all'impressione di "epigono di Haneke" (ovviamente dei primi film, perché negli ultimi è un'altra cosa): Haneke studia le dinamiche della violenza dietro l'apparente pax borghese provocando disgusto e orrore, mentre Seidl mostra proprio quella pax ordinaria e apparentemente innocua, trovando proprio lì il disgusto e l'orrore, a prescindere dalla violenza (che ci può essere o no).
Pigro ebbe a dire: mi pare sia qualcosa di diverso rispetto all'impressione di "epigono di Haneke" (ovviamente dei primi film, perché negli ultimi è un'altra cosa): Haneke studia le dinamiche della violenza dietro l'apparente pax borghese provocando disgusto e orrore, mentre Seidl mostra proprio quella pax ordinaria e apparentemente innocua, trovando proprio lì il disgusto e l'orrore, a prescindere dalla violenza (che ci può essere o no).
non fa l'ombra di mezza piega quanto dici, quando parlo di haneke intendo il prendergli in prestito quella formale glacialità sottrattiva che però, almeno in quest'opera, mi sembra venga sfruttata per conferire forma a uno squallore a prova di qualsivoglia possibilità di redenzione usato come planetaria misura di tutto un umano consorzio dove tutto è univocamente vomito gelo merda e cipolle. in questo senso mi è sembrato molto artefatto e molto incline all'epater che vince facile facile. lo studio di haneke è sempre funzionale a un discorso o a una sua piega, mentre qui sembra voler rivestire esteticamente un "tuttomerda!" reiterato per oltre due ore. non posso parlare per il resto della sua filmografia (che non ho molta voglia di approfondire, dopo questo), ma devo ammettere che anche canicola mi fece la medesima impressione, cioé di una rincorsa alla trasgressione con alle spalle scarso costrutto, e senza alcuna pietas per ciò che viene sbattuto in faccia alla platea.