Gorath - Film (1962)

Dal papà di GODZILLA Ishiro Honda un fantafilm che questa volta confina i mostri a una breve e pretestuosa apparizione (un trichecone liberato da un terremoto occasionale e presto sbudellato da un laser sparato dall'alto) e concentra la storia sul rischio di collisione della Terra con Gorath, un pianeta rosso ribollente individuato con precisione da una sfortunata missione che era in zona per studiare Saturno. Prima di finire attirata dalla spropositata forza gravitazionale di Gorath e quindi incenerita, l'astronave spedisce i dati sulla terra e mette in allarme tutti: Gorath si schianterà a breve contro il nostro pianeta, bisogna fare qualcosa....Leggi tutto Si riuniscono americani, giapponesi e le Nazioni Unite e se ne escono con una bella idea: incanalare l'energia atomica in giganteschi condotti che sparino fuoco e fiamme nel cielo sviluppando una potenza tale da deviare il corso normale della Terra accelerandone il movimento. La colossale base viene costruita al Polo Sud (con gran dispendio di splendidi modellini come da tradizione giapponese) e verrà presto attivata riuscendo nell'intento; purtroppo un terremoto verificatosi lì per il gran caos prodotto libererà occasionalmente l'immancabile mostro, Maguma, un trichecone ridicolo le cui brevi scene verranno pure eliminate dal montaggio americano del film; una chiara concessione del tutto gratuita alla passione dei giapponesi, che di fatto non cambia nulla nella storia anche perché basterà una laserata in pancia sparata da un velivolo speciale per accopparlo ed eliminarlo di scena come non fosse mai esistito (non ne parlerà più nessuno). Si ritorna a occuparsi di Gorath, che rimane comunque una grave minaccia: pare che lo spostamento della Terra non sia sufficiente a farci uscire dal suo enorme campo gravitazionale. Catastrofico alla giapponese, in cui come sempre la povertà dei dialoghi la fa da padrona e il maggior sforzo è riposto nella creazione degli effetti speciali. Maremoti non troppo credibili si abbattono su una Tokyo rimodellata in scala, così come altri fenomeni naturali vengono riprodotti sempre attraverso ricostruzioni miniaturizzate. Notevoli le stazioni orbitanti, molto meno il razzo della missione spaziale coi soliti motori che liberano il fuoco tipo fornello. Honda comunque il suo mestiere lo conosce bene e ha una grazia e uno stile nel riprendere i suoi effetti non comune, tra i suoi colleghi giapponesi. Tocca appunto chiudere un occhio sul godimento della vicenda quando si scende nel campo al di fuori della visionarietà spaziale: tra l'astronauta che perde la memoria, gli interminabili canti di un gruppo di amici in elicottero, le timide avance tra innamorati o le sterili discussioni tra capi di Stato non è che ci si diverta molto. Il modo d'intendere il cinema di Honda ha dei limiti di coinvolgimento emotivo molto chiari e dal punto di vista della qualità generale GORATH non migliora la sua media. Non basta cercare di infittire la trama con missioni spaziali o mostri improvvisati per rendere piacevole un film. Ad ogni modo, almeno sul piano visivo, qualcosa di interessante c'è.

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