A good marriage - Film (2014)

A good marriage
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: A Good Marriage
Anno: 2014
Genere: thriller (colore)
Note: Aka "Stephen King's A good marriage". Tratto dal racconto "Un bel matrimonio" contenuto nell'antologia "Notte buia, niente stelle" di Stephen King, autore anche della sceneggiatura.
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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Il talento di Stephen King (qui autore del racconto ma anche della sceneggiatura) è quello di saper calare idee magari nemmeno così originali all'interno di realtà che ci appaiono per qualche motivo diverse dalla norma, riuscendo in tal modo a garantire al proprio lavoro un'impronta personale. In questa storia, in cui una coppia sposata da molti anni rappresenta agli occhi di tutti un perfetto esempio di “buon matrimonio”, il tran tran quotidiano viene sconvolto da un'amara scoperta di lei (Allen): l'amorevole marito (Lapaglia) è un serial killer, lo stesso a cui la polizia dà una caccia spietata dopo aver dovuto contare dodici vittime....Leggi tutto Quello che importa al film non è il lento disvelamento degli indizi, le indagini di una giustizia che di fatto resta completamente al di fuori dell'azione, ma scendere nel profondo dell'animo di una donna sulle prime incredula e successivamente sperduta, che non sa come comportarsi di fronte all'accorata, intima confessione di lui. Si parte proponendo due volti insoliti, in apparenza lontani dagli stereotipi cui il cinema americano ci ha abituati; soprattutto il Robert di LaPaglia non ha proprio la faccia del killer e questo contribuisce a una sensazione di straniamento da leggersi in positivo. E se la protagonista è una scelta meno singolare, l'età gioca comunque a favore di una resa anomala lontana dagli standard del thriller corrente, che avrebbe lavorato soprattutto sulla tensione e sulle espressioni elettrizzate dei protagonisti. Naturalmente anche la sceneggiatura agisce nella stessa direzione e il primo dialogo chiarificatore, a letto, è solo l'assaggio di una relazione difficile da inquadrare nei suoi sviluppi e che coerentemente sa sorprendere nell'ultima parte non tanto per quanto mostra ma per come ci arriva. Il clima quasi televisivo conferito dalle apparenze aiuta anch'esso (pur con tutti i difetti dovuti a pause eccessive, intermezzi superflui e fuori fuoco) a far scontrare generi opposti mostrando un genuino desiderio di uscire dagli schemi utilizzando strumenti insoliti. Per questo – e al netto di una condotta che di rado evade da una piattezza stilistica talvolta penalizzante – il film si lascia vedere e a suo modo avvince fino a raggiungere un finale in cui non poteva mancare la riflessione sull'eticità di comportamenti non propriamente “civili”. Si chiude così nella semplicità, riconducendo tutto a un cinema che non nega il colpo di scena (che anzi c'è, e improvviso) ma rifiuta di ricorrerne strumentalmente preferendo trasmettere l'ansia connessa alla repressione di un comportamento mostruoso, alla difficoltà di prevedere le mosse di chi si sa non avere tutte le rotelle a posto.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 10/01/15 DAL BENEMERITO MYVINCENT POI DAVINOTTATO IL GIORNO 27/01/22
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Myvincent 10/01/15 12:22 - 3741 commenti

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Le cosiddette famiglie perfette nascondono sempre scheletri negli armadi e infatti anche in questo quadretto idilliaco si mimetizza addirittura un serial-killer. Il buono del film è che indugia sugli aspetti "interni" di un ambiente borghese e domestico, lontano da logiche a tutti i costi sanguinolente e poliziesche. Del resto, quando c'è dietro Stephen King, in genere la qualità contenutistica è assicurata. Poco male se il format è televisivo.

Almicione 1/06/15 01:48 - 764 commenti

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Può non celarsi niente di sgradevole dietro un matrimonio all'apparenza sereno e impeccabile che dura da 25 anni? La moglie viene infatti a conoscenza di qualcosa di sbalorditivo sul marito e sarà veramente difficile mantenere il segreto e avere la coscienza pulita. Creare suspense con una trama del genere non era affatto facile e infatti Askin fallisce nell'impresa regalandoci un film ordinario, già dimenticabile pochi minuti dopo la visione. Dubbio: ma Bob non utilizza anche il naso per respirare?

Daniela 31/05/16 07:21 - 12662 commenti

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Cosa fareste se, dopo 26 anni di felice unione, scopriste che vostro marito è un serial killer che ha già torturato ed ucciso 12 donne? La protagonista pensa al futuro dei figli e decide di tacere, ma... Prova infelice di King in veste di sceneggiatore, con dialoghi a rischio di ridicolo involontario, né contribuiscono a risollevarne le sorti la regia piatta, prove poco memorabili da parte di attori pur di vaglia (Allen appena accettabile, LaPaglia mediocre), l'abuso di sequenze scioccanti che si rivelano incubi/allucinazioni e le tante incongruenze sparse: film fiacco e perdibile.
MEMORABILE: I bigliettini minatori seminati dappertutto (anche nel barattolo delle caramelle!): se non è crudeltà mentale questa...

Il ferrini 2/06/16 22:56 - 2358 commenti

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Molto brava la Allen, lui se la cava, anche se la faccia del serial killer proprio non ce l'ha. Il film è mediocre: non aiuta una sceneggiatura esilissima in cui non accade praticamente nulla che non si sappia già prima di iniziarne la visione. Qualche buona idea c'è: i motivational lasciati dal marito dentro la scatola delle caramelle o degli ansiolitici riescono a creare una certa tensione, così come i flash mentali della protagonista (la testa contro lo specchio, lo strangolamento), ma nell'insieme non ci si sorprende quasi mai. Perdibile.

Schramm 18/06/16 14:40 - 3495 commenti

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Grande è l’impossibile e poco va bene quando si tratta di portare sotto il cielo cinematografico cosa qualsivoglia a firma King. Il madornale errore di pedissequi drag and drop della buccia trascurando il ben che minimo dosaggio di polpa è anche da questo film compiuto, si passi il paradosso, alla perfezione: la buona storia c’è, sintetizzata dalla cronaca più nera, ma tutto quanto in King è morbo vivificante è meticolosamente sterilizzato e ridimensionato microscopicamente in un diligente servizio da lavasecco della serie "fattela andar bene perché di più non posso". Good marriage, bad movie.

Didda23 25/07/16 16:38 - 2426 commenti

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Opera deludentissima che funziona pochissimo soprattutto per la piattezza della sceneggiatura (scritta da King e tratta da un proprio racconto) che poggia su scene madri davvero poco efficaci e su un protagonista (LaPaglia) credibile - nel ruolo - come una banconota da tre euro. Qualcosina qua e là funziona (i bigliettini amorevoli nei posti più disparati), mentre la regia di Askin è anonima e priva di grinta. Così e così il cast tecnico (non riuscitissima nemmeno la fotografia). Era lecito aspettarsi di più, visto che il soggetto non era male.
MEMORABILE: Il regalo di anniversario (degli orecchini a forma di pesce); L'acqua frizzante con limone; L'autorimessa.

Hackett 2/10/16 07:19 - 1867 commenti

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Prodotto televisivo dignitoso che non eccelle per originalità o suspence, ma riesce a intrattenere grazie a buone interpretazioni e una storia classica da thriller. La pecca maggiore è nella prevedibilitá della vicenda e nella piattezza di una trama per la quale ci si attende fino alla fine una svolta che non arriva. Anche la regia non aiuta, non riuscendo a trasmettere tensione. Per una visione serale senza pretese.

Pumpkh75 5/10/16 13:59 - 1749 commenti

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Il mezzo pallino è solo grazie al racconto, perché sull’argomento si era già detto tutto e con ricca pienezza. Purtroppo ci hanno provato lo stesso, sbagliando ovviamente in lungo e in largo: andatura da dormiveglia, dialoghi leziosi o talvolta sovraeccitati, Anthony La Paglia strepitosamente fuori ruolo e tanta di quella ovatta messa nel reggiseno (dallo stesso King sceneggiatore, aihmé...) per non far vedere di avere una prima scarsa. Sostanzialmente inutile. Citando un vero buon matrimonio, che barba che noia… che noia che barba.

Pinhead80 26/12/16 11:53 - 4759 commenti

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I racconti di Stephen King riescono sempre a farmi accapponare la pelle, quando li leggo. Raramente però la stessa cosa mi accade quando ne guardo la trasposizione cinematografica. Il film funziona molto bene sino a quando la moglie scopre la vera natura del marito, ma poi si perde il mordente e si finisce per sorbire un brodino tiepido fino alla fine. E' l'ennesima conferma che per il grande scrittore del Maine è più facile "bucare" le pagine di un libro che il grande schermo.

