Un ispettore competente e testardo indaga su alcuni casi di omicidio perpetrati nei confroni di infanti tra le alpi svizzere. Una detective story affascinante e avvincente, che ha il suo punto di forza nella accurata descrizione dello spensierato universo fanciullesco su cui si stagliano ampi squarci d'ombra portati dalla nera crudeltà dell'animmo umano. Efficace la distinzione tra campagna (humus ideale alla spensieratezza dei bambini) e città (vista come claustrofobico luogo fautore di perniciosi disagi psichici). Rifatto da Sean Penn nel 2001.
Sceneggiato da Friedrich Durrenmatt, che ne trarrà lo spunto per il suo celebre romanzo "La promessa", opta per un finale più tradizionale e consolatorio rispetto a quello letterario, ma per il resto è un film che picchia audacemente duro (parlare di omicidi di bambini negli anni '50 non era cosa da tutti), e la scelta di calcare maggiormente la mano sull'indagine rispetto ai risvolti esistenziali, lo carica di un'atmosfera e di una tensione degne dei migliori thriller. Anche gli attori sono tutti all'altezza. Superiore al film di Sean Penn, se la gioca con la miniserie Rai del 1979.
Un racconto che scorre tra il tragico realismo dei misfatti perpetrati ai danni di bambine nei boschi delle montagne svizzere e l'onnipresente dolcezza della fantasia e della purezza infantile che riequilibra e stempera una materia così drammatica, grazie alla sensibilità del regista che si tiene lontano da ogni forzatura, concentrandosi sull'operato di un commissario determinato e sensibile. Nonostante il tempo trascorso, convince al di là di diverse ingenuità dovute forse alla volontà di non turbare e chiudere con un giusto lieto fine. Buono il cast, specie il protagonista Rühmann.
Film che cattura l'attenzione dello spettatore nel seguire le indagini dell'ispettore protagonista alla ricerca di un assassino di bambine. Certo ci sono soluzioni un po' ingenue, su tutte quella di escludere a priori che una persona con dei figli non possa uccidere bambini. Notevole l'ambientazione svizzera tra montagne, boschi e veri villaggi alpini che creano una bella atmosfera mitteleuropea. Ottima la figura dell'assassino interpretato da Gert Fröbe e azzeccato il modo in cui viene lentamente svelata la sua identità.
Rispetto al romanzo che Dürrenmatt scriverà partendo dalla sua (con Jacoby e Vajda) sceneggiatura, la pellicola è meno "disperata e tragica", pur restando decisamente angosciante. Vajda dirige con buon mestiere, coadiuvato da uno stuolo di validi attori (la prova di Fröbe è notevole) e la storia è interessante e riesce a tenere col fiato sospeso fino alla sua conclusione. Buona anche la fotografia in bianco e nero. In sostanza un prodotto più che soddisfacente, guardato anche a molti decenni dalla sua realizzazione.
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HomevideoXtron • 27/01/15 22:50 Servizio caffè - 2151 interventi
C'è il dvd SINISTER
Audio italiano e tedesco
Sottotitoli in italiano
Formato video 1.37:1 fullscreen
Durata 1h35m13s
Extra: Presentazione di Luigi Cozzi