Forza maggiore - Film (2014)

Forza maggiore
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Ostlund, che scrive e dirige, riesce - nell'affrontare argomenti e tematiche non nuovi - ad essere originale nel modo in cui li innesta all'interno di un film dominato dal gelo, ambientale e relazionale, lasciando che nella tranquillità di una famiglia in vacanza sulla neve irrompa l'imprevisto che rimette in discussione un rapporto apparentemente idilliaco. Tomas (Kuhnke), lì con la moglie Ebba (Kongsli) e i figli Vera (Clara Wettergren) e Harry (Vincent Wettergren), condivide con loro le esperienze più tipiche; sorridendo nelle foto, sciando in gruppo, ritrovandosi davanti allo specchio della camera in hotel tutt'insieme a lavarsi i denti con lo spazzolino elettrico,...Leggi tutto dormendo nello stesso letto. Poi ecco quel che non t'aspetti: una valanga controllata investe (senza provocare grossi danni) la terrazza di un rifugio dove i quattro stanno pranzando: lui istintivamente mette in salvo se stesso, lei si preoccupa prima di tutto dei figli. Pochi istanti dopo si ritrovano insieme nello stesso punto, ma niente è più come prima: per quanto Tomas non se ne renda ancora conto, il suo comportamento ha aperto una breccia ancora invisibile ma forse insanabile nel cuore di sua moglie; lei sulle prime non mostra alcuna particolare reazione, ma poi lentamente rimugina a lungo (come sarà costretto a fare anche lui) sul significato di quel gesto capendo quanto basti poco per distruggere l'armonia di coppia. Perché anche i figli si accorgono di cosa sta succedendo ai loro genitori e scoprono nel padre una fragilità inattesa, destinata a farsi progressivamente strada aprendo una breccia anche in una coppia d'amici a cui l'accaduto viene raccontato, innescando una reazione a catena psicologicamente imprevedibile. Ed è l'analisi psicologica dei caratteri infatti il focus del film, che per quanto riguarda l'impostazione (al di là di qualche stacco pretenzioso o ellisse poco evocativa) non riserva grandi sorprese e si adagia in una narrazione rarefatta, frammentata, scandita dai silenzi dei bei paesaggi montani e dagli sguardi tutti da interpretare dei protagonisti. Più matura lei, più superficiale lui, a identificare con pochi tratti alcune delle differenze distintive tra i due sessi. L'eco del grande cinema svedese (Bergman in primis, com'è ovvio) si fa sentire, con una rilettura moderna non peregrina e anzi intelligente, ben calata in una realtà dall'alta valenza metaforica che sa coinvolgere anche lo spettatore più smaliziato di oggi, il quale facilmente s'immedesimerà nella situazione lasciandosi sedurre dalla facile trasposizione nella propria realtà di quanto accade in quel mondo solo geograficamente lontano. Poco significativa la presenza dei figli, perché il film poggia interamente sull'intima incomunicabilità della coppia protagonista, sull'indecisione di entrambi nello stabilire le mosse successive. Confezionato elegantemente, verrà rifatto in America (con minor efficacia) chiamando Will Ferrell a interpretare (e poteva essere un'ottima idea) il ruolo del marito. Cede nel finale, poco significativo e inutilmente protratto.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 9/05/15 DAL BENEMERITO DANIELA POI DAVINOTTATO IL GIORNO 7/09/21
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Daniela 9/05/15 20:07 - 12670 commenti

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Mentre sta pranzando sulla terrazza dell'hotel, una famigliola svedese in vacanza nelle Alpi francesi rischia di essere travolta da una valanga. Il fatto non ha conseguenze fisiche, ma innesta una slavina nei rapporti coniugali destinata a coinvolgere anche altri... Catastrofico sentimentale di rara efficacia, un film drammatico ma anche a tratti ferocemente umoristico. Impossibile, almeno per una spettatrice, non empatizzare con la protagonista, ponendosi domande su quale sarebbe il comportamento del proprio partner in circostanze simili.
MEMORABILE: Come moglie, perdonerei la fuga (panico incontrollabile), non la fuga post guanti + ipod

Lou 10/05/15 00:59 - 1121 commenti

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Originale film svedese, interamente ambientato sulle alpi francesi, dove una famiglia trascorre la settimana bianca. La valanga che rischia di travolgere Tomas Ebba e i due figli diventa l'elemento che scatena la crisi della coppia. Le "scene da un matrimonio" che si svolgono all'interno del residence e sulle piste, a tratti drammatiche e con momenti di suspance, sono però affrontate anche con sguardo ironico e benevolente nei confronti delle debolezze umane. Finale forse troppo simbolico. Bellissime le immagini dei panorami alpini, con angolature da vero amante della montagna.

