Benvenuta (Ardant) è la protagonista di un romanzo di successo che Jeanne (Fabian) ha scritto pensando evidentemente a se stessa. Quando però arriva a casa dell'autrice uno sceneggiatore (Carrière) chiamato per trarre un copione dal libro, Jeanne si rifiuta di ammettere che sia davvero autobiografico; accetta di considerare qualche cambiamento che lo sceneggiatore vorrebbe apportare ma nel frattempo rievoca il rapporto di Benvenuta con Livio (Gassman), un magistrato napoletano di stanza a Milano con cui ha condiviso una travagliata storia d'amore, facendo trasparire quanto la vicenda si avvicini al proprio passato. Realtà e finzione si intersecano e si sovrappongono, e la scelta di utilizzare come...Leggi tutto Benvenuta un'attrice diversa ma simile alla sua creatrice letteraria contribuisce a creare un parallelo intrigante che i ricercatissimi dialoghi aiutano a rendere interessante. E' una raffinata love story adulta, interpretata da due attori in gran spolvero (Gassman e la Ardant) che le conferiscono la profondità necessaria in un costante gioco di sguardi, di primi piani e con l'istrionismo di Gassman al servizio di un personaggio nelle sue corde, contenuto ma insieme teatrale nei suoi slanci poetici da amatore d'altri tempi. Con frasi come “la cosa più dolce dell'amore è la violenza” si capisce come l'approccio non sia dei più facili, con decisioni apparentemente assurde (lei che prende l'aereo dal Belgio, dove vive, fino a Malpensa solo per telefonargli “da più vicino” per poi ripartire senza nemmeno vederlo) si conferma l'originalità di un rapporto vissuto intensamente fin da subito più da lei che da lui, mentre l'amica con cui lei suona il piano (Wauthion) cerca di farla in qualche modo rinsavire da un sentimento che diventa sempre più incontrollabile. La regia di Delvaux è sobria, si prende le sue pause, mantiene il film su toni sommessi in contrasto con ciò che racconta; tuttavia nel finale, quando la compenetrazione dei diversi piani di narrazione si incrocia fin quasi a fondersi, rallenta eccessivamente togliendo quel briciolo di tensione che avrebbe permesso di chiudere al meglio. Ad ogni modo la grazia nel tocco di Delvaux ne fa un film maturo e intenso, con qualche punta di esagerazione dosata con gusto. Peccato fatichi nel coinvolgere, attento alla forma ma non sempre sincero come vorrebbe, assonnato nello svolgimento e un po' manierato.
Direttamente dall'archivio privato di Buiomega71, il flanetto di Tv Sorrisi e Canzoni della Prima visione Tv (Ciclo: "Cinemania", giovedì 19 marzo 1987) di Benvenuta: