Funny games - Film (1997)

Funny games
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MMJ Davinotti jr

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Accompagnato da una poco giustificata fama di film “maledetto” e insostenibile, arriva anche da noi il provocatorio FUNNY GAMES, variazione austriaca sul tema degli allegri assassini alla Tarantino. La partenza, placida e serena (un’auto ripresa dall’alto come in SHINING), sottolineata da celebri pezzi di musica classica, inganna; quasi subito attacca un violentissimo pezzo di John Zorn. Quindi un breve prologo: l'allegra famigliola lui lei il figlio e il cane si stabiliscono in una villetta immersa nel bosco. Arrivano due ragazzi delle vicinanze e la storia si trasforma in una sorta di ARANCIA MECCANICA...Leggi tutto più subdola e infida. La situazione precipita: i due novelli “drughi” (hanno guanti bianchi alle mani) infieriscono sui loro “ostaggi” trasformando la commedia in tragedia; in un gioco al massacro dominato dall'ironia e dall'indole giocosa e infantile dei due capita di tutto. Tendenzialmente strutturato come i classici violent-movies ispirati dalla crudeltà gratuita vista in capisaldi come L’ULTIMA CASA A SINISTRA (ripreso anche da noi con opere come L’ULTIMO TRENO DELLA NOTTE o QUELLA VILLA IN FONDO AL PARCO), FUNNY GAMES tenta anche la strada del film d'autore, originale a ogni costo con scene statiche capaci di durare interi minuti o ammiccamenti dei protagonisti allo spettatore/macchina da presa. Ne esce purtroppo, a dispetto di un'ottima prima parte (ben sceneggiata, insolita e a tratti davvero disturbante), un film inutilmente ambizioso in ultima analisi artificioso, poco credibile anche per l’esagerata cattiveria studiata a tavolino, messa in scena come in ogni "Tarantino clone".

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Giapo 14/03/07 09:28 - 246 commenti

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Psicologicamente devastante, riesce a demolire l’animo dello spettatore senza mostrare un singolo atto di violenza. Haneke punta il dito verso la violenza che si insinua subdolamente coi modi gentili e i guanti bianchi attraverso il cinema e i media, percepita in maniera passiva e distorta dalla massa. Assieme ai protagonisti gli spettatori sono vittime dei “giochi” di raffinato sadismo di Haneke, provocati dai ripetuti ammiccamenti del protagonista e dalla famosa scena del telecomando.

Undying 23/07/07 21:01 - 3807 commenti

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Le polemiche che investirono la pellicola (tuttora in post-produzione il remake diretto dallo stesso regista) hanno qualcosa di incomprensibile. Perché è vero che Funny Games, più che per quel che mostra, disturba per quello di cui tratta: la violenza inferta per gioco e senza motivo (Hostel e seguito). E il film gioca su questo aspetto, come già si era visto in Henry-Pioggia di Sangue o il celebre L'Ultima Casa a Sinistra. Un Rape&Revenge, insomma, diretto con scaltrezza e che forse andrebbe rivisto sotto un'altra ottica, non solo di "genere".

Homesick 14/01/08 18:13 - 5737 commenti

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Insostenibile “rape without revenge” con un’inarrestabile escalation di violenza psicologica (e, anche se non direttamente mostrata, fisica) che non lascia scampo o redenzione. L’effetto sullo spettatore è frustrante, in quanto si attende con ansia una vendetta che non arriverà mai; l’unica, brevissima tregua è il metacinematografico riavvolgimento della vhs e la strizzatina d’occhio finale, che vuole ricordare che questo turpe spettacolo è soltanto un (agghiacciante) film…

Cotola 29/04/08 23:57 - 9043 commenti

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Notevole film in cui Haneke si dimostra un ottimo regista dalla mano felice e dal gusto raffinato e sadico, riuscendo a dare vita ad una pellicola violenta e disturbante che non lascia indifferenti. La tensione narrativa cresce piano ma alla fine attanaglia lo spettatore in una morsa d'acciaio da cui non ci si riesce a liberare nemmeno dopo il crudele finale che non si dimentica facilmente. Ottimi gli attori che impersonano i due folli della situazione.
MEMORABILE: La scena delle uova che dà inizio all'incubo. Di rara crudeltà e sadismo. Il rewind.

