Una canaglia a tutto gas - Film (1980)

Dopo lo straripante successo del numero uno era inevitabile che l'allegra brigata (regista compreso) tornasse per il sequel. Il "bandito" (Reynolds), divisosi da Carrie (Fields), si è nel frattempo dato all'alcool e quando riceve l'offerta di 400.000 dollari per trasportare una misteriosa cassa da Miami a Dallas deve intervenire il fido Cledus (Reed), per fargli accettare il lavoro. Si scopre che la cassa, enorme, contiene un'elefantessa e si capisce che il compito (da svolgere in camion) sarà piuttosto complesso e meno "agile" che in passato, dove la merce da far passare erano semplici casse di birra; tanto più se a inseguire si...Leggi tutto ripresentano di nuovo lo sceriffo Bufford e suo figlio Junior (sempre Gleason e Henry), decisi a fermare lo scatenato "Bandito", Cledus e la ritrovata Carrie, a cui sono stati promessi 5.000 dollari per partecipare al viaggio. La sfida sulle strade d'America così ricomincia, ma la magia del modello è del tutto scomparsa, nonostante l'abituale buona dose di buona musica country e un Reynolds ancora in forma. La riproposizione è stanca, totalmente priva della carica dell'originale; gli inseguimenti sono poveri e l'aggiunta dell'elefantessa con veterinario annesso (un DeLuise particolarmente odioso) rendono ancora più faticosamente sopportabile il tutto, accompagnando il film verso un target familiare in cerca di tenerezze e facili risate (che peraltro latitano). I battibecchi tra Reynolds e la Field sono scialbi, invenzioni a livello visivo quasi non ne esistono e la resa dei conti finale nel deserto tra decine di auto della polizia e un numero imprecisato di camion funziona solo sulla carta. Se non è un fallimento totale poco ci manca insomma, anche perché pure Needham dirige svogliatamente, probabilmente conscio di aver a che fare con una sceneggiatura debolissima, che sacrifica lo spettacolo e l'azione in favore di dialoghi superflui e intrusioni insulse dell'elefantessa (che ha pure un nome, Charlotte) e del suo improvvisato tutore. A risollevare qualche scena ci sono i duetti tra lo sceriffo e Junior, se non altro simpatici, con il primo che insulta regolarmente il secondo (mollato sull'altare da Carrie a inizio film). Inutilmente prolungata la parte che precede l'entrata in scena di Reynolds, a testimonianza dello scarsissimo valore dello script. Mancando la baraonda complice dell'esordio, il film perde la sua vera ragion d'essere e non sfrutta decentemente nemmeno l'idea di un "Bandito" cantante fallito (ha venduto 70 copie del suo ultimo 45 giri), che pure qualche gag spassosa la offriva. Needham rinverdirà idealmente lo spirito del primo capitolo l'anno successivo con LA CORSA PIU' PAZZA D'AMERICA, un folle on the road corale ben più riuscito di questo.

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