La simpatia di questi esserini gialli aveva fatto sì che avessero parte importante già nei due Cattivissimo me; abbastanza scontato quindi il fatto di dedicargli un film dove fossero protagonisti assoluti. Purtroppo però la storia non è all'altezza e non riesce a coinvolgere molto anche se, fortunatamente, ci sono disseminate qua e là delle gag molto efficaci. La grande carenza è rappresentata dai personaggi che affiancano i Minions, senza grandi elementi che possano divertire il pubblico. Buona la colonna sonora anni 60.
Film d'animazione dedicato ai più piccini, perché la trama essenziale e l'incomprensibile linguaggio dei Minions può alla lunga annoiare un over 16. Comunque è indubbio che alcune gag funzionino (paradossalmente quelle più stupide, perchè i riferimenti a Beatles e quant'altro sono insipidi) e che il ritmo sia buono, permettendo di arrivare alla fine senza troppi danni. Tecnicamente è realizzato bene e supportato da una colonna sonora riuscita, ma ai titoli di coda si è già dimenticato tutto. Brava la Littizzetto al doppiaggio, pessimo Fazio.
Prequel di Cattivissimo me, con i dolci e simpatici Minions come protagonisti. Era nell'aria questo film, perché gli assistenti gialli di Gru sono davvero irresistibili; di certo però quella prima parte con il narratore è alquanto debole... ci vuole il viaggio dei "tre intrepidi" per smuovere la trama. Ottima la cattiva Scarlet, grazie a quelle sue gonne-razzo che fanno molto film di robot, un po' meno il marito, nonostante il look beat. Pessimo il doppiaggio italiano (Alberto Angela e Fabio Fazio su tutti), ma questo lo si sapeva. Bello.
Nata come spin-off dal successo ottenuto dai personaggi protagonisti nei due film di Cattivissima Me, questa fatica di animazione diverte molto non solo grazie allo studio di caratterizzazione dei personaggi, adorabilissimi e per il quale è stato addirittura inventato un apposito linguaggio, quanto soprattutto per una trama, sorretta da una sequela di gag (anche se non proprio sempre riuscite) che non è mai prevedibile; al contrario è contorta e lascia confusi nello sviluppo paradossale delle situazioni. Divertentissimo.
Le simpatiche capsule gialle animate meritavano una miglior sceneggiattura; perchè il loro potenziale è notevole (espressioni, stati d'animo e parlata quasi incomprensibile li collocano infatti piuttosto in alto nella scala dei personaggi animati). Per questo motivo dispiace che non abbiano potuto usufruire di una storia più articolata, più ricca di spunti, di idee. Detto ciò, resta un discreto prodotto animato, reso tale esclusivamente dai singolari esseri alla costante alla ricerca di un cattivo come guida e padrone. Nota di merito per il più piccolo, con l'orsacchiotto e il sorcio "Pussì".
MEMORABILE: L'inizio, coi vari padroni, sempre involontariamente eliminati dai minion stessi (al cavernicolo danno uno schiacciamosche per combatere l'orso).
Simpatico ma non riesce a sfruttare tutto il potenziale di questa marmaglia gialla. Inizia bene, divertente la genesi della razza minions ma dopo l'arrivo a Orlando e la comparsa della cattivissima non riserva poi tante sorprese o almeno non riesce a indovinare quei colpi, quello stile che aveva caratterizzato il primo Cattivissimo me.
Nati come comprimari, i piccoli fagioli gialli hanno di fatto scalzato il protagonista dei precedenti due film; eccoli quindi nel ruolo di primi attori. Come altri prodotti similari (Gli incredibili) si rivolge sia al pubblico infantile sia a quello più maturo; anzi, ai cinquantenni e oltre è riservata ben più di una mera strizzatina d’occhio, come dimostra il periodo scelto, il 1968, con annesse scene, battute (una su tutte l’Abbey Road) e situazioni difficilmente comprensibili per i piccini. Il risultato è ancora una volta ottimo, ben dosato.
Dopo il successo di Cattivissimo me ecco arrivare questo divertente prequel con protagonisti i bizzarri personaggi animati che hanno vissuto un incredibile risvolto mediatico diventando conosciutissimi non solo dai più piccoli: i minions. La trama non è delle migliori (anzi, è fin troppo semplice, con alcune scene abbastanza scontate), così come il doppiaggio che si rivela scarso, ma basta sentir parlare (che è già una parola grossa) i tre protagonisti: non possono non suscitare simpatia e strappare un sorriso.
Dopo i buoni Cattivissimo me 1 e 2 i Minions trovano uno spazio tutto loro con un cartone animato divertente, anche se adatto principalmente per i bambini. Da una parte c'è la buona idea dell'aggancio con il film principale (ma lo si scopre alla fine) ma dall'altra si nota una sceneggiatura buttata lì e piuttosto deludente. Ci sono anche tentativi di accattivarsi gli adulti in sala con situazioni e citazioni apprezzabili solo da loro, ma non basta. Buoni (e furbi) gli inserti musicali.
