Superstar - Osa sognare - Film (1999)

Terribile commedia americana sul solito sogno americano qui in versione teen-ager. Molly Shannon (ennesima star del Saturday Night Live) è il classico brutto anatroccolo che sfoga nella passione per il cinema e soprattutto per i baci, al cinema, tutta la sua frustrazione. Sogna di diventare una superstar per poter essere baciata, e “studia” di conseguenza sui film che i clienti le riconsegnano al negozio di videocassette dove lavora per arrotondare. A scuola la vita è un inferno, con i compagni che la scherniscono pesantemente (lesbicona, quattrocchi e via dicendo) e la bella di turno che se la fa con il ragazzo dei suoi sogni (un giovane Will Ferrell che già mostra qualche qualità pure in un...Leggi tutto ruolo infelicissimo e meno presente di quanto non dicano i titoli di testa). Ci si dovrebbe divertire a seguire le smorfie e gli atteggiamenti fuori dagli schemi della Shannon, ma è tutto talmente scritto male che di risate non se ne parla proprio. O meglio, il tentativo di far sorridere ci sarebbe, ma tra i baci (con trasporto) a un albero o a un cartello stradale, le zuffe colla biondina dal fisico statuario, l'amicizia con l'altra bruttona e il rapporto insulso con la nonna (Johns) non si sa bene cosa sia peggio. Persino il flashback in cui si racconta della surreale morte dei genitori a una gara di ballo non riesce a divertire come con un po' di cura in più avrebbe potuto. Tanto che alla fine la protagonista risulta decisamente più antipatica del dovuto e persino all'immancabile gara di talenti organizzata dalla scuola (cattolica) in cui studia non si trova un'esibizione degna. Compresa quella della protagonista, naturalmente, che canta un paio di pezzi senza trascinare né demeritare. Il modo poi come tutto s'aggiusta ha dell'incredibile per sciatteria e Ferrell in doppia parte che si presenta in sogno come una sorta di Cristo illuminato dalla Luce invece di migliorare le cose le peggiora. Non si capisce proprio cosa si possa salvare, da un simile disastro, in cui sembra quasi si faccia apposta a scegliere sempre la strada meno interessante e comica per proseguire le scene. Coreografie di danza buttate lì a caso, citazioni cinefile a pioggia (prolungate quelle ad AMARE CON RABBIA e CARRIE, più dichiarato), un finale zuccheroso appiccicato malissimo, i Night Ranger della solita “Sister Christian” come concessione al rock da classifica. Mary Katherine Gallagher, ovvero il personaggio portato dalla Shannon alla ribalta al Saturday Night Live, aveva evidentemente ancora poche, pochissime frecce al suo arco. Avvilente...

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