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TITOLO INSERITO IL GIORNO 21/03/15 DAL BENEMERITO COTOLA
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Kinodrop 22/03/15 18:19 - 2948 commenti

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Un ritratto della complessità della psicologia femminile, anche quando è "indossata" da un uomo. Un sottile gioco di rimozioni e di complicità lega David e Claire, che si sostengono e si identificano in situazioni al limite del paradossale. Nonostante qualche debolezza nella sceneggiatura, la bravura soprattutto di Duris in una parte di estremo virtuosismo rendono accettabile e possibile un soggetto che avrebbe potuto scivolare nel macchettistico e deja-vu, sfiorando altre implicazioni e coinvolgimenti senza appesantire. Sembra leggero... ma.
MEMORABILE: Lo shopping al centro commerciale; Le oscillazioni di Claire; Il cabaret nell'Amazone.

Cotola 21/03/15 09:25 - 9043 commenti

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I temi affrontati (travestitismo e generi sessuali) non sono nuovi, ma Ozon riesce comunque a confezionare una pellicola non malvagia, forse anche buona. Scorre bene, senza mai annoiare dal punto di vista narrativo ed è piacevole anche dal punto di vista visivo: è ben girata e ben confezionata. La sceneggiatura, pur non mancando le banalità, è abile nel rimescolare le carte sui due personaggi principali e nel far crescere e mantenere alto un certo livello di ambiguità (compreso il finale, per certi versi "favolistico"). Così lo spettatore perde gradualmente le certezze che aveva. Interessante.

Rebis 1/04/15 11:46 - 2337 commenti

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Francois Ozon è il Quentin Tarantino del cinema d'autore, materia che egli fagocita, metabolizza e rielabora in forme e sintesi personalissime. Una nuova amica è il suo Vertigo e, viepiù, il suo Vestito per uccidere (anzi, morire… e poi rinascere) in cui il tema necrofilo è rifondato nella dialettica gender, nel conflitto tra identità personale e identità sessuale, con la pulsione omoerotica che si fa vettore di destabilizzazione sociale. Meno interessato ad avallare postulati teorici, ma intento a nutrire l'ambiguità assiepata nelle convenzioni, è per questo più sfuggente, fecondo e rivelatore.

Daniela 7/07/15 09:30 - 12660 commenti

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Laura muore poco dopo aver dato alla luce una bimba. Al funerale, l'amica del cuore Claire promette di vegliare sulla piccola e sul vedovo inconsolabile, che trova consolazione nel vestirsi da donna... Regista mai banale, Ozon imbastisce un melò in bilico fra dramma e commedia, in cui l'ambiguità sessuale consente nuovi e più profondi rapporti, al di là delle convenzioni sociali, dato che attraverso Virginie, alter ego di David, Claire può finalmente amare Laura e riconciliarsi così con la propria femminilità, fino ad un epilogo inaspettatamente ottimista.
MEMORABILE: Le due vestizioni: del cadavere e del corpo vivo in coma

Giacomovie 13/07/15 20:44 - 1398 commenti

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La sua migliore amica muore e ne trova un’altra nella persona più impensabile: il marito di lei. Tra i sorrisi e le malinconie di un percorso di vita atipico, Ozon si muove con la consueta eleganza quasi patinata, adagiandosi su un andamento distensivo che non annoia. Non era facile trovare un bravo attore capace di recitare il doppio ruolo dell'uomo che ama travestirsi; Romain Duris se la cava ma è Anais Demoustier a emergere per la spontaneità recitativa anche nelle scene sexy.

Giùan 4/03/16 08:17 - 4559 commenti

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Piace e convince sempre più la fecondità dialettica del cinema di Ozon, cinema che, aggiornando la famelicità provocatoria del Vate Fassbinder, è in grado di coniugare con cognizione di causa passione cinefila e sfida alla convenzionalità del "buon senso" (pur col latente rischio di certa provvisorietà modaiola alla Almodovar). Una nuova amica è, nella sua linearità da (apparente) commedia, un film che sovverte senza soluzione di continuità la visione stereotipata dello spettatore, costretto a confrontarsi con i propri abiti (è il caso di dirlo) mentali.
MEMORABILE: Il primo giro per lo shopping di Duris e Demoustier; Tutto l'incipit che riassume vertiginosamente il rapporto tra le due amiche.

