Buiomega71 presenta: La lunga estate del brivido dell'imprevisto- 23 Inediti non davinottabili-
Da ragazzino impazzivo per il "rocambolesco" cinema di Hal Needham (ricordo che andai a vedere al cinema
La Corsa più pazza d'America, e in tv non mi perdevo mai i passaggi di
Il Bandito e la Madama o
Una canaglia a tutto gas)
Cinema semplice il suo, ma con le acrobazie automobilistiche più spettacolari mai girate (credo che Needham sia uno dei pochi registi al mondo che sappia realizzare i car crash più emozionanti in assoluto-insieme a pochi altri, chessò George Miller, William Friedkin, David Ellis-che ne raccoglie l'eredità- Enzo G.Castellari-e a proposito, come prestazione fisica e lineamenti da pugile , ho sempre accostato, guarda caso, Castellari con Needham-)
Con il sangue da stuntman nelle vene, il regista di
Collo d'Acciaio (forse il suo capolavoro, o meglio, il suo film più personale) si accoda al "thriller on the road" sulla falsariga di
Duel,
California Kid e
La Macchina nera, con questo tv movie, dove contano solo gli spettacolari inseguimenti di morte sulle highway losangeline
Los Angeles, un misterioso (non si vede mai il suo volto-come l'autista killer di
Duel, appunto-, ma solo le mani che puliscono maniacalmente il volante, inseriscono la cassetta dello stereo 8 nel mangianastri con una musica ossessiva di strimpellar di violini come nel più folle Paganini) autista di un furgone Dodge dai vetri oscurati (che rivernicia-e cambia le targhe- a seconda della bisogna: prima nero, poi blu, poi grigio, infine come un mezzo del
Brivido kinghiano antelitteram), si mette sulla autostrada a caccia di donne avvenenti al volante. Prima si fà superare dalle pulzelle, poi comincia a darle la caccia in mezzo al traffico, tamponandole e buttandole fuori strada o provocando mortali incidenti ai loro danni. La polizia brancola nel buio, di lui si sà solo che e un misogino e un melomane. Un intrepida giornalista tenterà di fermare il pazzo su quattro ruote, dopo una dritta di un gruppo di appassionati d'auto e motori...
La sottotrama alla
Duel (ma che poi terrà a mente anche Chris Cain per il suo pregevole
Terrore su 4 ruote-un pedofilo al posto di un misogino-) dà sfogo a tutta l'abilità di Needham per inscenare spettacolari e mozzafiato inseguimenti, piroette, tamponamenti, terribili incidenti, capottamenti, esplosioni-detesto nei film quando due macchine si sfiorano appena e saltano per aria, ma qui Needham e talmente bravo che non ci si fa caso più di tanto-inversioni pericolose, stridire di gomme, con il furgone che tampona (memorabile quello con il gancio di traino alla donna che guida per andare a prendere suo figlio a scuola) e manda in lamiere contorte o in fiamme le auto delle giovani donne (dall'attricetta-Morgan Brittany- con L'Honda Civic all'inizio, alla sexyssima infermiera-una Tara Buckman da sturbo, gran gnocca della scuderia di Needham-che si abbrustolisce nell'abitacolo-)
Il perchè lo fà ci verrà detto( alla maniera dello spiegone alla
Psycho) da una psichiatra (un uomo che e ancora un bambino, forse impotente, soffocato da un ingombrante figura materna, che ne ha decretato l'odio per le donne e usa il suo furgone come "potenziale del suo simbolismo fallico"), ma il killer (a parte la sua squallida stanza con un televisorino che farebbe schifo pure al Frank Zito di
Maniac, una bambolina messa su un tavolaccio, trappole per topi e il muro tappezzato di foto di furgoni e auto di ogni tipo, con i ritagli di giornale delle sue imprese criminose) non lo vedremmo mai in faccia.
Needham si ritaglia anche il ruolo di un istruttore di scuola guida "spericolata", che insegna alla giornalista a guidare per sfidare il killer su strada (un ruolo quasi metacinematografico, che ricorda il Needham più genuino, quello di
Collo d'acciaio)
Ma tolte tutte le sequenza action, il film mostra tutti i suoi limiti, di uno script elementare e fiacco, di una consistenza da telefilm pomeridiano, non certo aiutato dal pessimo doppiaggio italiano, di un finale girato in fretta e furia, e di insopportabili siparietti (la giornalista con il suo ex marito, l'odioso George Hamilton, messo lì solo per allungare il minutaggio), di situazioni che manco
Perry Mason...
Purtroppo e il limite di un regista votato quasi esclusivamente all'action (e non lo aiuta una sceneggiatura scritta su una scatola di cerini e la destinazione televisiva del film, che annacqua linguaggio e violenza)
C'è pure un pistolotto sulla prudenza stradale e le auto come possibili armi mortali
Notevole l'autista killer misogino e melomane e le ottime musiche di Richard Markowitz (soprattutto lo score degli inseguimenti spericolati), che fà alzare la media di **!
In una particina (tra i ceffi appassionati di motori, dove la giornalista tutta tacchi e vestitino rosso va a fare visita) c'è pure Sid Haig
Un "road movie" (non certo tra i più memorabili del genere) che vive solo e esclusivamente per le acrobazie stradali di Needham (lessi, non ricordo più dove, che Burt Reynolds-amico fraterno di Needham-aveva il vizio di trattare male o addirittura malmenare i registi che lo dirigevano-come Dick Richards sul set di
Black Jack-ma che con Needham, come si dice dalle mie parti "Al fasea mia tat al bulo"-Non faceva tanto il gradasso-), ma che per il resto soffre di un convenzionale stampo da telefilm
Sembrava quasi che allo stesso Needham fregasse poco dell'intelaiatura thriller del film, concentrandosi solo sugli inseguimenti e sulle rocambolesche capitombole automobilistiche sulle autostrade californiane.
Momento cult: "Tara Buckman, infermiera da infarto, all'ospedale, provoca scherzosamente un paziente senza le gambe. Esce dal nosocomio tutta in tiro e con un paio di sandali dal tacco alto tipicamente e deliziosamente anni'70, prima di incontrare il furgone della morte...