Buiomega71 4/03/17 00:24 - 2910 commenti

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La tensione regge per quasi tutti i 97 minuti. Sembra una sitcom, che man mano si sposta nei meandri dell'incubo e dell'angoscia (le visioni delittuose a occhi aperti della Allen, non ultimo quella della figlia uccisa e legata nuda, dal padre nella lavanderia) e nella villetta alla Amityville la mogliettina finge di passarci sopra e avere accanto una specie di Ted Bundy (per il futuro dei suoi figli). Pucci pucci amore mio e poi ti arriva un prefinale crudele e violento che non ti aspetti e si finisce col groppo in gola (il detective di Lang morente). Deliziosamente perfido.
MEMORABILE: "Una troia che legge romanzi rosa"; La confessione pacata di La Paglia alla moglie terrorizzata nel letto; La scatolina con le carte di identità.

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Galbo 14/02/18 05:57 - 12392 commenti

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Un contabile collezionista è anche un efferato serial killer; la moglie lo scopre e decide di concedergli una seconda possibilità! Basterebbe questa improbabile premessa a rendere implausibile lo spettacolo che segue: un racconto di King (da lui stesso sceneggiato) che conferma il non felice rapporto tra lo scrittore e il cinema. Dialoghi banali, regia incapace di gestire la tensione e due protagonisti non adatti (la Allen almeno si impegna, su LaPaglia stendiamo un velo) senza risultati apprezzabili. Evitabile.

Ira72 18/06/18 15:01 - 1313 commenti

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Il problema non è tanto la trama che può apparire inizialmente inverosimile (la cronaca ci insegna che sono molte le donne complici attive o passive, volontarie o inconsapevoli, del marito serial killer), quanto la staticità del racconto. Passabile la recitazione della Allen, ma gli altri boccheggiano e fanno sbadigliare. Forse si poteva creare più tensione approfondendo qualche omicidio e dilungandosi meno sull'idillio-o finto tale-familiare che finisce per annoiare. Una discreta dose di cinismo spalmato qua e là risolleva il film dall'anonimato.

Rambo90 17/03/19 16:55 - 7697 commenti

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Fedele al bel racconto di King, eppure carente del punto di vista psicologico della protagonista, piuttosto difficile da riprodurre in immagini. Quello che rimane è un thriller con una prima parte abbastanza intrigante che lascia però posto poi a una seconda noiosa, dove accade poco o nulla, fino alla svolta decisiva verso la fine. Confezione televisiva che non aiuta e regia routinaria, con un cast però se non altro ben scelto. Mediocre.

Lucius 28/04/21 08:59 - 3015 commenti

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Nobilitato dalla presenza nel cast di Joan Allen, grandissima attrice, il film è un thriller di un certo impatto emotivo. Scopre per caso che l'irreprensibile marito ha una duplice personalità e prende tempo per affrontare questa nuova situazione, che le ha sconvolto la vita. Un'efficace sceneggiatura che, tradotta in immagini, mette lo spettatore davanti al dualismo di una mente malata, in grado di essere lupo e agnello, con grandissima facilità. Il crescendo di tensione e lo sviluppo narrativo completano il ritratto della normalità, che racchiude in sé l'orrore di chi non vede.

Anthonyvm 11/10/22 15:38 - 5689 commenti

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Piatto dramma nero fedelmente tratto da un buon racconto di King (che qui cura anche lo script), a sua volta ispirato alle gesta del noto BTK Killer. Dispiace che un setup tanto intrigante e potenzialmente cupo (la prima mezz'ora lascia ben sperare) venga via via demolito da una verve registica degna dei più scontati thriller televisivi, comunque incoraggiata da uno script più volte zoppicante (fra dialoghi innaturali, evoluzioni caratteriali discutibili e una fastidiosa staticità che si trascina dalla tranche centrale fino alla sobria conclusione). Non inservibile ma anticlimatico.
MEMORABILE: Le notizie sul serial killer alla TV; La scoperta del nascondiglio del marito; Gli orecchini; Le allucinazioni uxoricide; La parte di Stephen Lang.
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  • Discussione Raremirko • 9/06/16 22:42
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Schramm ebbe a dire:
    guarda io di adattamenti kinghiani, con o senza di lui a far da tramite esecutivo, ne salvo proprio pochi, e alcuni manco in toto. non è certamente questo il caso che incorre in una piena promozione.


