Import/export - Film (2007)

Import/export
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Titolo originale: Import / Export
Anno: 2007
Genere: drammatico (colore)
Note: Aka "Import-export".
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/09/15 DAL BENEMERITO SCHRAMM
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Schramm 8/09/15 18:22 - 3495 commenti

I gusti di Schramm

Ucraina e Germania sinusoide di degrado, immoralità, desolazione e mestizia: nell'improntare il mondo intero al deterioramento Seidl ormai marcia vanesio tra le fila dei vacui epigoni di Haneke, e dietro l'ostentata scorza artica e sgradevole si sente la puzza di bruciato del nulla assoluto, di una trasgressione che si pavoneggia allo specchio, senza contare che, eccettuato il voler ammorbare lo spettatore dimostrandogli di vivere in un immondezzaio a prova di remissione, non è granché chiaro dove voglia andare a provocare. Non è urlando per 141' "fa tutto schifo" che si migliora il mondo.

Pinhead80 29/02/16 17:48 - 4759 commenti

I gusti di Pinhead80

Due storie parallele si consumano in luoghi freddi e desolanti. Nonostante le diversità di genere e il degrado che cerca di catturarti a ogni fotogramma, c'è la ricerca del riscatto sociale da ottenere mantenendo una certa integrità. Superare il limite significa fallire. Seidl sembra dirci che ci sono valori che non risentono della situazione sociale e che la dignità può sopravvivere alla fatiscenza della postmodernità. Per ogni partenza c'è un nuovo arrivo fatto di lacrime che bucano la neve e lavano in profondità il terreno.
MEMORABILE: Pauli nel quartiere rom fa capire di che pasta è fatto.

Ulrich Seidl HA DIRETTO ANCHE...

Spazio vuotoLocandina CanicolaSpazio vuotoLocandina Paradise: LoveSpazio vuotoLocandina Paradise hopeSpazio vuotoLocandina In the basement
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  • Discussione Didda23 • 8/09/15 18:55
    Compilatore d’emergenza - 5797 interventi
    Segnato
  • Discussione Cotola • 8/09/15 19:18
    Consigliere avanzato - 3844 interventi
    Ci penserò. Ho già quattro film in carniere di Seidl e non mi decido mai a vederne almeno uno. Con questo
    sarebbero cinque. Col tempo magari lo recupererò.
  • Discussione Rebis • 8/09/15 19:41
    Compilatore d’emergenza - 4420 interventi
    Di suo ho visto solo Canicola, e mi era piaciuto, anche se con il senno di poi non so più.Qualcos'altro vedrò comunque per farmi un'idea più precisa.
  • Discussione Schramm • 8/09/15 22:24
    Scrivano - 7694 interventi
    io con lui son partito in retromarcia, avendo discretamente odiato anche canicola...
  • Discussione Daniela • 9/09/15 08:52
    Gran Burattinaio - 5927 interventi
    Canicola mi basta ed avanza quanto a seidlitudine, con questo passo volentieri...
  • Discussione Schramm • 9/09/15 12:09
    Scrivano - 7694 interventi
    io un secondo appello lo concedo sempre, ma finisco regolarmente col pentirmene.
    Ultima modifica: 9/09/15 12:10 da Schramm
  • Discussione Lucius • 9/09/15 20:17
    Scrivano - 9051 interventi
    Canicola è l'unico che ho visto del regista, ha un posto d'onore nella mia cineteca, mi informerò.Grazie per la segnalazione.
  • Discussione Pigro • 10/09/15 12:02
    Consigliere - 1661 interventi
    Mah, invece a me Seidl non dispiace. O meglio, il documentario In the basement è veramente bellissimo: mi ha fatto capire qualcosa in più dell'Austria, e inoltre è girato e sceneggiato con grande efficacia.
    Canicola pure mi è piaciuto: più che schifo per il mondo, mi è sembrato una gelida mappatura di quel mondo piccolo-borghese austriaco che parallelamente in teatro sta descrivendo Elfriede Jelinek (premio Nobel per la letteratura). Insomma, ci ho ritrovato, sia pure con stili diversi, quello stesso sguardo spietato verso una società spietata.
    In questo senso, mi pare sia qualcosa di diverso rispetto all'impressione di "epigono di Haneke" (ovviamente dei primi film, perché negli ultimi è un'altra cosa): Haneke studia le dinamiche della violenza dietro l'apparente pax borghese provocando disgusto e orrore, mentre Seidl mostra proprio quella pax ordinaria e apparentemente innocua, trovando proprio lì il disgusto e l'orrore, a prescindere dalla violenza (che ci può essere o no).
  • Discussione Pinhead80 • 10/09/15 14:13
    Scrivano - 313 interventi
    Devo ancora vederlo ma Seidl mi incuriosisce sempre molto. Ho adorato Canicola. Ma io ho un debole per i film grotteschi.
  • Discussione Schramm • 10/09/15 15:49
    Scrivano - 7694 interventi
    Pigro ebbe a dire:
    mi pare sia qualcosa di diverso rispetto all'impressione di "epigono di Haneke" (ovviamente dei primi film, perché negli ultimi è un'altra cosa): Haneke studia le dinamiche della violenza dietro l'apparente pax borghese provocando disgusto e orrore, mentre Seidl mostra proprio quella pax ordinaria e apparentemente innocua, trovando proprio lì il disgusto e l'orrore, a prescindere dalla violenza (che ci può essere o no).

    non fa l'ombra di mezza piega quanto dici, quando parlo di haneke intendo il prendergli in prestito quella formale glacialità sottrattiva che però, almeno in quest'opera, mi sembra venga sfruttata per conferire forma a uno squallore a prova di qualsivoglia possibilità di redenzione usato come planetaria misura di tutto un umano consorzio dove tutto è univocamente vomito gelo merda e cipolle. in questo senso mi è sembrato molto artefatto e molto incline all'epater che vince facile facile. lo studio di haneke è sempre funzionale a un discorso o a una sua piega, mentre qui sembra voler rivestire esteticamente un "tuttomerda!" reiterato per oltre due ore. non posso parlare per il resto della sua filmografia (che non ho molta voglia di approfondire, dopo questo), ma devo ammettere che anche canicola mi fece la medesima impressione, cioé di una rincorsa alla trasgressione con alle spalle scarso costrutto, e senza alcuna pietas per ciò che viene sbattuto in faccia alla platea.
    Ultima modifica: 10/09/15 15:51 da Schramm