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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Nel cinema italiano del 1997 trovano spazio due film sul disagio giovanile costruiti con intenzioni molto simili, entrambi discretamente ambiziosi e caratterizzati dalla voce narrante fuori campo del protagonista, che vive le classiche vicissitudini del giovane un po' sfigato ma dall'animo puro. Uno è OVOSODO, l’altro è questo TUTTI GIU' PER TERRA, dei due sicuramente il meno ruffiano e scontato, pur se forse meno brillante nella sceneggiatura. Il ritratto di Walter Verra (Valerio Mastandrea) è quello di un ragazzo piuttosto misantropo, incapace di trovare un suo posto nella società, che salta da un lavoro...Leggi tutto all'altro, dall'Università dove non riesce a passare nemmeno un esame al servizio civile presso il C.A.N.E. (Centro Addestramento Nomadi ed Extracomunitari), oppresso da una famiglia distaccata (dominata dalla figura del padre operaio comunista, l'ex partner di Benigni Carlo Monni) in una Torino fredda e cupa. La regia di Davide Ferrario, accompagnata da un buon montaggio, si fa notare per la costante ricerca di soluzioni nuove attraverso tecniche oggi in disuso: dal ralenti alla fast motion, dalla moviola al fermo immagine, dalla sgranatura al “frame by frame”, si passano in rassegna quasi tutte le possibilità della ripresa cinematografica. Il risultato tuttavia è meno stordente di quanto si possa immaginare, mentre un pessimo lavoro è stato fatto per il sonoro. L'invadente soundtrack dei CSI, che presa a sé può anche piacere, sovrasta i dialoghi e si inserisce quasi sempre a sproposito, cercando vanamente di sposarsi alle immagini. Mastandrea è credibile, ma chi diverte (come troppo spesso capita in questi film) sono i personaggi secondari: la figlia di Mina mostra lo strabordante seno, Caterina Caselli torna al cinema dopo secoli.

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Galbo 27/03/08 15:30 - 12380 commenti

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Tratto da un romanzo di Culicchia, Tutti giù per terra di Davide Ferrario è una discreta commedia che ha al centro della narrazione il disagio generazionale del protagonista sul quale la sceneggiatura (aiutata da libro) compie un buon lavoro di caratterizzazione psicologica (che latita un po' negli altri personaggi) aiutata dalla bella intepretazione di Mastandrea che ha un'aria sofferta, eternamente a disagio che appare funzionale al film. La regia di Ferrario fa del ritmo elevato una marcia in più del film.

Deepred89 3/01/09 23:10 - 3704 commenti

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Una commedia sul disagio giovanile non troppo riuscita. Piuttosto immaturo dal punto di vista registico: virtuosismi inutili, abuso della telecamera a mano, citazioni scontate, nonostante sia innegabile un certo senso del ritmo. La storia è un po' inconcludente ma possiede qualche buona intuizione e i dialoghi sono scritti discretamente. Bravo Valerio Mastrandrea. Colonna sonora eterogenea ma complessivamente mediocre.

Disorder 21/07/09 14:11 - 1416 commenti

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Mi spiace ma non ci siamo: per l'ennesima volta assistiamo ad una rappresentazione cupa, stereotipata e insulsa del disagio giovanile. Bravo Mastandrea, davvero calato nella parte: con la sua faccia sbattuta, sofferta ed un poco apatica, è la cosa migliore del film; buona anche l'idea della voce narrante, ma molte scene (quelle di sesso, soprattutto) danno una visione dei giovani quanto mai retorica e lontana dalla realtà. Poteva essere molto meglio.

Brainiac 22/07/09 22:47 - 1083 commenti

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Una commedia mi piace quando vedo una scena e penso "è capitato pure a me", riconosco uno stato d'animo del protagonista. Sono tante le situazioni di questo film che mi hanno ricordato la mia (tarda) adolescenza: il senso d'inadeguatezza (l'entrata nel mondo "adulto" con un lavoro che ti fa schifo), la malinconia, la completa adesione di alcuni personaggi a clichè (le scene del servizio civile col tizio che si lamenta sempre). Se queste affinità vengono raccontate con leggerezza e ritmo l'intento della commedia in questione è sicuramente perseguito.
MEMORABILE: Le fotocopie; L'insolito finale.

