La bella ragazza di città se ne va a vivere in campagna! Guia (Solari), giornalista di Marie Claire che vive a Milano, eredita una masseria in Puglia e da Parigi se ne vola al paese per prendere possesso del casale con l'intenzione di venderlo. Nel frattempo, siccome le cose col fidanzato non vanno granché bene, si consola subito con un bel locale (Bova), che il giorno dopo scopre essere il fattore della masseria! Si prende presa in giro, ci fa la figura della snob, ma intanto poiché qualcuno la masseria la deve pur seguire e l'altro addetto (Frassica) non può fare tutto da solo, il licenziato Bova viene ripreso in attesa di concludere la vendita. La protagonista...Leggi tutto attorno a cui gira la storia è sicuramente Liz Solari, fisico da supermodella, accento straniero e quindi - si direbbe - poco adatta all'occasione, ma la bravura di Genovese sta nel trovare una coralità soddisfacente a cui concorre un cast ricchissimo di facce note: si va dall'avvocato di Abbrescia al cugino scemo interpretato con grazia da Marcorè, dal macellaio/agente immobiliare di Sassanelli ai due baristi Rubini e Solfrizzi; dalla giovane insoddisfatta che cerca amanti nelle chat interpretata dalla verace e sempre simpatica Impacciatore al breve cameo di Ravello prete fino alla collega del nord Michelini. I più divertenti e sicuramente più in parte anche per questioni di origini sono Rubini e Solfrizzi, con il secondo soprattutto che vince in espressività, ma nessuno demerita e va detto che nel suo insieme il film di Genovese si lascia guardare volentieri (anche se il finale andava pesantemente accorciato e due ore sono una durata eccessiva per qualsiasi commedia). Location ben scelte, musiche che sciorinano in sequenza tutta una lunga teoria di cover pop rilette in chiave rallentata (da "Take on me" degli A-ha a "Don't you want me" degli Human League). La volontà di confezionare per bene un film sulla carta non proprio esaltante lo eleva e lo stacca - forse proprio per l'assenza di un vero "mattatore" - dalle commedie più caciarone, inserendolo tra le sorprese dell'anno pur senza vedendolo brillare particolarmente.
Una rampante giornalista di moda riceve in eredità una masseria in un piccolo paese dell'entroterra pugliese. Commedia basata su un'improbabile storia d'amore, diretta da Paolo Genovese che si conferma a suo agio nella direzione di un cast corale come spessogli è capitato. Il film, la cui storia è piuttosto inverosimile, si rivela abbastanza godibile grazie alla piacevole ambientazione e alla buona caratterizzazione dei personaggi di contorno affidati ad un gruppo di buoni attori tra cui spiccano Rubini e Marcorè.
Una commedia agreste ricca di bei paesaggi e accompagnata da un'ottima fotografia, ma la trama stenta a decollare e ci troviamo di fronte alla solita minestrina riscaldata dove troviamo un Bova in tono minore e una Liz Solari bella ma non così coinvolgente. Menzione speciale a Neri Marcorè che interpreta simpaticamente il suo personaggio fuori di testa. Discreto il resto del cast.
Classica commedia della recente ondata italiana che si ferma al puramente carino. La confezione è buona ma la trama avrebbe potuto osare un pochino di più invece di mettere in fila la solita serie di luoghi comuni e storielle già viste. Comunque, grazie al cast ricchissimo, ogni tanto si sorride: Solfrizzi e Rubini i migliori, la Solari solo bella, Bova migliora, Marcorè il più divertente, puramente esornativi gli altri. Durata eccessiva ma il ritmo scorre e così non ci si annoia, ma nemmeno si grida al miracolo. Finale da diabete.
Bravo Genovese, un regista che sa far commedia con stile, equilibrando gli ingredienti e dirigendo bene gli attori. A parte un rallentamento dopo un'ora di proiezione e qualche spennellata di miele (ma siamo nei limiti), il film funziona e tutti gli attori, anche quelli più a rischio, rendono come devono. Come storia niente di eclatante, ma sono proprio lo stile e la profondità di certe situazioni (vedi Marcorè) a fare la differenza e rendere accettabile ogni banalità. Fotografia un po' freddina.