Deepred89 1/08/08 19:38 - 3706 commenti

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Thriller freddo e claustrofobico, privo di violenza esplicita ma decisamente crudele sul piano psicologico. Trama semplice e lineare, forse per incrementare la carica disturbante, ma purtroppo il gioco fatica a reggere fino alla fine. Comunque non banale e aperto a varie interpretazioni.

Herrkinski 12/08/08 20:47 - 8112 commenti

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Cult movie austriaco di fine anni '90, arrivato da noi in sordina. Lo vidi all'epoca e mi lasciò davvero impressionato, a partire dai titoli di testa, musicati da John Zorn/Naked City con inaudita follia omicida. Ed è proprio la follia il tema di questo film, seppur lucidissima, ragionata e sadica. 2 assassini che uccidono per il gusto di farlo. Il terrore è quasi tutto psicologico e nonostante non si vedano esplicitamente gli omicidi, il regista riesce a rendere l'idea con i silenzi, le urla, il sangue. Buona la trovata metacinematografica.

Harrys 24/05/09 01:26 - 687 commenti

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La violenza fine a se stessa, "dura e pura", che sfocia nell'ordinario. Per meri scopi ludici, due giovani sono avvezzi all'intrufolarsi, senza effrazioni iniziali di sorta, meschinamente, nelle case altrui sconvolgendo la vita dei residenti. L'intera pellicola agisce da metafora nei confronti della brutalità, dell'inspiegabile, dell'ingiusto, che incede demolendo l'intero status quo, palesando sintomi di assoggettazione (forzata o meno) nelle vittime che sfiancano lo spettatore. Semplicemente un capolavoro. *****

Enzus79 20/09/09 13:53 - 2896 commenti

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Due ragazzi, all'apparenza per bene, rovinano le vacanze ad una famiglia (padre, madre e figlio). Finale tragico. Diretto benissimo, con delle scene (anche le più inutili) che durano molti minuti. Ottima la trovata di quando uno dei ragazzi interpella il pubblico. Violento, non violentissimo. Non è alla pari di quel capolavoro di Arancia meccanica, ma più o meno ha le stesse finalità.

Rickblaine 25/09/09 09:50 - 635 commenti

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Sadica opera austriaca con geniale ironia nella successione di episodi che ricadono a una tranquilla famiglia in vacanza. Interessanti i contrasti musicali e degli sfondi, quelle piccole cornici di natura all'efferata cattiveria dei due giovani che son liberi di agire sotto gli occhi del regista.

Giuliam 22/09/09 17:42 - 178 commenti

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Una buona storia "d'azzardo", ben congegnata e ben portata sullo schermo da un bravo regista come Haneke. Haneke, come meglio può, prende in giro per tutto il tempo lo spettatore con risvolti "nascosti" ed ingannevoli. L'epilogo con riferimenti all'antimateria, per esempio, sembra svelare una "giustificazione", una morale. "Funny games" è una storia macabra e basta.
MEMORABILE: Il prologo: il contrasto fra musica ed immagine.

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Pinhead80 22/09/09 23:20 - 4760 commenti

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Michael Haneke ci regala un film che fa sicuramente arrabbiare. Questo perché la storia da lui presentata può risultare insostenibile/inaccettabile da parte del fruitore. Qui non si parla in senso generico di violenza, ma la si affronta (subisce) in ogni sua sfaccettatura. Il film risulta essere molto lento (ce se ne accorge se ci si cimenta in una seconda visione), ma anche molto buono grazie alle intense sensazioni che riesce a regalare.
MEMORABILE: L'uso del telecomando...

Galbo 26/09/09 06:00 - 12392 commenti

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La brutalità e l'orrore (autocompiaciuti) nascosti dietro un'apparente normalità: questo il tema del film di Michale Haneke che è qualcosa di più di un thriller; è piuttosto un viaggio dentro le profondità della malvagità umana che (come avviene nella realtà) non prevede lieto fine ma solo un continuo autoperpetuarsi.Pochi film come questo mettono lo spettatore a disagio e davanti alla brutalità allo stato puro nascosta quasi in una dimensione ludica (funny). Ottimo il cast.

