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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Visto l'immediato successo de I RAGAZZI DEL JUKE-BOX Lucio Fulci replica, l'anno stesso, con URLATORI ALLA SBARRA: stesso cast di contorno (Mario Carotenuto, Giacomo Furia...) e Mina che va ad aggiungersi ad Adriano Celentano per interpretare la maggior parte delle canzoni. A dire il vero con i due ci sarebbe anche Joe Sentieri (Joe il rosso, nel film), ma la sua carica non è paragonabile a quella della coppia per eccellenza della nostra musica dei Sessanta; non è un caso che nella riedizione del film il suo nome non compaia nel titolo nonostante, a livello di importanza nel cast, equivalga le due “star”....Leggi tutto Ancora una volta siamo di fronte alla contrapposizione tra i giovani (gli “urlatori”) e le generazioni passate, assolutamente insofferenti nei confronti di una musica che non capiscono e disprezzano. Così l'ultrademocristiano Carotenuto, funzionario televisivo che non passa in video nemmeno “La Traviata” per colpa di un titolo sconveniente, si trova a fronteggiare l'assalto di questi nuovi cantanti in blue jeans, di questi teddy boys scatenati appoggiati sorprendentemente da suo padre (il simpatico vecchietto Turi Pandolfini), che li ama forse anche perché ormai quasi sordo. Non potendo raggiungere la visibilità in tv gli urlatori organizzeranno comizi cantati per l'Italia trionfando. Una storia esile e pretestuosa, funzionale per l'esibizione canora dei tre “strilloni” e di qualche personaggio minore che fa gruppo. Troppe canzoni alla fine risultano indigeste e a far sorridere sono a sorpresa i Brutos (con Aldo Maccione), che accompagnano con smorfie e cori esilaranti l'ennesima, inutile, love song. Celentano che canta in piazza Duomo a Milano (c’è Santercole alla chitarra) resta comunque impresso.

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TITOLO DAVINOTTATO NEL PASSATO (PRE-2006)
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Homesick 12/07/08 17:21 - 5737 commenti

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Altro musicarello diretto da Fulci con protagonisti i cantanti "urlatori" (Mina, Cementano, Sentieri, Brunetta) alla conquista del pubblico italiano. Oltre alle numerose esibizioni canore (ci sono pure Chet Baker, i Brutos, Bindi...) c'è spazio per la satira politica, che prende di mira l'occupazione democristiana e bigotta della TV, e per immancabili riferimenti a figure e situazioni dell'Italia del tempo (Garinei - interpretato da Enzo Garinei - e Giovannini sono parodiati come "Carimiei e Giuseppini"). Assai modesto.

Il Gobbo 23/09/08 17:35 - 3015 commenti

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Reperto fulciano, che sotto le parvenze (oddio, non solo parvenze) scemotte cela una satira piuttosto precisa e (per l'epoca) diretta della pruderie della Rai bernabeiana telecomandata dalla DC (non a caso il film ebbe il divieto ai minori di 16 anni e ben 8 tagli di censura). Inoltre c'è una cura formale non comune ai musicarelli (ottima la fotografia di Di Venanzo) e il film ha una sua grazia. Pura commozione per la presenza spettrale di Chet Baker - sublime la sua versione di Arrivederci - citata in Let's get lost.

Supervigno 25/09/08 18:21 - 229 commenti

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Il punteggio "più alto" è dovuto essenzialmente al fatto che le canzoni sono tantissime, ben cantate, alcune famose, altre semplicemente buffe e alla presenza di Mina. Il film in sè è abbastanza sconclusionato e a tratti noioso, anche se, rispetto alla funesta categoria dei musicarelli cui comunque appartiene, ha in sè un certo spirito "anarchico" che lo differenzia in positivo e quanto meno ci evita la vista di svenevoli fanciulle con la coda di cavallo e militari in licenza.

Caesars 30/09/08 08:49 - 3790 commenti

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Veramente deludente questo "musicarello" diretto da Fulci. Il grosso problema è che praticamente la storia non esiste e l'80% della pellicola vede le esibizioni canore dei vari protagonisti. Il numero più divertente lo regalano i Brutos, che arrivano, cantano e se ne vanno come se niente fosse. Tra le curiosità possiamo annoverare la presenza di Chet Baker; se non ci fosse stato però nessuno avrebbe notato grandi differenze. Insomma, un prodotto noioso solo in minima parte riscattato da una regia moderna e lontana dagli stereotipi del genere.

Matalo! 8/06/09 21:00 - 1378 commenti

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Che dire? Un mero pretesto per proporre divi della new wave della canzonetta italiana, gole spiegate che trovavano in Tony Dallara il loro Che Guevara. La trama è inconsistente ma questi son film che contengono in sè la loro stroncatura in quanto pensati per mera fruizione e godimento immediato causato dal feel in levare. Poi Fulci mette il suo mestiere e le cose magicamente creano un classico indimenticabile del trash. Stupefatta presenza di un grande jazzista, Chet Baker, senza un incisivo, in "vacanza" in Italia: regala una bella "Arrivederci".
MEMORABILE: Baker esce da sotto un divano; nella realtà, grazie a massicce dosi di droghe, si era realmente addormentato sotto e non lo trovavano.

Saintgifts 1/09/10 23:04 - 4098 commenti

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Chet Baker, Mina, I brutos, Gianni Meccia e i bravi Mario Carotenuto, Turi Pandolfini, Giacomo Furia, salvano un film che ha il solo merito di prendere i jeans come pretesto per evidenziare il connubio tra politica e una TV preoccupata di censurare tutto ciò che suona sospetto e la falsa morale di una certa parte del Parlamento. Esibizioni canore più o meno riuscite e una carina Elke Sommer costretta ad innamorasi di un Joe Sentieri, improbabile capo di un gruppo di figure cartolinesche. Celentano finge di suonare chitarre e balalaike.

B. Legnani 14/11/15 23:49 - 5532 commenti

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Filmicamente nullo, conferma che i musicarelli, così come gli hard, non andrebbero valutati come gli altri lungometraggi, perché lo spettatore pagante non vi cerca la trama, ma ben altro. Messa in scena povera, recitazioni talora imbarazzanti, canzoni non sempre bellissime (ma fantastica è "Arrivederci" di Chet Baker). La cosa migliore sono i titoli iniziali, fra i quali spicca un efficace "con la solita partecipazione di MARIO CAROTENUTO". Bravo pure qui, ovviamente. La blanda satira politica vede la presenza di un simil-Fanfani.
MEMORABILE: L'incredibile apparizione dei Brutos. Non c'entrano nulla, arrivano dalla campagna, cantano e vanno...

Rambo90 22/09/16 01:38 - 7697 commenti

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Proto musicarello dalla trama molto esile, pretesto un numero incredibile di numeri musicali, forse troppi visto che ne risentono ritmo e attenzione. Quando cantano Celentano e Mina un'occhiata la si riesce a dare, ma tra Sentieri, Brunetta e quant'altro si arriva presto alla saturazione. Se non altro c'è Carotenuto a strappare qualche sorriso, un bel pezzo di Baker e qualche gag demenziale a ricordare che in regia non c'è uno qualsiasi. Trascurabile.

Il ferrini 23/12/17 18:36 - 2358 commenti

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Non è il primo musicarello di Fulci e neanche di Celentano (avevano già lavorato ai Ragazzi del Juke Box) e non è neanche l'ultimo (faranno anche Uno strano tipo): di sicuro è il più brutto. Sostanzialmente non c'è storia, se non la "denuncia" - virgolette obbligatorie - di una Tv troppo perbenista che tarperebbe le ali a questi artisti, metà dei quali sarebbero scomparsi in capo a qualche anno. Il grande censore è Carotenuto, unico a saper recitare, il resto è francamente imbarazzante. Prima apparizione (a testa in giù!) per Lino Banfi.

Ronax 31/12/20 00:46 - 1253 commenti

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Posto che è sicuramente mille volte meglio questo anarchico e sconclusionato musicarello fulciano rispetto a certe lagne di Fizzarotti con Gianni Morandi soldatino innamorato, il film è praticamente inesistente. Due righe di sceneggiatura sono solo il pretesto per le esibizioni dei divi canori del momento, alcuni destinati a lunga fortuna altri meno, con una spruzzata di satira politica sull'occupazione democristiana della TV di stato e un occhio al ribellismo giovanile del tempo rappresentato in modo molto edulcorato. Bravo come sempre Carotenuto e graziosissima Elke Sommer.
MEMORABILE: Chet Baker che dorme sempre; Le coppie nel bosco con Baker che canta "Arrivederci".

Lucio Fulci HA DIRETTO ANCHE...

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Reeves 9/12/22 09:58 - 2214 commenti

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Un musicarello che racconta molto bene l'inizio di quella rivolta generazionale che sarà caratteristica degli anni Sessanta. C'è tutto: un nuovo gusto musicale, una decisa irriverenza nei confronti dei più vecchi, persino una spietata satira contro la Democrazia Cristiana (impersonata dal grande Mario Carotenuto). Ritmato, fresco, decisamente godibile non solo per gli ottimi numeri musicali o per l'attillata tuta che indossa Mina.
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  • Homevideo Undying • 9/07/09 14:07
    Risorse umane - 7574 interventi
    Insolita veste di regia per il grande Fulci: un musicarello!

    D'altro canto 24.000 baci ed Il tuo bacio è come un rock sono canzoni cantate dal molleggiato (ne I Ragazzi del Juke Box, realizzato l'anno precedente) ma ai cui testi ha contribuito, per quanto strano, pure l'indimenticabile cineasta romano.

    Ora anche questo importante tassello della filmografia fulciana è disponibile in DVD, grazie alla Medusa Video che lo ha, per l'occasione, restaurato sul versante audio realizzando apposita traccia in dolby 5.1.

    Male, invece, per quel che riguarda la ratio video: essendo il film riproposto in full screen (ovvero 4:3).
    Ultima modifica: 9/07/09 14:10 da Undying
  • Homevideo Geppo • 11/08/09 15:15
    Call center Davinotti - 4285 interventi
    ATTENZIONE:
    Di questo DVD ce ne sono due versioni con copertine diverse, entrambi della Medusa, e uno è tagliato.
    La versione uncut dura 103 min ed ha la copertina con Celentano, quello tagliato dura 81 minuti.
  • Discussione Caesars • 4/03/20 12:31
    Scrivano - 16811 interventi
    Scopro ora che è mancato, esattamente un mese fa, Gianni Minervini, che oltre che essere stato attore è stato anche importante produttore cinematografico. R.I.P.
  • Curiosità Fedemelis • 24/04/22 12:57
    Fotocopista - 2139 interventi
    Come segnalato da B. Legnani la partita che si vede nel prologo del film è Sampdoria-Genoa terminata 3-2 del 28/10/1956, 7° giornata, stagione 56/57:

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  • Curiosità Reeves • 9/12/22 10:00
    Segretario - 700 interventi
    Nel documentario Nessuno ci può giudicare un'intervista a Piero Vivarelli spiega che Chet Baker doveva interpretare un americano che dormiva sempre (a causa della guerra dove non poteva mai dormire...) per giustificare il fatto che si drogava pesantemente.