Commedia abbastanza scontata, provvista di situazioni stereotipate e di un finale al limite del fantastico. Cast corale in cui emergono Marcorè, grande sensibilità, la Impacciatore e Solfrizzi. Bova se la cava mentre la Solari è bella ma non balla. Musiche molto ruffiane per una pellicola buonista che oramai sembra il marchio di fabbrica di Genovese.
Godibile commedia corale dove la parte migliore viene dagli attori pugliesi doc (Rubini, Solfrizzi, Abbrescia e Sassanelli). Sceneggiatura a tratti ben fatta ma con le solite romanticherie a poco prezzo. Cast comunque ottimamente assortito dove, tanto per cambiare, l'anello debole sono proprio i "belli" Bova e Solari. Ancora una volta Genovese dimostra che le commedie romantiche sono nelle sue corde. Peccato che si limiti sempre al compitino senza mai eccedere e/o stupire.
Favola pugliese del romano Genovese con un cast secondario di tutto rispetto che tiene ben alta la parte comico-giocosa e compensa le abbondanti lacune della love story fra i protagonisti. Forse la storia tende un po' troppo al buonismo ma chi va a vedere questo tipo di film non si può aspettare Apocalypse Now... Interessante ruolo per Marcorè, interpretato con bravura e delicatezza. Fra gli attori si distinguono anche Rubini, Abbrescia, Solfrizzi e la Impacciatore. Bova meglio del solito, inguardabile la Solari. Azzeccato lo score. Simpatico!
MEMORABILE: Il dialogo fra Marcorè e la Michelini; La coreografia della festa paesana con il lancio dei desideri nei palloni.
Film pieno di luoghi comuni sul confronto ricchezza-povertà, vita campagnola e lusso, con esiti prevedibili e sostanzialmente scontati e una firma registica che ricorda sempre di più le pubblicità televisive contemporanee. C'è pure il tentativo di creare un effetto malriuscito nostalgico nel rievocare il passato, soprattutto nelle scadenti cover degli A-ha, Human League e Kim Carnes. Forzato il parallelismo tra il funerale e la sfilata con le musiche degli Enigma. Unica nota meritoria è l'empatia che si prova per il cugino disabile della protagonista.
Una bella commedia, con un cast in forma e una vicenda scontata ma costruita in maniera intelligente, mai noisosa. Il migliore è Neri Marcorè, che pur non essendo il vero protagonista costruisce un personaggio molto particolare e riuscito. Brave anche la Solari e la Michelini, mentre Raoul Bova, pur promosso, si limita all'essenziale. Nel complesso un film fresco, non memorabile ma promosso pienamente.
Paolo Genovese HA DIRETTO ANCHE...
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DiscussioneZender • 12/10/15 14:38 Capo scrivano - 47786 interventi
Sì non è proprio una bellezza. Non gli è venuto in mente niente di meglio e han fatto il solito allegro gruppo di protagonisti, il titolone classico e ci han voluto mettere in mezzo la mucca per fare i simpatici...
DiscussionePanza • 12/10/15 21:45 Contratto a progetto - 5199 interventi
Orribile a dir poco. Sembra essere una locandina da film a distribuzione regionale, non certo da un film di Genovese con Bova. Al confronto quelle degli ultimi cinepanettoni con le teste degli attori erano capolavori...
Mi ricordo che quando è uscito, a Roma ovunque ci si girava si trovava 'sta mucca... mentre in questi giorni ci sono le locandine di Suburra (molto bella!) e quella del Festival del Cinema con una splendida immagine della grande Virna Lisi.
Abbasso il voto a 3 e chiedo di eliminare l'ultima frase del mio commento "sound indovinato" perchè rivedendolo mi ha spazientito l'uso delle cover di brani famosi, un po' va bene ma qui Genovese ci marcia troppo sopra.