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MMJ Davinotti jr
VOLTI ITALIANI NEL CAST
LE LOCATION
L'IMPRESSIONE DI MMJ
Non si capisce bene in quale categoria farli rientrare, i film di Zanetti. L'ambizione di raccontare una storia d'amore "senile", la forte attrazione tra l'uomo maturo mediamente colto e la giovane bella di poco cervello si scontrano con una messa in scena di una povertà imbarazzante, al confine con l'amatoriale. Marco Giacinto D'Aquino, protagonista indiscusso davanti al quale si alternano le splendide Lucia Centorame e Federica Grisanti (più volte in déshabillé) incarna la parte meno scontata del film, il tentativo di affrontare il tema da un punto di vista serio e a tratti filosofico: dimessosi da dirigente a Milano, va a vivere in campagna...Leggi tutto con la moglie (Barbanera) ma s'innamora quasi subito della ragazza (la modella abruzzese Centorame) che va a far da loro le pulizie. Lei è conturbante, ma già riuscire a passar sopra alla sua voce - che inizialmente sembra sia volutamente contraffatta - è un' impresa, e la recitazione complessiva ha tratti rabbrividenti (un po' meglio farà la Grisanti). Eppure, saranno le musiche ambient sullo sfondo, sarà il clima rustico da low-low- budget, ci si riesce persino a incuriosire. Lui è in cura dalla psicologa, racconta della sua passione per le scarpe coi tacchi, denuncia il signoraggio delle banche sempre con estrema naturalezza e in definitiva, pur scadendo inevitabilmente un po' nel trash, il film arriva alla fine senza patemi.
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Chiudi TITOLO INSERITO IL GIORNO 8/02/15 DAL BENEMERITO MCO POI DAVINOTTATO IL GIORNO 2/03/15
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- Non male, dopotutto:
Mco, Markus - Mediocre, ma con un suo perché:
Marcel MJ Davinotti jr.
Un uomo maturo, in crisi con se stesso prima ancora che con il resto del Mondo, perde la testa per una conturbante ragazza di campagna. Zanetti sviscera le parafilie di un uomo di grande cultura (il feticismo, in primis) e lo fa contrapponendo sequenze erotiche a monologhi forbiti, creando uno straniante mix di percezioni. La Centorame è bellissima ma soffre quando deve aprir bocca. Va meglio con la statuaria Grisanti. In mezzo a tutto ciò anche qualche nozione di signoraggio...
Si ride forse un filino meno che nel coevo Il professore, ma si respira sempre aria goliardica/trash, in questa pellicola di Zanetti; che ci delizia con una vicenda che racconta di un uomo facoltoso di mezza età (con il vizietto del feticismo) e di una bella contadinella (improbabile ruolo dato alla fantastica Centorame). Commentare con senso critico certe opere è come sparare sulla croce rossa, quindi lasciamoci trascinare dall'ilarità e apprezziamo il prodotto senza preconcetti. Bellissima la Grisanti.
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