Ghostship 9/10/09 21:41 - 394 commenti

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Haneke astrae il concetto di violenza purificandolo da qualunque shock visivo e rendendolo paradossalmente più forte servendosi del suo approccio documentaristico. Regna la suspance anche grazie alle ottime prove degli attori, il tutto immerso in una cornice di apparente "normalità" ricercata anche con l'uso di una fotografia naturalistica. Il risultato finale è perfetto e calibrato, uno dei migliori thriller (?) dell'ultimo decennio.

Belfagor 29/11/09 12:27 - 2690 commenti

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Stesso giudizio espresso riguardo al remake: è un'operazione disonesta in quanto non fa che ammiccare al lato più istintuale dello spettatore. L'arte non può mai trasformarsi nel dileggio della vittima per permettere al fruitore di sentirsi forte identificandosi con il carnefice. Non intendo fare il moralista, ma la presentazione della violenza in questo film è puramente gratuita, pornografica. Non basta strizzare l'occhio verso il pubblico per riparare al danno. *

Saintgifts 2/01/10 15:47 - 4098 commenti

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Non è bello che un artista, un bravo regista, violenti così lo spettatore, colui verso il quale è diretta l'opera, ancor più che le vittime stesse della storia. Non è bello non solo perché l'opera è immorale senza avere una sua morale giustificatrice della messa in scena di azioni frutto della più bassa natura umana (anche se i brevi dialoghi rivolti a chi sta davanti allo schermo vorrebbero sdrammatizzare il tutto), ma soprattutto non è bello perché il fruitore, che pure paga, viene usato per la soddisfazione sadica del regista. Attori ok.

Pigro 20/02/10 09:39 - 9666 commenti

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Spietato. Non per la storia in sé (due giovinastri che sequestrano e seviziano una famiglia), ma per il gioco innescato con lo spettatore, che vede saltare uno per uno tutti gli appigli di un "normale" film di genere: si comincia con la gratuità assoluta e ludica della violenza; si prosegue con le spiazzanti fratture della finzione cinematografica (sguardo in macchina, rewind) e con 10 pazzeschi minuti di camera fissa sul dolore; si finisce con la sistematica disillusione di una nemesi. Nella casa una scheggia simbolica del nostro mondo: Benny è cresciuto.

Lucius 25/03/10 01:38 - 3015 commenti

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Adrenalinico, con location da sogno, questa prima versione è terrificante. Il film, in stile Arancia meccanica, è farcito di violenza gratuita. Gli attori che interpretano i due teppisti assassini sono bravi ma sono stati superati di poco, dai loro colleghi che han preso parte alla seconda versione del film. Resta comunque una regia professionale per un lungometraggio devastante.

Nando 12/07/10 09:25 - 3814 commenti

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Un film inquieto animato da una torbida atmosfera e sorprendente in alcune irritanti trovate. La violenza non è visibile apertamente, il regista punta più sulla sofferenza delle vittime. Ci si aspetta da un momento all'altro una rivalsa o una forma di reazione ma il finale nichilista non lascia scampo anzi rincara lo scempio.

Funesto 24/08/10 14:12 - 525 commenti

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Un orrore estremamente straniante e che forse poco concede alla violenza vera e propria, ma capace di regalare una tensione che si taglia col coltello. La furia qui deriva da una scelleratezza giocosa, malata proprio perché immotivata e assurda, quasi i carnefici non capiscono cosa fanno. La regia è piena di innovazioni e ottima nel creare un'atmosfera weird ed irreale (con inquadrature anche snervanti); eppure riusciamo terribilmente ad immedesimarci negli attori, grazie anche alla loro buona recitazione. Un horror su cui riflettere bene...
MEMORABILE: Il piano sequenza di dieci minuti.

Luchi78 3/08/10 12:20 - 1521 commenti

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Film davvero disturbante, ben girato per chi gradisce la rappresentazione della violenza nuda e cruda e nient'altro. Se ci pensiamo, in fondo, è come la prima parte di Arancia Meccanica, a cui però è stato dato un seguito significativo. Qui, invece, ci fermiamo alla sopraffazione delle vittime dopodichè il ciclo continua a mo' di serial killer. Colpisce nel segno l'effetto shock, ma è tutto qui.