Cotola 10/05/15 02:22 - 9052 commenti

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Ad inquadrature ed immagini sempre molto curate e di straordinaria bellezza (gli scorci paesaggistici sono tra i più mozzafiato di sempre), si unisce un contenuto molto intrigante. L'analisi familiare è pungente ed interessante e lo script pone interrogativi non banali senza mai dispensare certezze ma seminando dubbi. Accade poco, eppure dice tanto e le emozioni non mancano. E se il finale è in calando per la piega scontata che prende, le ultime immagini rimescolano le carte e gettano una luce diversa sull'epilogo che resta comunque la parte meno convincente della pellicola.
MEMORABILE: Tutte le inquadrature sugli splendidi paesaggi innevati: da mozzare il fiato.

Myvincent 10/05/15 08:04 - 3743 commenti

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Una valanga inaspettata (ma non mortale) si rivelerà tale anche sui rapporti di una giovane coppia, innescando un processo di analisi coniugale senza precedenti. Il clima nord-europeo, anche nelle modalità espressive, contrassegna quest'opera singolare, non certo scadente ma esasperante nella resa narrativa e nei dialoghi. Fate conto di vedere una specie di ultimo Polanski in salsa "fredda". Indigesto, a dir poco.

Bruce 12/05/15 16:16 - 1007 commenti

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La settimana bianca di una felice famiglia in un esclusivo villaggio alpino rischia di trasformarsi in un dramma. Scampata alla tragedia, la coppia va in crisi: meglio scappare o restare di fronte alle proprie responsabilità di genitore e coniuge? Film molto originale che offre diversi livelli di lettura. Si osserva, si medita e si sorride, accompagnati dalla musica di Vivaldi e panorami montani maestosi e inquietanti. Eccellente il finale liberatorio girato sui tornanti dello Stelvio. Bravissimo il barbuto Kristofer Hivju, meno il protagonista.

Kinodrop 16/07/15 17:52 - 2956 commenti

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Una tranquilla settimana bianca, a causa di una tragedia sfiorata, mette in dura crisi una famiglia svedese coinvolgendo anche i rapporti di altre coppie. Una riflessione su grossi temi dell'etica tra istintualità e dovere, tra scelte e libero arbitrio, attraverso bellissime immagini alpine e una sceneggiatura fin troppo scarna. Recitazione al limite della freddezza e ritmo narrativo disuguale che allenta l'interesse, con un finale simbolico ma troppo "ciclico" per essere credibile. Musica vivaldiana in un arrangiamento piuttosto brutto.
MEMORABILE: Le immagini notturne delle alpi; Il residence dall'aspetto di un penitenziario; Le noiose risalite verso le piste.

Galbo 20/09/15 08:51 - 12399 commenti

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Una valanga si abbatte fisicamente e metaforicamente sulla famiglia svedese in vacanza sulla neve. Film che indaga con un certo acume sui rapporti di coppia messi a dura prova da un episodio apparentemente superato senza danni. Molto arguta e ben realizzata nella prima parte (con dialoghi minimali ma molto significativi), la pellicola perde quota nella seconda, nella quale si cerca di inserire forzosamente elementi compensativi che snaturano il racconto. Bravissimi i protagonisti e ambientazione resa con molta raffinatezza.

Capannelle 15/11/15 00:34 - 4412 commenti

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Uno sviluppo non banale per come crea un'atmosfera di disagio crescente all'interno del clima vacanziero "ufficiale", disseminato di simboli di sfogo (amanti, tablet, droni, party alcolici...). Paga però dazio a una lentezza di sfondo ed estremizzazioni (ridicolo l'autista del bus) che in alcuni frangenti sembrano portare a un nulla di fatto, vanificando gli interessanti spunti messi sul tavolo.

Deepred89 23/01/16 11:38 - 3709 commenti

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Quella valanga in avvicinamento sembra la classica nuvoletta zombizzante dei vecchi film di fantascienza, ma stavolta il motore di distruzione della coppia ha fondamenta ben terrene, oltre che sottili e tremendamente verosimili, con una carburazione lenta e ansiogena degna del Polanski più al fiele coronata da cast, confezione e ambientazioni impeccabili, fino a un finale non imprevedibile ma efficace. Ridondanze e forzature (la parentesi "fuori porta", sulle orme del Boldi del '95) non fastidiose per un notevole film vacanziero alternativo.