Nando 27/05/10 09:31 - 3810 commenti

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Un film incentrato sul disagio giovanile ambientato in una plumbea ma non disprezzabile Torino. Mastandrea interpreta bene la parte del semidisadattato e sessualmente vergine che s'imbatte in svariate situazioni molto vicine alla realtà quotidiana. Azzeccata la colonna sonora in cui prevale il sound inconfondibile dei CSI, che appaiono fugacemente nella parte degli assistenti del professore di filosofia durante l'ultimo esame sostenuto dal protagonista.

Tomastich 23/01/11 10:37 - 1255 commenti

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È strano che il cinema italiano sociale (chiamiamolo in questo modo) abbia scelto il 1997 per dare alla luce due pellicole speculari: Ovosodo e questo Tutti giù per terra. Entrambi orientati verso un degrado della società anche se nel caso di Virzì, il degrado era un microcosmo, nel caso di Ferrario il degrado coinvolge tutto e tutti, la pazzia è dietro l'angolo, dappertutto. Un film nerissimo come prospettive, recitato dallo stralunato (ma sempre capace) Mastrandrea.

Homesick 27/12/10 13:54 - 5737 commenti

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Non svela certo verità arcane sul disagio giovanile nei suoi vari ambiti (famiglia, scuola, lavoro, vita sociale e sessuale), ma parla un linguaggio molto umano, sciolto e accattivante e sa evitare i possibili rischi di scolasticità connessi all’uso di tecniche di ripresa così eterogenee, dal videoclip allo slow-motion. Il pensoso e disadattato Mastandrea e la zia sui generis Caselli si calano nella parte con lodevole naturalezza; la colonna sonora è un’ampia selezione del repertorio Csi, presenti pure in un cameo come membri della commissione d’esame. Produce l’ex regista Gianfranco Piccioli.

Domino86 9/01/11 11:14 - 607 commenti

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Il film, soprattutto nella prima parte, l'ho trovato poco interessante e coinvolgente. Tuttavia poco alla volta, mentre la storia prendeva forma, mi ha catturata un po' di più. Tutto sommato non è così pessima questa rappresentazione del disagio giovanile la quale, sotto certi aspetti, è piuttosto attuale.

Piero68 4/07/11 09:13 - 2955 commenti

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Sicuramente uno dei pochi film che mi fa sentire orgoglioso del cinema di casa nostra. Ottimamente diretto e sceneggiato, storie di disagi giovanili reali. Non finti e patinati come tanti alri film sul tema. Con un Mastrandrea strepitoso nella sua parte e con camei di "saranno famosi" (Litizzetto e Luxuria) ottimamente giocati. Ottima anche la scelta della colonna sonora: CCCP, CSI, Ustmamò, Marlene Kuntz: canzoni e relativi testi sempre contestualizzati al momento del film, mai gettati lì per caso o per riempire un vuoto. Notevole.

Giacomovie 22/01/12 10:11 - 1397 commenti

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Il film è incentrato sulle peripezie di vita di un giovane fiduciosamente sfiduciato, commentate fuori campo dal diretto interessato, che ribalta l'aria banale del film con considerazioni poco banali. Ciò, insieme ad una buona realizzazione, hanno contribuito a far classificare la pellicola tra quelle di "interesse culturale nazionale". Inoltre ai toni scherzosi aggiunge uno humour amaro e sarcastico. Anita Caprioli gira una sola scena ma non si fa dimenticare... ***

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Ryo 3/03/12 02:47 - 2169 commenti

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Un film molto particolare con uno stile quasi sempre videoclipparo. Un montaggio frenetico con poche soste e pochissime inquadrature "classiche", ma tutte o quasi caratteristiche: da sotto, da sopra, sbilenche, tremolanti... fast forward improvvisi... la pellicola è delirante e proprio per questo affascinante. Il cast è più che adeguato, specie Mastrandrea, protagonista assoluto. Divertente, offre un'ampia veduta, abbastanza veritiera, della società giovanile e delle difficoltà del passaggio da adolescenza a maturità.