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Otis 13/08/10 21:58 - 40 commenti

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Funny Games è uno spietato e a tratti grottesco viaggio in quel luogo della mente umana in cui risiede la malvagità fine a se stessa, senza movente, senza scopo e senza fine. E che in questo film viene da due giovani di buone maniere, che non alzano mai la voce e che usano la violenza solo in pochi e selezionati momenti. L'inizio dell'incubo è irritante e disturbante, il resto è spietato anche se la sceneggiatura si fa meno convincente e meno credibile. Promosso, per l'efficacia nel trasmettere il suo messaggio.

Mdmaster 5/12/10 22:27 - 802 commenti

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Per chi ben conosce Non violentate Jennifer, Funny Games non offre certo elementi particolarmente scioccanti od originali. Per lo spettatore smaliziato, questi vanno ricercati proprio al di fuori della superficie della storia: la famigerata rottura del quarto muro, i protagonisti apparentemente consapevoli dell'insensatezza della violenza perpetrata, ecc. Insomma, più una provocazione bella e buona che una pellicola da godere strictu sensu (e in questo direi si conferma piuttosto in linea con i futuri lavori di Haneke).

Giùan 16/07/11 07:48 - 4559 commenti

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La banalità del male è un tema ricorrente in Haneke: intesa tuttavia qui (come altrove nel suo cinema) non Harendtianamente come obbedienza cieca ad un'autorità superiore ed esterna bensì, altrettanto crudelmente e immotivatamente, ad una logica personale imperscrutabile e per questo terrorizzante. Ecco così il regista austriaco giocare al gatto col topo utilizzando la mdp come i due drughi in guanti bianchi usan la mazza da golf sulle loro vittime borghesi. Recitazione calibrata, buon utilizzo delle musiche per una prima visione a tratti insostenibile.

Ishiwara 16/07/11 12:31 - 214 commenti

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Una riflessione sulla violenza, che arriva inaspettata nella vita dei protagonisti, nascosta dietro la maschera di due ragazzi dai modi educati e al tempo stesso inquietanti nel loro comportamento illogico. Violenza alquanto esplicita, che si sente in tutta la sua forza devastante, ma senza ricorrere a scene troppo crude. Un senso di irreale, dove si perde il confine tra realtà e finzione, con le trovate interessanti del rewind dopo la morte "sbagliata" ed i momenti in cui l'attore si rivolge allo spettatore. Suggestivo. Da vedere sicuramente.
MEMORABILE: "Perchè non ci uccidete subito?" "Non dimentichi il valore dell'intrattenimento. Così nessuno di noi si divertirebbe più"; La pallina da golf; il rewind.

Il Dandi 19/07/13 20:43 - 1917 commenti

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Un film controverso, dove la rappresentazione compiaciuta della violenza è tutto sommato meno efferata che altrove (i "record" del genere sono sempre destinati ad invecchiare in fretta), ma a mettere alla prova lo spettatore è la sua totale gratuità e la sua estenuante lentezza (l'unità di tempo e luogo che rende l'incubo dei torturatori interminabile). L'ammiccamento meta-cinematografico ha il merito di stemperare la tensione, ma forse è proprio la radicalità di questa provocazione la parte più eccessiva e indigeribile.
MEMORABILE: Il rewind col telecomando.

Bizzu 30/12/13 00:55 - 217 commenti

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Sicuramente un film che mette a disagio. Inizialmente più che violento è opprimente, con la sensazione di pericolo e ineluttabilità che si fa strada sempre di più nello spettatore. Due le opzioni: sospendere la visione oppure rendersi partecipi di tutto quello che sta succedendo. Un Haneke all'ennesima potenza, che stavolta esagera tutti i suoi tratti distintivi: la violenza, le provocazioni verso lo spettatore, la distruzione della borghesia, l'uso del "rewind" (qui veramente fenomenale). Come sempre, con questo regista, prendere o lasciare.
MEMORABILE: Il rewind; Le occhiate e i discorsi rivolti allo spettatore; Sentire lo sparo mentre siamo costretti a vedere uno dei due che si fa un panino.