Hackett 11/10/16 07:59 - 1867 commenti

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Il film tratteggia con la schiettezza del cinema nordico i dubbi e le difficoltà di una famiglia media travolta, anche metaforicamente, da una valanga emotiva. I lunghi silenzi, le inquadrature distanti e le immagini nel bianco trasmettono ansia e un clima sospeso palpabile. Molto introspettivo e coinvolgente.

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Pigro 16/11/18 10:42 - 9671 commenti

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La fuga, lasciando moglie e figli in preda a una valanga, mina la compattezza familiare. E tu cosa avresti fatto nel momento del pericolo, e come avresti reagito dopo? Il coinvolgimento morale dello spettatore è inevitabile in questo film gravido di simbolismi, con un’idea notevole di partenza e una raffinatissima eleganza formale ai limiti dell’estetizzante. La lentezza, che sembra rimbalzare dalla maestosità delle montagne, non giova, ma soprattutto deprime il doppio finale: il primo troppo dimostrativo, il secondo inutilmente sospeso.

Anthonyvm 12/09/19 22:22 - 5700 commenti

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Interessante e spietato ritratto di una famiglia borghese solo apparentemente unita, che a seguito di un piccolo incidente mette a nudo la propria fragilità strutturale e crolla pezzo dopo pezzo. Un dramma ridicolo, scomodo e ironico, con tocchi surrealisti (specie nell'ottima tranche finale, buñueliana). La regia staticissima di Östlund (a volte anche eccessivamente), pur appesantendo il ritmo conferisce crudezza e spontaneità all'azione. Convincenti e realistiche le dinamiche emotive e relazionali dei personaggi, anche per un ottimo cast.
MEMORABILE: La valanga si abbatte sul ristorante; Il racconto della moglie alla coppia di amanti, sconcertati; La famiglia immersa in una cortina nevosa; Il bus.

Giùan 19/08/20 09:34 - 4562 commenti

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Ibrido oggetto cinematografico attraente/respingente nel quale Ostlund cerca, con pervicace ostinazione tutta nordica occorre dirlo, di conseguire una propria originalità rispetto a un universo di riferimenti talora coerenti ("La montagna incantata" di Mann - l'hotel/sanatorio - vista attraverso gli occhi di un Haneke), talora smodatamente plateali fin allo sberleffo vuoto (il finale "bunueliano" con la camminata collettiva senza "meta"). Immagini potenti, patinate e disturbanti, alcuni momenti di sincero disagio, passaggi puerili, un po' di brodo allungato. Convincente la Kongsli.
MEMORABILE: La sequenza madre della slavina "controllata" con il marito che si allontana per poi tornare come se nulla fosse.

Il ferrini 3/04/21 00:52 - 2360 commenti

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L'incipit è quello di un classico disaster movie, e in qualche modo lo è davvero, anche se la valanga non travolge i corpi dei protagonisti ma le loro relazioni. Colpisce duro e lo fa su un terreno insolito, quello dell'istinto di sopravvivenza in contrapposizione alla tutela della propria famiglia. Regia scheletrica, rarissimi i movimenti, solo campi e controcampi. Emblematico il finale, con la madre che scende dall'autobus pericoloso, lasciandovi sopra marito e i figli.

Magi94 21/08/21 01:07 - 954 commenti

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Interessante dramma svedese moderno. Crisi di coppia quando il "padre di famiglia" non si dimostra all'altezza del ruolo con cui si vende alla società e per giunta non è capace di ammetterlo. Regia gelida come da tradizione patria, attori e caratterizzazione dei personaggi meravigliosi, che fanno volare in alto l'opera. Dopo la cena con la coppia giovane, scena da kammerspiel studiata con molta cura, il film compie però svolte dubbie. Sembra che il regista voglia inserire a forza, dopo un riuscito e glaciale realismo, del surrealismo simbolista non riuscito. Comunque un buon film.

Pinhead80 11/02/22 18:44 - 4765 commenti

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Una famiglia in vacanza sulla neve viene sconvolta da un'avvenimento che poteva trasformarsi in catastrofe. A partire da quel momento il rapporto di coppia verrà messo in discussione e quello di fiducia sarà compromesso. Il film è accompagnato da immagini spettacolari che fanno da sfondo a una tragedia domestica in cui  l'assenza di responsabilità genitoriale prende il sopravvento a scapito della razionalità e del calore familiare. La tranquillità della famiglia borghese viene devastata da un'onda d'urto ben più rumorosa e pericolosa della valanga stessa: la sfiducia.
MEMORABILE: La scena ambientata in terrazza.