Capannelle 9/03/16 10:01 - 4411 commenti

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Vista la quantità di argomenti toccati era facile cadere nel sensazionalismo oppure divenire macchietta, ma va dato atto a Ozon di non averlo mai fatto e di aver saputo condurre il tutto con tatto e savoir-faire. Anche con genuinità se si fa eccezione per quel frangente in cui gli incroci tra i protagonisti diventano tali da far pensare a salti carpiati. Attori validi, con menzione per l'equilibrata prova di Duris in un ruolo decisamente borderline.

Lucius 2/04/16 18:10 - 3015 commenti

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Tra i lavori più maturi (e almodovariani) di Ozon, si traduce in una commedia brillante dai risvolti drammatici incentrata sull'identità di genere come abito capace di vestire un corpo indipendentemente dalla sua natura sessuale. Ozon ci vuole dire che quello che conta nella vita sono i sentimenti e non le frivolezze. Un film in cui le sfaccettature della psicologia umana ritrovano il loro posto, come pezzi di un puzzle, nella rilevanza dell'evidenza. Anche l'utilizzo calibrato dei brani dance non sminuisce la profondita del soggetto. Folgorante.

Il ferrini 11/10/22 23:07 - 2357 commenti

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Per temi e personaggi potrebbe essere una commedia almodóvariana, anche se di fondo qui mancano la colorata allegria e la sfrontatezza del regista spagnolo. Ozon calca invece la mano sul disagio generato dalla doppia sessualità del protagonista e sull'impossibilità di viverla serenamente, sebbene non manchino anche i momenti divertenti. Bello e catartico il finale con il compimento di quel nuovo legame da cui il titolo.

Thedude94 10/11/22 23:59 - 1096 commenti

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Buona commedia contemporanea di Ozon, il quale con la maestria che lo contraddistingue e un tema trattato molto moderno realizza un film compatto e delicato. Non era facile per Duris interpretare un protagonista del genere, ma l'attore francese supera brillantemente la prova e molto bravi sono anche i comprimari, sempre sul pezzo in ogni battuta. Il tema trattato non è facile da affrontare, ma Ozon, grazie anche a un pizzico di ironia e buon senso, riesce a ritrarre il quadro di una società forse non ancora pronta e aperta a certe cose non perdendo la speranza. Buono.

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Didda23 18/04/23 10:31 - 2426 commenti

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Ozon, regista mai banale, è un perfetto equilibrista e riesce a non cadere nella farsa della commedia più stereotipata e a non eccedere in toni più cupi e profondamente drammatici. Il risultato finale è un ritratto che pulsa di energia e voglia di vivere, di scoperta e accettazione della propria natura più intima. Formalmente impeccabile (ma non c'è da meravigliarsi, visti i trascorsi), con un paio di scene che sono da manuale. Gran parte del merito va riconosciuto agli attori, soprattutto Duris nella prova della piena maturazione. Una pellicola che resta, con un finale che colpisce.
MEMORABILE: La visita a David (Duris); Gilles (Personnaz) che osserva incuriosito i trans che si prostituiscono in strada; La straordinaria "Une femme avec toi".

Pigro 1/10/23 10:57 - 9665 commenti

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Il corpo e il vestito che ne svela o nasconde o ricrea l’identità: è sottilmente eversivo, e al tempo stesso spregiudicatamente normalizzante questo film che inizia con la vestizione di una morta e prosegue tra bugie, segreti e rivelazioni dell’intimità e del genere. In fondo, cos’è una donna? Sembra una rincorsa a interpretare al meglio il suo significato, da parte del vedovo che si traveste, sempre più transgender, e da parte dell’amica che ne è attratta. Fra tratti hitchcockiani e almodovariani, con leggerezza sfrontata.
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