L'invincibile Super Chan - Film (1971)

Poveristico di arti marziali che comunque si tiene sui binari della sufficienza, se si sorvola su qualche difetto (vedi gli incredibili combattimenti, mai tanto irrealistici in un film di arti marziali). Il cast non è eccezionale, la regia neppure, ma il film si lascia guardare. Consigliato a collezionisti e patiti del genere.

Vietato in 34 paesi. Il bilancio delle vittime è alle stelle, con Chan che uccide circa 100 uomini in una sola battaglia. Notevoli ed esagerati gli effetti speciali: se pensiamo che il film è del 1970, è davvero tecnicamente impressionante. Chan salta senza soluzione di continuità dalle scogliere mentre lanciando bombe a orde di cattivi si teletrasporta attraverso un fiume su una bandiera! Lo amo maledettamente, questo film!

Chan vendica la morte del suocero e si ritira a vita pacifica. Ma i numerosi nemici lo trascineranno ancora in un turbine di violenza. Non a caso pesantemente censurato, è l'apice della ferocia e dell'inverosimile, dei combattimenti incredibili e delle armi assurde. Tra teste e arti tagliati, guerrieri volanti e letali tecniche si assiste a uno spettacolo da stropicciarsi gli occhi. Dialoghi elementari e scene di raccordo che sviluppano i soliti temi della vendetta e dell'onore da difendere. Notevoli gli effetti speciali per l'epoca. A suo modo geniale.

Uno dei wuxia più psicotronici e deliranti di tutti i tempi, che pare frutto di un peyote party tra Questi, Jodorowsky e Wang Yu con la supervisione di Vani e Polselli. Oltre alle solite botte da orbi il succulento menù prevede teletrasporti, salti che mandano all'aria ogni teoria fisica, nani sosia di Bruce Lee, bandiere usate come tavole da surf e pallottolieri come armi, sangue a ettolitri e combattimenti 100 contro 1 nella migliore tradizione dei film di arti marziali poveristici. Se poi aggiungiamo un montaggio tanto maldestro quanto a modo suo efficace, il meglio è fatto.