Bubobubo 8/07/22 18:45 - 1847 commenti

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Imprevista frattura scomposta, inconsapevole realizzazione di impotenza o stadio finale di un logoramento carsico lungo anni? In principio fu la valanga fisica; seguono poi gli smottamenti morali, la perdita di fiducia, le recriminazioni reciproche, un finale che sembra quasi un invito a riconsiderare l'intera vicenda da una diversa prospettiva. Con il gelido rigore formale che lo contraddistingue, Östlund scrive forse il suo miglior lungometraggio: apologo sulla crisi di coppia che è crisi del rapporto fisico, verbale, generazionale e di genere. Se ne esce frastornati, cogitabondi.
MEMORABILE: Cena alcolica a quattro con sorpresa.

Schramm 10/08/22 14:17 - 3495 commenti

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Gruppo di famiglia in un inverno. La segreta nerezza della neve. La slavina che per innocua che lei sia le certezze spazza via, inumando il quieto vivere piccolo-borghese. Gli epigoni non sono sempre così brutti come li si dipingono, e non tutti gli hanekiani (Neve da nascondere? Funny valangames?) vengono per nuocere. Più a caldo e a carte fin troppo scoperte, Ostlund fa duellare istinto di sopravvivenza (soggettivo?) con le ragioni del cuore di mamma (oggettive?), con una mania di sgomitare l'evidente che andrebbe mitigata. Quando interessante e pesante fanno letale rima baciata.
MEMORABILE: Drone che taglia la testa al toro; Scambista; Corriera allo sbaraglio.

Orson 5/12/22 17:42 - 122 commenti

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Grandissimo film di Ostlund, superiore al successivo vincitore della Palma d'oro. Opera compatta, concentrazionaria, che con sguardo da entomologo disseziona la famiglia borghese con la freddezza di un Haneke e lo sberleffo caustico di un Buñuel. La valanga che non travolge fisicamente i protagonisti arriverà però a incrinare il patto di fiducia che è alla base del rapporto di coppia, fino a un sorprendente doppio finale che ribalta la prospettiva. Qualche lungaggine di troppo, ma grande esempio di cinema d'autore, severo e privo di esibizionismi o di carinerie alla Lanthimos.
MEMORABILE: Il prefinale avvolto nella nebbia e nel bianco della neve; La camminata con la sigaretta; Il primo dialogo con l'amica al pub.

Paulaster 28/12/22 19:27 - 4425 commenti

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Una valanga si abbatte su un rifugio e sulla vita di una famiglia. Cinema dai connotati psicologici per disquisire di istinti, di comportamenti a noi sconosciuti e di paure. L'argomento è ben sviscerato nei dialoghi di coppia e va anche oltre (senza necessità) con le altre persone trovate in vacanza. Le atmosfere montane sanno provocare un clima di angoscia nei silenzi e nella bianca indeterminatezza dell'orizzonte. Prefinale troppo carico e scollegato dal resto del discorso.
MEMORABILE: La fuga dal tavolo; I bambini soli nella nebbia; La moglie a sciare da sola.

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  • Discussione Zender • 11/05/15 07:06
    Capo scrivano - 47800 interventi
    Eh non avendo visto il finale e non volendo leggere lo spoiler è un po' difficile dire :)
  • Discussione Daniela • 11/05/15 07:54
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    SPOILER SPOILER

    Cotola ebbe a dire:
    mi sono anche interrogato sul significato delle ultime immagini con lui che sta davanti al gruppo. E' forse un modo per dire che ha riconquistato la sua autorità di maschio che guida il gruppo-gregge tra cui anche le donne?
    Perché se così fosse non è forse poi così sbagliato pensare che la situazione sul pullmano porti ad un pari e patta.


    Ahi Ahi caro Cotola, mi sa che anche qui riemerge la differenza di genere.
    Dove tu hai visto un marito in testa al gruppo che riafferma la sua autorità di maschio, io ho visto una moglie che non affianca il marito e che, quando ha bisogno di aiuto (la bambina è stanca), non si rivolge a lui come sarebbe naturale ma al loro comune amico barbuto (che, sia detto fra parentesi, sembra un transfuga dal cast del Signore degli anelli).
    Il rapporto fra i due coniugi si è incrinato in modo irreversibile. Il salvataggio fasullo nel mezzo della nebbia è stato un modo per la donna per far riacquistare un poco di fiducia a questo marito/bambino (cosa lamentava durante la crisi di pianto della sera prima? "Sono io la vittima.."), ma non potrà più considerarlo un compagno su cui fare completo affidamento in ogni circostanza.