    neanche i 2 più blasonati, Shining e Le ali della libertà?
  • Discussione Daniela • 10/06/16 01:58
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Shining è talmente permeato dalla personalità del regista da acquistare una sua piena autonomia dal testo di partenza.
    Sinceramente, quando passo in rassegna i migliori film tratti da King, non lo includo nella lista, non perchè non lo apprezzi - è un capolavoro - ma proprio per questo suo carattere prettamente kubrickiano.
    A mio parere, il migliore film tratto da King che rispetta in pieno le caratteristiche della sua scrittura è Misery non deve morire, ma ho apprezzate molte altre pellicole, più o meno fedeli al testo di riferimento, da Carrie a Stand by Me tanto per citare un paio di titoli, e poi adoro Christine (l'avrò visto una dozzina di volte almeno), per cui, contrariamente a quanto affermato da Schramm, tutto sommato trovo che, anche se non mancano certo le ciofeche (Brivido fa rabbrividire) o i film poco interessanti (come questo Good Marriage), King abbia avuto una buona sorte con le trasposizioni delle sue opere.
    Ultima modifica: 10/06/16 02:00 da Daniela
  • Discussione Schramm • 10/06/16 22:34
    Scrivano - 7694 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Shining è talmente permeato dalla personalità del regista da acquistare una sua piena autonomia dal testo di partenza.
    Sinceramente, quando passo in rassegna i migliori film tratti da King, non lo includo nella lista, non perchè non lo apprezzi - è un capolavoro - ma proprio per questo suo carattere prettamente kubrickiano.


    e tuttavia più si tradisce il testo e più lo si rispetta, e la risonanza ne esce raddoppiata. più si è pedissequi e più lo si tradisce. anche se non è una regola categorica (si veda la zona morta). tutto sta soprattutto nel farsi irradiare, contaminare, invadere da king. il testo viene dopo, e di conseguenza. il legame tra massimo del tradimento e massimo della traduzione è molto stretto, e non è quel paradosso che sembra.

    Daniela ebbe a dire:
    A mio parere, il migliore film tratto da King che rispetta in pieno le caratteristiche della sua scrittura è Misery non deve morire

    diciamo che ci va abbastanza vicino, ma non fa strike. strano a leggersi, ma reiner -che pure ha fatto un più che buon lavoro- l'ha troppo depurato quanto a sporcizia e crudeltà

    Daniela ebbe a dire:
    e poi adoro Christine

    ecco. questo è uno dei pochi che danno il buon esempio perché carpenter, come già kubrick, l'ha riformulato ma tenendo intatta e anzi decuplicata la resonnance kinghiana. una di quelle rare volte in cui prosciugare ha molto giovato (certo bisogna anche saperlo fare)

    Daniela ebbe a dire:
    (l'avrò visto una dozzina di volte almeno)

    ...oh, io di più, mooolte di più. lo so a memoria. ed è anche uno dei pochi del quale adoro il lavoro di doppiaggio/adattamento applicatogli.
    Ultima modifica: 10/06/16 22:35 da Schramm
  • Discussione Buiomega71 • 11/06/16 14:03
    Consigliere - 25998 interventi
    Io, al contrario, sono ben rari i "king movie" che NON salverei...
  • Discussione Daniela • 11/06/16 14:34
    Gran Burattinaio - 5928 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Io, al contrario, sono ben rari i "king movie" che NON salverei...

    Ma hai visto anche questo Good Marriage?
    E' vero che lo scambio delle tenerezze coniugali a base di "porcellino mio" fa rabbrividire, però non sono brividi che fanno onore al re... :o(
  • Discussione Buiomega71 • 11/06/16 14:56
    Consigliere - 25998 interventi
    Daniela ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Io, al contrario, sono ben rari i "king movie" che NON salverei...

    Ma hai visto anche questo Good Marriage?
    E' vero che lo scambio delle tenerezze coniugali a base di "porcellino mio" fa rabbrividire, però non sono brividi che fanno onore al re... :o(


    No, questo no. Ma di quelli che ho visto e rivisto, ne affonderei forse pochissimi (esempio i ciofecosi La metà oscura , A volte ritornano o The Langoliers), la stragrande maggioranza dei "King Movie" gli amo incondizionatamente (non ultimo il bellissimo restyling secondo Garris/King di Shining)
  • Discussione Raremirko • 11/06/16 23:12
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Daniela ebbe a dire:
    Buiomega71 ebbe a dire:
    Io, al contrario, sono ben rari i "king movie" che NON salverei...

    Ma hai visto anche questo Good Marriage?
    E' vero che lo scambio delle tenerezze coniugali a base di "porcellino mio" fa rabbrividire, però non sono brividi che fanno onore al re... :o(


    No, questo no. Ma di quelli che ho visto e rivisto, ne affonderei forse pochissimi (esempio i ciofecosi La metà oscura , A volte ritornano o The Langoliers), la stragrande maggioranza dei "King Movie" gli amo incondizionatamente (non ultimo il bellissimo restyling secondo Garris/King di Shining)



    Quotone, e ci metto pure quelli che hai scartato.
  • Discussione Buiomega71 • 4/03/17 00:30
    Consigliere - 25998 interventi
    Uno dei più ficcanti e angosciosi "King movie" degli ultimi anni. Sottovalutatissimo.

