Ladra di sogni - Corto (1978)

Ladra di sogni
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MMJ Davinotti jr
Anno: 1978
Genere: corto/mediometraggio (colore)
Note: Cortometraggio di 13 minuti. Presentato all'interno del programma "Tabù Tabù" il 27 maggio 1978.

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Accompagnato da un sottofondo di musica classica, Benigni vestito in abiti settecenteschi si muove leggiadro e muto danzando in una camera (tappeto rosso, candele, sedie d'epoca...) in cui vediamo essere piazzato un televisore. Dopo un bel po' di volteggi senza troppo senso all'interno della camera, Benigni alza le antenne e comincia una difficile sintonizzazione dell'apparecchio. Quando sembra che nulla si veda e il nostro ha ripreso a muoversi dopo aver impugnato una spada, finalmente la tv s'accende e mostra qualcosa. Niente di importante, comunque, perché la macchina da presa esce dalla finestra per tuffarsi pochi attimi nella notte prima di ritrovare, appoggiato al suo balcone, un Benigni in abiti...Leggi tutto moderni che infine parla, facendoci intuire come quel che abbiamo visto fosse solo un suo sogno. Negli ultimi quattro minuti del corto il protagonista unico (nessun altro sulla scena) comincia infatti a dare un senso al tutto, spiegando come qualcuno gli abbia rubato i sogni. Non riesce più a sognare, e quando la mattina si rialza avverte solo un grande vuoto. Quindici minuti divisi in due parti, quindi: la prima, muta, con il comico che si esibisce in costume in uno show piuttosto sterile e ripetitivo; la seconda invece parlata, in cui ritroviamo la tipica arte da grande improvvisatore di Benigni applicata a un monologo sul mondo dei sogni. “Dicono che quando uno non si ricorda i sogni li scancella”, esordisce con un divertito errore grammaticale. “No, io non sogno proprio”, prosegue, spiegando cosa ritiene gli sia accaduto; un dramma di cui non sa con chi parlare. La regista Fiorella Infascelli ci consegna insomma un Benigni a doppia faccia ma che rappresenta bene le due anime del comico: quella più lunare e silenziosa e quella del monologhista a ruota libera; non aggressivo come nei suoi “comizi” politici, in questo caso, ma poetico e soave.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 31/03/15 DAL DAVINOTTI
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Pigro 26/02/22 11:52 - 9666 commenti

I gusti di Pigro

A prescindere dal concetto della televisione come ladra di sogni, il cortometraggio si accontenta di un’idea fragile ed embrionale (un tizio in costume settecentesco scopre una tivù e la sua fantasia ne è annientata) e di un protagonista istrionico come Benigni, lasciato a ruota libera prima in una performance fisica e poi in uno sproloquio verbale. Tutto materiale accumulato senza una guida salda, con un solo spunto vagamente intrigante (la notte oltre la finestra), con il risultato di noia e inutilità del tutto. Evitabile.

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