Emozioni pericolose - Film (1998)

Emozioni pericolose
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Titolo originale: Luminous motion
Anno: 1998
Genere: drammatico (colore)
Note: Tratto dal romanzo di Scott Bradfield.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 25/10/14 DAL BENEMERITO BUIOMEGA71
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Buiomega71 25/10/14 00:37 - 2910 commenti

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Un sogno (a volte trasformato in un incubo) lungo un giorno di un ragazzino dalla smisurata fantasia e colto da febbrile complesso di Edipo. Inizio on the road con scorci della provincia americana (ammaliante fotografia di Teodoro Maniaci) per poi virare nel fiabesco (la madre "bella addormentata", il rito voodoo), con amici kinghiani immaginari e bricconate omicide col piccolo chimico. Non banale nel narrato (bellissimi i titoli di testa lynchiani), in cui la Gordon tenta la carta dell'originalità. Ma alla fine risulta spesso confuso con un finale che lascia l'amaro in bocca.
MEMORABILE: Phillip assiste al rapporto sessuale della madre, la sua anima abbandona il corpo godurioso e và a rincuorarlo; Le pantomime per uccidere il padre.

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  • Discussione Buiomega71 • 25/10/14 09:54
    Consigliere - 25998 interventi
    Su dei bellissimi titoli di testa lynchiani, parte il film.

    Subito ci si accorge che dietro c'è un direttore della fotografia coi controcosi (Teodoro Maniaci), che regala cromatismi quasi argentiani nelle luci rosse nelle notti dei motel, e che dona meravigliosi scorci della provincia americana (le fabbriche con le loro ciminiere fumanti, al crepuscolo, come nei Ragazzi della Porta Accanto)

    Una madre (Deborah Kara Unger, da infarto, che indossa spesso zeppe e zatteroni) girovaga "sulla strada" , in automobile, in compagnia di suo figlio (ragazzino sveglio, forse anche troppo) da un motel all'altro: truffando uomini con cui la bella mammina si prostituisce (se li porta nelle camere, li narcotizza, le ruba soldi, orologi e carte di credito), mentre il figlioletto se ne stà in auto a leggere libri di chimica o di fisica, felice di vivere a 100 allora con una madre così disinibita e scriteriata

    Il complesso di Edipo è allo stato puro, il ragazzino adora la sua mamma (forse anche troppo): la bacia sulla bocca, le lacca le unghie dei piedi, le spalma l'olio solare, arrivando persino a dirle: "Mamma, gli uomini hanno ragione, hai proprio un bel seno", e lei ribatte :"Non devi spiarmi mai più"

    Il viaggio on the road , però, e destinato a fermarsi bruscamente. La donna conosce un falegname e và a vivere con lui. Il ragazzino non ci stà, nessuno deve portarle via la sua mamma, devono continuare il loro viaggio fino alla fine del mondo...

    Comincia così una piega onirica e fiabesca, spesso confusa, dove il ragazzino comincia a vedere fantasmi (quello del padre che li stà cercando, quello del falegname che lui ha ucciso con il trapano-proprio come Louis Creed vedeva l'ectoplasmatico Victor Pascow in Cimitero Vivente- una specie di Danny che lo esorta a uccidere l'ingombrante padre che vuole portarle via la sua mamma) e si diletta in bricconate avvelenatrici con il piccolo chimico alla Manuale del Giovane Avvelenatore (causando al padre terribili mal di pancia)

    Più il film và avanti, più ci si accorge di essere entrati nel mondo delle fantasie di un ragazzino di 12 anni (la madre che ad un certo punto diventa apatica e rimane sempre a letto come la bella addormentata, il rito voodoo per uccidere il padre, le pantomime per farlo fuori con la "cassetta degli attrezzi", dopo averlo legato stile rito satanico, la madre che fà all'amore con il suo uomo, davanti al ragazzino, improvvisamente la sua anima si sdoppia dal corpo godurioso, e và a rincuorarlo)

    La confusione, però, prende il sopravvento, si ingolfa, si comincia a capire qualcosa (forse), ogni spettatore e libero di darne un interpretazione, e la chiusa finale rimette i tasselli al suo posto (ancora forse, se e come mi pare di avere capito dovrebbe essere esplicativa la scena in piscina con i materassini d'acqua) e lascia un retrogusto amaro che sa di incompiuto

    La Gordon ha qualche soluzione di regia visionaria non banale, gioca con Lynch e le fantasie di un bambino, spesso con sensibilità, ma poi qualcosa le sfugge di mano, e man mano si prosegue nel racconto ci si perde, non distinguendo più la realtà dalla fantasia, con sequenze che non fanno capire bene fino in fondo cosa stia succendendo davvero o cosa sia successo (la fine di Pedro, l'apatia della madre di punto in bianco, il padre e vivo o morto?, il finale che getta una luce completamente diversa di quella narrata precedentemente per tutto il film)

    L'originalità della regista và comunque premiata, anche se poi, la storia, si sfilaccia man mano che prosegue tra ragazzini "dannati", mamme incoscienti, padri orchi, amichetti borderline, fantasmi consiglieri e una passione che sfiora le delizie dell'incesto (ma che non diventa mai morbosa)

    Curioso lo è, ma anche parecchio ingarbugliato
    Ultima modifica: 25/10/14 11:41 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 25/10/14 09:58
    Consigliere - 25998 interventi
    Bette Gordon, tra chiaroscuri e certo cinema alla Spirito dell'alveare. Originale e comunque ottima narratrice (anche se parecchio confusa)

    http://www3.pictures.gi.zimbio.com/TFF+2009+Portrait+Studio+DIRECTV+Tribeca+Press+fEhMGxJ8EDkl.jpg
    Ultima modifica: 25/10/14 09:58 da Buiomega71
  • Curiosità Buiomega71 • 25/10/14 10:01
    Consigliere - 25998 interventi
    Il film fu presentato al Festival di Locarno nel 1998. In Italia, al cinema, uscì solamente tre anni dopo, nel Giugno del 2001.