Mushroom 4/06/12 19:16 - 36 commenti

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Insieme ad Ovosodo e Come te nessuno mai ritengo che sia un film adolescenziale e assolutamente da vedere durante questa età per apprezzarlo a pieno. Carico, divertente, stralunato. Come il personaggio, che vaga per Torino rubando libri, dormendo in discoteca e cercando di non perdere la propria verginità. E non è solo questo il tema del film, si aggiungono l'università, la musica dei CCCP, le droghe, gli amici, il lavoro, l'immigrazione... In poche parole si descrive la società italiana in declino alle soglie del 2000.

Lythops 1/03/13 08:24 - 1019 commenti

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Il film presenta una galleria di situazioni e personaggi veri in cui sicuramente ognuno di noi si è venuto a trovare a 20 anni, ma anche prima o dopo. Il "disagio giovanile" è affrontato senza alcuna pretesa di cura o denuncia, ma ti sbatte in faccia una realtà che più vera non potrebbe essere, con un'ironia costante che si lascia apprezzare per la fedeltà al reale e al garbo con cui è descritta. È un film che, visto a distanza di anni, mantiene inalterata la sua freschezza. Ottime musiche e interpreti. Bravi.
MEMORABILE: Le insegnanti.

Paulaster 16/07/14 10:35 - 4391 commenti

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La condizione precaria di un giovane di fine anni 90 tra l’obiezione di coscienza come rifugio dal militare, rock di protesta (scelta dei Csi azzeccata) e scarsi ideali. Mastandrea ha la verve dissacrante di chi non si prende sul serio e gli inserti di narrato fuori campo riempiono gli spazi in una grigia Torino. Regia abile nei dettagli sui personaggi, ad aiutare il gioco degli scambi di battute. Nota per Monni nelle sue incursioni boccaccesche.
MEMORABILE: Lo Stadio Filadelfia.

Capannelle 17/05/15 23:47 - 4399 commenti

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Senza infierire con passaggi pesanti si cerca di coniugare parentesi sociali con le situazioni personali da sfigato del Verra. Ferrario pare avere la mano giusta ma più di una volta sembra cercare la trovata a effetto o andare fuori giri con la musica. A sorreggerlo per fortuna le buone caratterizzazioni e qualche felice sequenza, anche se a vederla oggi la pellicola risulta un po' datata e dalla confezione modesta. Ma godibile.

Thedude94 3/09/17 22:13 - 1089 commenti

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Un Mastandrea giovane e convincente ci fa immergere in un racconto generazionale puro, autentico e nichilista al 100%; in una Torino ben messa in scena e fotografata, che ci viene mostrata con movimenti di macchina originali del buon Ferrario, passano le giornate inutili e prive di senso di questo giovane studente, alle prese con i problemi della vita. Il tutto è splendidamente accompagnato dalle musiche dei C.S.I., calzanti in ogni situazione. Gli attori sono tutti ottimi e il senso dell'opera va ricercato nel nostro centro emotivo.
MEMORABILE: La giornalista che scambia Nietzsche per un cantante rock.

Muttl19741 31/08/19 08:31 - 163 commenti

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Un film ruvido, deformato, grandangolare ricco di humor, di personaggi alla Moretti (ma più a fuoco), se possibile più strampalati. Insieme a loro, il viso da uomo sbagliato nel posto sbagliato di Mastandrea e la splendida colonna sonora dei CSI sono gli ingredienti per ottenere un risultato originale, psichedelico, punk, spassoso, continuamente sopra le righe, arguto. Un piccolo gioiello.

Redeyes 4/04/20 07:35 - 2443 commenti

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Il giovane Ferrario ci cala in un Torino svogliata e arrabbiata col mondo vista attraverso il disagio di Mastandrea, molto in parte, calato in una realtà in cui fuggire sembra l'unica soluzione. Si preme troppo su certi passaggi un po' forzati, come il viados e poco si scava in altri come il campo rom, ma una certa dinamicità e le musiche dei CSI aiutano a digerire questa commedia altrimenti banalotta. Va sicuramente vista e concepita calandoci nel periodo storico: se così faremo non potremo non riconoscergli una sua valenza.

