Treevenge - Corto (2008)

Quanti film possono coniugare il genere ambientalista con lo splatter? Forse nessuno, a parte Treevenge. Senza essere troppo impegnato idealisticamente, appare chiaro che il film resta comunque uno stravagante manifesto della protesta verso il commercio degli alberi di natale. Un fiaba nera in toni splatter/demenziali dove l'innocente albero si prende la sua bella rivincita da un destino in cui subisce atrocità di ogni tipo per mano dell'uomo. In una parola, irresistibile.

Hobo with a shotgun è lontano ancora qualche anno, ma Eisener dimostra di avere già le idee chiarissime e - seppure in un clima di assoluta autoironia e con a disposizione mezzi tecnici assai risicati - mette la firma su questa sanguinaria apologia ecologista degli abeti estirpati, devitalizzati e agghindati unicamente per le festività natalizie. Si ridacchia parecchio (esilarante il turpiloquio spinto dei boscaioli, palesi le citazioni al cinema di genere italiano), ma il messaggio è meno sciocco di quello che potrebbe sembrare.

La prima parte, in cui il taglio degli abeti e il loro diventare alberi di Natale sono raccontati come fossero massacri e torture, è molto gustosa, e ha anche un discreto retrogusto ambientalista, sia pure con base ironica. Più banale la seconda metà, con la vendetta, che si risolve in un pirotecnico trionfo splatter (anche qui autoironico), che disperde l’energia narrativa dell’inizio. Cortometraggio complessivamente divertente, proprio grazie a una leggerezza e a un’originalità di fondo che riesce a veicolare anche un importante messaggio.