    FINE SPOILER
    Ultima modifica: 11/05/15 07:55 da Daniela
  • Discussione Cotola • 11/05/15 15:57
    Consigliere avanzato - 3845 interventi
    @ Zender

    Ma io ti ho chiamato solo per farti leggere la parte senza spoiler. Non vederlo con Wupa o con altre tue donne. Ne va della tua sopravvivenza e delle tua dignità di maschio "superiore" e rispettato ;-P

    P.S.

    Donne: non picchiatemi! Scherzavo! :)

    SPOILER SPOILER SPOILER SPOILER

    Beh Daniela in realtà non ero sicuro fosse così e perciò ho messo un forse ed ho chiesto i vostri pareri. Mi interrogavo appunto su quali potessero essere le intenzioni del regista. Mi sarebbe spiaciuto avesse voluto legittimare di nuovo la figura del marito. La tua visione invece non fa una grinza: ancora una volta il coniuge maschio
    fa la figura del peracottaro.

    Grazie a te anche il finale, che mi è sembrata la parte meno riuscita dell'opera, mi sta iniziando a piacere e a diventare in linea con quanto detto dal resto della pellicola.
  • Discussione Zender • 11/05/15 18:03
    Capo scrivano - 47800 interventi
    Ah beh ma quella l'ho letta. Ti dirò che sapevo già il tema del film, ma non credo che possa così turbare il mio quotidiano anche se lo vedessi :)
  • Discussione Kanon • 12/05/15 10:37
    Fotocopista - 835 interventi
    Sullo stesso tema c'è anche "The Loneliest Planet". Mi auguro però che questo "forza maggiore" sia sviluppato decisamente meglio.
  • Discussione Daniela • 18/05/15 13:32
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Galbo, tanto per restare in tema di "velata polemica" antimaschile (vedi Viviane), anche questo merita ampiamente...
  • Discussione Galbo • 18/05/15 15:50
    Consigliere massimo - 3991 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Galbo, tanto per restare in tema di "velata polemica" antimaschile (vedi Viviane), anche questo merita ampiamente...

    Lo immaginavo
  • Discussione Galbo • 18/09/15 23:30
    Consigliere massimo - 3991 interventi
    Visto, nel complesso un buon film con alcuni limiti.....


    SPOILER

    il finale mi è sembrato un pò forzato, oltre che troppo tirato per le lunghe; l'impressione è che il regista abbia voluto riequilibrare la situazione e mettere un pò in crisi anche la figura femminile che prima tende a "consolare" il marito perdendosi nella nebbia e facendo in modo che lui risolva la situazione, ma subito dopo tende nella "fuga" dal bus a comportarsi, forse inconsciamente nello stesso modo. Se il film fosse terminato una ventina di minuti prima (prima ancora dell'ultima discesa sugli sci per intenderci) lo avrei apprezzato di più; resta il fatto che si tratta di un'opera meritevole di visione anche perché realizzata benissimo anche tecnicamente....

    SPOILER
  • Discussione Daniela • 19/09/15 01:25
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Con Cotola abbiamo già qui argomentato sull'epilogo del film, anche per lui ad una prima impressione era un modo cerchiobottista di riequilibrare la partita, invece io l'ho interpretato in tutt'altro modo. Questa ambiguità, credo voluta - dato entrambe le letture hanno le loro motivazioni - a mio parere non costituisce però un limite, ma un ulteriore spunto di riflessione.
    Ultima modifica: 19/09/15 01:29 da Daniela
  • Discussione Capannelle • 15/11/15 12:17
    Scrivano - 3518 interventi
    Se ha un merito questo film è quello di scatenare discussioni familiari e "messe all'indice" (si dice?) del comportamento del padre.
    Lo fa in modo forzato eh, tra padri incapaci di reagire a lungo e autisti di autobus di montagna irrealistici (lì si rasenta il comico), però dai la cosa è interessante, soprattutto per come il disgregarsi familiare si lega al procedere della vacanza.
    SPOILER
    Sarebbe stato bello se lei uscita dal bus, fosse rimasta sola a scarpinare mentre l'autista se la ridacchiava con il resto della banda. Si scherza eh.
    Ultima modifica: 15/11/15 12:23 da Capannelle