Pessoa 17/11/20 12:08 - 2476 commenti

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Dettagliato resoconto di un momento-chiave della vita del protagonista, il cui nichilismo, reso in punta di penna da una sceneggiatura splendida, finisce per assumere fin dall'inizio un carattere universale. Un bravissimo Mastandrea sembra fatto per il personaggio (o viceversa) ed entrambi vanno molto d'accordo. Regia preziosa e poco invadente, resto del cast su buoni livelli, ottimi per Monni e la Cavallotti. Belle e appropriate le tante canzoni dei CSI/CCCP fedeli alla linea narrativa del film. Un momento molto felice del recente cinema italiano. Merita sicuramente una visione.
MEMORABILE: Tutta la sceneggiatura, ricca di momenti molto godibili; I dialoghi durante la scena hot (immaginata); La colonna sonora.

Il ferrini 9/02/21 12:32 - 2345 commenti

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Un film decisamente Mastandrea-centrico (è sempre in scena) ma non poteva essere altrimenti, giacché l'intento non è quello di raccontare una storia ma una persona. Un ragazzo italiano, degli anni '90, ancora vergine e obiettore di coscienza, alle prese con un Paese che non gli somiglia neanche un po'. Difficile, se si ha più o meno l'età del protagonista, non riconoscersi, e spesso sorridere di nostalgia. La regia veloce e dinamica lo rende frizzante, i personaggi secondari sono solo pennellate ma ben poste. Bella la colonna sonora, ma a volte un po' ingombrante. Da vedere.

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Enzus79 19/10/21 22:56 - 2874 commenti

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Tratto dall'omonimo romanzo. Ragazzo apatico universitario cerca di essere il più utile possibile alla società, ma con scarsi risultati. Film di natura esistenziale, interessante e abbastanza effervescente, con un Valerio Mastandrea che rappresenta ottimamente l'inadeguatezza del giovane non capito e alienato. Colonna sonora dei CSI che ben si addice alla storia.

Nick franc 24/01/22 23:25 - 509 commenti

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Ferrario racconta il disagio giovanile attraverso gli occhi di un ragazzo apatico e avulso dal mondo grottesco e assurdo che lo circonda. Forte di una scrittura brillante e scorrevole, ricco di innumerevoli momenti cult, riesce a far sorridere e riflettere al tempo stesso. Ottimo l'utilizzo dei brani in colonna sonora, inseriti in modo da far parte integrante della narrazione e a renderla più armoniosa. Perfetto Mastandrea ma anche il resto del cast non è da meno (si vedano Monni e le insegnanti "psicopatiche"). Stile un po' troppo da videoclip ma resta un film estremamente godibile.
MEMORABILE: Le fotocopie; L'amplesso immaginario; Nonni che fa la serenata al viados; Il carro funebre; Le insegnanti "psicopatiche"; La colonna sonora.

Victorvega 6/07/22 17:06 - 501 commenti

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Discreto film generazionale, che presenta il rischio di poco appassionare chi di quella generazione non fa parte. Mastandrea è bravo (e la sua carriera lo dimostra), la storia è un po' esile ma discretamente sorretta da dialoghi e regia. La colonna sonora (CSI, Marlene Kuntz, ecc.) fotografa bene e in maniera anche qualitativa quel periodo e i CSI si mostrano nei panni di una commissione d'esame in un cameo.
MEMORABILE: I CSI membri di commissione.

Markus 23/08/22 16:03 - 3682 commenti

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Ritratto della cosiddetta "Generazione X" con molti cliché e un abuso di situazioni più atte ad assecondare il vecchio vezzo del cinema italiano, quello di collocare un personaggio poco carismatico ma che genera simpatia e piazzarlo in situazioni - un po' limite e un po' no - che gli capitano intorno senza che lui ne risenta particolarmente. C'è chi con questo canovaccio ci ha fatto carriera, a partire da Francesco Nuti. Valerio Mastandrea funziona perché ha il talento di calzare a pennello in tale stampino. Abuso di italico "rock" e rap... dal fiato corto.

Daniela 4/03/23 10:41 - 12626 commenti

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Poco più che ventenne, senza ragazza, senza lavoro e senza prospettive, Walter trascina la sua esistenza tra l'università di filosofia, il servizio come obiettore di coscienza presso un centro di assistenza e le fantasie di rivalsa. La sua ciambella di salvataggio è quella robusta dose di ironia che rende molto piacevole questa commedia, unitamente all'acutezza del ritratto generazionale, un protagonista perfetto nel ruolo, una galleria di personaggi che, per quanto surreali o stravaganti, risultano tutti centrati. Film sorprendentemente fresco a 25 anni dall'uscita
MEMORABILE: L'abbattimento della giornalista ignorante; La sfilata delle maestre con le loro lamentele sui ragazzini rom.

