La freccia nel fianco - Film (1945)

Tratto da un romanzo di Zuccoli, il secondo film di Lattuada è un'elegia dell'amour fou e della giovinezza perduta - e dei suoi ideali puri, abbandonati in favore degli obblighi borghesi adulti -, che testimonia la sua predilezione per le figure tragiche e infelici. Inquieti e romantici Mariella Lotti e Leonardo Cortese; a proposito di quest'ultimo, è doveroso menzionare un bravissimo Cesare Barbetti quindicenne, che ne interpreta lo stesso personaggio da ragazzino con accenni di sessualità pre-adolescenziale, altro aspetto poi approfondito dal regista in futuri lavori.

Lei diciottenne insofferente verso le convenzioni sociali, lui ragazzino trascurato dai genitori separati: fra i due nasce una forte amicizia ma le circostanze li separano. Si rincontrano anni dopo... Formalmente curato, il film può contare su un buon cast: Lotti sensibile, Cortese vanesio e egoista come il ruolo richiede, Lupi marito sin troppo comprensivo, il piccolo Barbetti assai naturale. L'aver aumentato l'età del bambino rispetto al romanzo (da 8 a 12 anni) consente a Lattuada qualche accenno alla sessualità infantile altrimenti troppo audace per l'epoca. Mestamente romantico

Melodramma dei tempi andati, irreparabilmente invecchiato. Visto oggi, il passare del tempo è sin troppo evidente ed è stato impietoso. La storia ha qualche spunto nuovo, come l'amicizia tra lei diciottenne e lui dodicenne, ma fondamentalmente viaggia sui binari classici. Chi ama questo genere forse lo apprezzerà, per gli altri è un'ora e mezza di noia assoluta, con personaggi datati che oggi appaiono superati. Il cast è comunque buono, così come la confezione. Alla sceneggiatura ci sono nomi di grido (Zavattini, Flaiano, Moravia). Infatti non è male, ma è dura arrivare alla fine.

Il film mitico, che non si terminava mai per consentire alla gente di cinema di non partire per la Repubblica di Salò, è anche un film sorprendente, nel quale Lattuada inizia a manifestare il suo interesse per la prima sessualità dei ragazzi (infatti rispetto al romanzo si immagina un ragazzo più grandicello...): molto delicato, recitato benissimo, un film che da solo riesce a raccontare quante cose stessero cambiando nell'Italia di quegli anni.