MEMORABILE: Tra i cattivi alla convention si nota piuttosto chiaramente un simil mostro della laguna nera.
Si pone tra lo spin-off ed il prequel questa avventura dei minions, dai corpi simil contenitori sorpresine Kinder e dalla parlata incomprensibile, perennemente alla ricerca di un padrone cattivo da servire. Purtroppo gli autori hanno puntato tutto sulla loro buffa espressività, senza curare a sufficienza la costruzione della storia che, dopo un inizio brillante a cavallo fra le epoche, si trascina stancamente, con gags non sempre irresistibili. Certo le creaturine gialle sono simpaticissime, per cui qualche sorriso è assicurato, ma il prodotto è apprezzabile più dai piccoli che dagli adulti.
MEMORABILE: Tutto il prologo dal tirannosauro a Napoleone; in negativo, il micidiale doppiaggio italiano
Tra i migliori personaggi prodotti dal cinema di animazione degli ultimi anni (in Cattivissimo me rubano spesso la scena al protagonista), i Minions sono giustamente omaggiati da un film a loro dedicato. Dopo un inizio esplosivo però (una breve ma esilarante "cavalcata" nella storia), il film delude per una storia non all'altezza, che ricicla (male) elementi spionistici, con una satira superficiale e personaggi non ben caratterizzati. Pessima la scelta di Fazio e Litizzetto come doppiatori di due personaggi centrali. Mediocre.
L'idea originale è sempre... originale in queste, ehm, pellicole americane. Il cucciolotto fatto con il guscio dell'ovetto Kinder con occhiali (o monocolo) da saldatore e vestito di salopette era funzionale ai film con Gru od ora si prende la scena. È abbastanza divertente anche per un adulto che sappia apprezzare tutto il carico di ironie a vari livelli (il femminismo d'assalto, tutti i vari tic britannici, ecc.). Quello che noto negli ultimi cartoni è che la morte è entrata sempre più nelle sceneggiature. In Disney era tabù.
MEMORABILE: La comparsa di Gru da piccolo; Le canzoni che ammiccano agli ex giovani (ora sulla settantina o poco meno); I Beatles sulle strisce pedonali.
Da gregari a protagonisti principali. Un po' per raccontarne le origini, un po' per vedere quanto fossero in grado di reggere i riflettori. Alla ricerca del cattivissimo da seguire e servire (e qui ci sarebbe molto da riflettere), arrivano nei favolosi anni '60, irripetibile periodo che sembra essere l'inizio e la fine di tutte le migliori fantasie umane, in tutti i campi; coerenti con il loro non essere coerenti, arrivano a divenire eroi acclamati, eroi che non si montano la testa. Io direi che l'operazione è riuscitissima in tutti i sensi.
Inevitabile spin-off sui piccoli pupazzi gialli che tanto gradimento hanno riscosso. Avrebbe potuto chiamarsi tranquillamente “Minions – The beginning” per adeguarsi agli standard cinematografici in quanto racconta la loro origine attraverso la voce narrante di un Alberto Angela sorprendentemente sul pezzo. Le occasioni per ridere non mancano, anche se, come la serie madre, non ha quell’ariosità che lo rende fruibile a un pubblico adulto oltre che strettamente infantile. Ad ogni modo divertente e spassionato.
MEMORABILE: Stewart che suona “Eruption” dei Van Halen con la chitarra.
Divertente film d'animazione con protagonisti gli spassosi Minions (qui non più di supporto ma autentici protagonisti). Ottimi i primi venti minuti (con la storia dei Minions) e la caratterizzazione dei vari tic britannici, ma poi la storia inizia ad annaspare e/o a sembrare eccessiva sebbene l'ambientazione sessantottina (sic!) non sia male. Nota dolente il doppiaggio italiano. Sorpresina dopo i titoli di coda.
Non c’è dubbio che in Cattivissimo me i Minions rappresentassero un formidabile punto di forza, al punto da suggerire uno spin off/prequel interamente dedicato ai piccoli ‘cosi’ gialli, devoti solamente al servilismo e all’abnegazione (ancorché maldestra) al capo purché potente e maligno. Il film accontenta le aspettative, regalando molti momenti di spasso con i buffi mostriciattoli, a prescindere dalla storia, piuttosto ordinaria (con la cattivona che vuole rubare la corona della regina) ma pur sempre godibile. Divertente e caciarone al punto giusto.
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Sembra che questo film sia il più grande successo del 2015 ai botteghini italiani.
In soli 18 giorni di programmazione ha sfiorato i 20 milioni di incassi contro i 19,6 di "Cinquanta sfumature di grigio".
Dati Cinetel-Ansa.