    Domani ci torno sù in maniera più approfondita

    Thò, la coppia vive nella villetta di Amityville (sarà un caso?)

    Il prefinale violento e crudele (che spezza l'armonia "pucci pucci" amore mio o "porcellino mio" e mi ha ricordato un pò quello di Misery) non me l' aspettavo assolutamente, davvero notevole.
    Ultima modifica: 4/03/17 00:45 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 4/03/17 09:47
    Consigliere - 25998 interventi
    L'incipit in bianco e nero , classico da psycho-thriller, con voce fuori campo, e forse l'unico vezzo registico che Askin si concede, perchè ci voleva proprio una regia "anonima" che non predominasse sul racconto.

    Un racconto che sembra una sitcom (sposi felici da più di venticinque anni, due figli modello, una casa-la stessa villa dalle finestre che piangono di Amityville, sarà un caso?-. Lei ancora piacente e moglie amorevole, lui marito con una certa posizione e pieno di attenzioni), ma che man mano scivola nei meandri dell'angoscia e dell'incubo.

    Novantasette minuti di tensione, da quando la Allen (bravissima a trasmettere inquietudine, turbamento e paranoia) scopre nel garage, oltre a riviste pornografiche bdsm, una scatolina nascosta con su scritto DAD, e da quì comincia l'incubo

    Il maritino così premuroso altri non e che un serial killer che si fà chiamare Beadie, che tampina, stupra, sevizia e uccide ragazze , ben dodici secondo la cronaca

    Dopo che ti e cascato il mondo addosso (significativa la scena in cui la Allen resta sotto la pioggia nel vialetto di casa) che fare sapendo che l'uomo con cui hai vissuto per ben venticinque anni è un emulo di Ted Bundy? Denunciarlo significherebbe rovinarsi la vita e compromettere la vita dei tuoi figli, ma conviverci come nulla fosse sembra impossibile.

    Da quì comincia il viaggio nell'angoscia della Allen e la tensione palpabile alleggia per tutto il film. Sottolineata dai bigliettini che il marito dissemina , indirizzati alla moglie, un pò ovunque (nelle scatole di caramelle, negli ansiolitici) perchè si sà, i serial killer devono avere il TOTALE CONTROLLO .

    I suoi incubi ad occhi aperti (sbattuta contro il vetro dell'armadio dei vestiti, strangolata appena sveglia, l'anchor man televisivo che la incolpa, il cadavere, nudo e supino, della figlia Petra trovato nel ripostiglio nella lavanderia) un pò come quelli che viveva Hal Holbrook nell'episodio della Cassa in Creepshow (per stare in zona King), proiezione delle sue paure, la mancanza di fiducia, il peso da portare.

    E tra "pucci pucci" amore mio, "porcellino" e il solito tram tram del loro nido d'amore, ti arriva un prefinale violento e crudele che non ti aspetti (e che mi ha ricordato quello di Misery, sempre per restare in zona King) e una chiusa che e un groppo in gola (la confessione, Lang morente sul letto di un ospedale)

    Scelta azzeccata quella di La Paglia (la sua pacata ammissione, davanti alla moglie terrorizzata nel letto, resosi conto di essere stato scoperto , mette i brividi), che si destreggia tra marito perfetto e spietato serial killer (non lo si vede mai mentre uccide, ma solo che tampina le sue vittime, i cadaveri ritrovati visti dalla moglie sul PC, un pò come quelli in Henry) e menzione per gli orecchini (nata sotto il segno dei pesci)

    Askin fà scorrere il racconto lento, placido, e il quotidiano diventa, man mano, un fardello insopportabile.

    Bellissima la sequenza del matrimonio della figlia e notevole quando La Paglia deve tenere a freno i suoi "istinti" e la sua "vocina" dinnanzi agli zoccolamenti della procace e disinibita vicina di casa (nonchè amica della moglie)

    Un dei "king movie" più ficcanti e angosciosi degli ultimi anni che, se pecca per ritmo un pò televisivo (a volte), di contro fà alzare di parecchio l'asticella di crucci e tormenti.

    Parecchio sottovalutato.

    Una troia che legge romanzi rosa
    Ultima modifica: 4/03/17 13:36 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 4/03/17 09:52
    Consigliere - 25998 interventi
    Buono il dvd edito dalla Cecchi Gori

    Formato: 2.35:1

    Audio: italiano (2.0), italiano (5.1), inglese (2.0), inglese (5.1)

    Sottotitoli: italiano, italiano per non udenti

    Come extra solo il trailer

    Durata effettiva : 1h, 37m e 30s