Medicinema 13/03/14 01:41 - 122 commenti

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Film sulla violenza che, invece di cercare di spiegarla, semplicemente la mostra, in tutta la sua ineluttabilità e crudezza. Non però con un ricorso quasi maniacale allo splatter, come in molti film del genere, ma attraverso il dolore e l'impotenza delle vittime e la lucida follia dei carnefici. Ciò che il regista non fa vedere fa più male di ciò che invece è visibile: disturba, spiazza, irrita, in un crescendo che culmina in maniera glaciale. Talvolta sfiora l'eccesso. Da incubo.

Zardoz35 25/01/15 11:13 - 290 commenti

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Pellicola assolutamente inutile e deviante. Storie con squilibrati e maniaci che prendono in ostaggio persone o famiglie ne abbiamo viste a iosa. Ma allora a questo punto perché non rendere il tutto più reale possibile mostrando le scene di violenza, omicidio o l'umiliazione sessuale ai danni di lei? Invece abbiamo tempi morti lunghissimi e l'insostenibile vaccata del telecomando che riporta indietro. Film maledetto: i due attori "vittime" sono già deceduti entrambi poco dopo i 50 anni.
MEMORABILE: Il contrasto tra la musica classica e i pezzi heavy che seguono subito dopo.

Fauno 9/01/17 19:57 - 2212 commenti

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Volutamente provocatorio, atto a suscitare ogni sensazione negativa, anche la più recondita. Se lo si analizza in questi termini può perfino intrigare, poiché continua e completa altri film sull'impunità di criminali che commettono senza ragione le atrocità più svariate e la fanno franca; se però devo dire come l'ho trovato io, ecco che la scena cardine del telecomando è una vera cianfrusaglia, che il film è quasi un'istigazione a delinquere (anche se sta a noi saper estraniarcene) ed è molto più sfinente che terrificante, nella sua perseveranza.
MEMORABILE: I guanti di cotone (stavolta ho capito che servivano a non lasciare impronte e non per fare i Michael Jackson di turno).

Bubobubo 6/11/19 15:07 - 1847 commenti

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Calcolo scientifico della spietatezza: c'è solo violenza oltre la violenza (fisica, morale, psicologica), anche nelle posticce giustificazioni offerte a uso e consumo di una borghesia che necessita di continui stereotipi per giustificare la propria esistenza e perpetrare la propria discendenza. Un Teorema Meccanico (o un'Arancia pasoliniana) sui cui schermi giri a infinitum il sacrificio del maiale di Benny's video e di cui si ammette da subito la natura esplicitamente scenica (e forse per questo ancor più disturbante). Grande finale.

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Paulaster 11/03/20 09:51 - 4419 commenti

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Una coppia di giovanotti prenderà in ostaggio una famiglia in vacanza. Sequestro che punta sul sadismo con l'intenzione di far saltare prima i nervi e che nella parte iniziale suscita una vera tensione emotiva. La pausa centrale fa scendere l'adrenalina tanto che la ricomparsa dei due fa sperare che il massacro si concluda alla svelta. La scena del rewind fa apparire il tutto come una farsa e indispone alla visione, come fosse una presa in giro: idem il parlare in macchina. La Lothar regge bene gran parte del girato.
MEMORABILE: Il bambino che non riesce a scavalcare il recinto; Il telefono in acqua; Il quiz della pallina collegato alla sorte del cane.

Sonoalcine 13/09/23 00:09 - 184 commenti

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È una pellicola di indubbio impatto visivo, in cui la sottile linea che separa la realtà dalla finzione porta parallelamente a una concatenazione di ossimori che mettono da parte la violenza etnica con una crudeltà lucida e provocatoria che vede come portatori due “angeli” della morte. L'eleganza di Haneke, però, è inutile per sviscerare un soggetto che, a conti fatti, non sembra voler approfondire troppo le sue tematiche e qualsiasi paragone con il capolavoro di Kubrick è fuorviante e gratuito.
MEMORABILE: La scena del telecomando; Lo sguardo diabolico e conturbante di Arno Fisch.
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