Lou 11/11/23 23:14 - 1119 commenti

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Commedia ironica sul disagio giovanile negli anni Novanta, con un Mastandrea bravissimo protagonista assoluto. L'espressione stranita e distaccata dell'attore descrive perfettamente l'incapacità di stare al gioco di un giovane che rifiuta di omologarsi. Ci sono siparietti molto divertenti, accompagnati dalla musica dei CSI e CCCP che ben si adatta al tema, ma che risulta un po' invadente, come anche il fastidioso rumore di fondo.
MEMORABILE: Le insegnanti che vogliono a tutti i costi la valigetta di plastica al salone del libro.
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  • Curiosità Gugly • 28/03/08 18:12
    Portaborse - 4710 interventi
    Nel romanzo il protagonista è rapato a zero. Furono fatte delle prove ( al computer mi pare), e si vide che tale look su Mastrandrea non funzionava; si decise di fare un rimando con una semplice ciocca di colore diverso.
  • Homevideo Mco • 6/05/13 22:43
    Risorse umane - 9970 interventi
    Dall'8 Maggio 2013 in DVD per Minerva Pictures.
  • Homevideo Nick franc • 24/01/22 21:08
    Servizio caffè - 177 interventi
    Il DVD Minerva Pictures ha una durata di 1h 25m 58s.

    Audio Italiano 2.0
    Formato 16/9

    Extra purtroppo assenti.
  • Discussione Nick franc • 24/01/22 21:12
    Servizio caffè - 177 interventi
    Il gruppo musicale dei CSI, autore delle musiche, appare al completo nei panni di una commissione d'esame.

    Ultima modifica: 24/01/22 21:20 da Nick franc
  • Musiche Nick franc • 24/01/22 21:33
    Servizio caffè - 177 interventi
    Le tracce della Colonna Sonora del CD uscito per l'etichetta del Consorzio Produttori Indipendenti:

    1 Marlene Kuntz, CCCP Fedeli alla Linea, Consorzio Suonatori Indipendenti - Il vile/Narko's/Morire/Urbancountry
    CCCP Fedeli alla Linea, Üstmamò - Oh! Battagliero/Mamme e monti
    3 Corman & Tuscadu - Ich Glaub Nicht'
    Boston Symphony Orchestra, Il Santo Niente - Also Sprach Zatathustra/Divora
    Consorzio Suonatori Indipendenti - Io sto bene
    Umberto Palazzo e il Santo Niente - Storia breve (Loop)
    Consorzio Suonatori Indipendenti - And the Radio Plays
    Lou Dalfin - Lou Dub
    Disciplinatha, Consorzio Suonatori Indipendenti - Lontano Scintillante/In viaggio (Remix)
    10 Üstmamò - Schermo splendente
    11 Sergio Berardo - Aisoun
    12 Consorzio Suonatori Indipendenti - Notturna
    13 Disciplinatha - Quanto mi ami?
    14 Carlo Monni - Quando Nascesti Te
    15 Madaski, CCCP Fedeli alla Linea - Durdadabe/Spara Juri
    16 Consorzio Suonatori Indipendenti - Ipnotico
    17 Marlene Kuntz - Retrattile
    18 Africa Unite - Subacqueo
    19 Consorzio Suonatori Indipendenti - Tutti Giù Per Terra
    Ultima modifica: 24/01/22 21:35 da Nick franc
  • Discussione Nick franc • 24/01/22 23:38
    Servizio caffè - 177 interventi
    Il titolo della raccolta in cui viene inserito il racconto del protagonista è un omaggio a Piero Vittorio Tondelli, scomparso nel 1991.

    Lo scrittore emiliano aveva in effetti curato tre raccolte intitolate:
    - Giovani blues. Under 25.
    - Belli e perversi. Under 25 secondo. Dieci racconti inediti.
    - Papergang (Under 25 III).


    Ultima modifica: 24/01/22 23:47 da Nick franc