Il Paradiso per davvero - Film (2014)

Che sia un mega spot pro-fede e che tenda a semplicizzare troppo le cose è innegabile. Ma gli va riconosciuta una certa delicatezza e serietà nel trattare gli argomenti e soprattutto va riconosciuto un 10 e lode alla performance del bambino che impersona Colton (di gran lunga più bravo di tanti suoi "colleghi" più attempati). Ognuno è libero di vederci ciò che vuole in un film così; io personalmente ci ho visto tanta speranza, nonostante non sia un credente praticante, e di questi tempi non è poco. Bravo anche Kinnear e ottima la fotografia.

Dopo avete rischiato la vita in un delicato intervento chirurgico, il piccolo Colton racconta di avere visitato il Paradiso, seminando dubbi nella sua famiglia. Tratto da una vicenda raccontata in un libro autobiografico, il film è sentimentalmente ricattatorio per lo spettatore, proponendo soluzioni semplicistiche ed idilliache all'eterno quesito della vita dopo la morte. Il regista Wallace accentua il più possibile il tono lacrimevole, lasciando da parte dubbi e domande. Il cast si adatta alla narrazione a senso unico. Moralmente discutibile.

Ispirato a una vicenda realmente accaduta, il film pende innegabilmente verso il mistero della fede e l'esistenza del paradiso. Narrazione totalmente portata alla commozione dello spettatore che offre comunque un finale speranzoso soprattutto per chi crede a livello religioso. Scenari idilliaci e cast appropriato alla pellicola, con un plauso alla naturalezza del piccolo protagonista.

Basato su una storia vera (che guarda caso sfocia in un libro propinato alla massa speranzosa) traballa tra la solita visione finto-edificante della comunità religiosa di provincia e un più genuino sentimento personificato dalla bella prova del bambino, le cui espressioni dicono più di tante parole. Quindi, storia banalizzata e assai impostata ma sviluppo che per certi versi può interessare.

Tratto da un episodio reale e dall’omonimo bestseller, è un film sull’eterno dilemma della vita dopo la morte che può dividere in base alle proprie ideologie. Gli innocenti racconti sull’aldilà del bambino che ha vissuto un’esperienza di premorte vengono distillati a piccole dosi e nei momenti in cui la narrazione perde fluidità diventano il principale motivo d’interesse. Essi riescono inoltre a far emergere i sentimenti più intimi dei vari personaggi e a porre di fronte a svariati punti di riflessione.

Durante un intervento chirurgico, il piccolo Colton vivrà un'esperienza extracorporea che gli farà vedere il mondo circostante prima e il paradiso poi; ma non tutti accettaranno tale visione. Wallace firma un film di testimonianza cristiana fatto con gli occhi di un bimbo, un inno alla semplicità che, pur aggirando le domande da adulti (legittime e tendenziose), viene trattato con molto tatto, lasciando più di uno spunto di riflessione. Non si rilevano particolari eccellenze interpretative nel cast, ma il bambino è bravissimo.