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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Se FUGA DI CERVELLI poteva basarsi sugli spunti insoliti della commedia spagnola FUGA DE CEREBROS (di cui era il remake), qui Ruffini deve arrangiarsi in casa, e la differenza si vede. L'idea è quella dell'avventura a tre, con il giovane toscano a recitare il ruolo dell'unico normale nel gruppo: lui e Frank Matano si conoscono all'ospedale dove la moglie di Ruffini (Francini) deve partorire, mentre Gianluca Fubelli lo si vede per la prima volta in uno scalcinato ristorante dove si esibisce sguaiatamente con la chitarra. Battute a dir poco grevi ma molto meno affilate...Leggi tutto che in precedenza, tanto che il film si può dire proponga una comicità talmente elementare da poter essere indirizzato principalmente agli adolescenti. Matano si lancia in smorfie di ogni genere, Fubelli fa un po' lo scemo del villaggio con risultati altalenanti, divertente soprattutto quando può duettare con Pupo in partecipazione straordinaria (meno marginale del previsto nella scena alla bisca clandestina). Ci si prepari quindi a scendere ulteriormente di livello rispetto a FUGA DI CERVELLI, che era sì più volgare ma almeno un po' più articolato, costruito. Qui l'impressione è quella di una banda allo sbaraglio, con Ruffini unico a mantenere un briciolo di serietà e gli altri quasi a improvvisare, faticando persino a trattenere le risate (anzi, talvolta si vede proprio, che ridacchiano) per arrivare a un'ultima parte che pare quasi un altro film, in cui si abbozza a sorpresa lo scavo psicologico dei personaggi col risultato di appesantire improvvisamente il tutto. Da dimenticare quindi le scene in spiaggia o il ritorno riconciliatorio in ospedale, che s'apre a un'inattesa e poco coerente cascata di buoni sentimenti. Non mancano rutti e scoregge, naturalmente, inseriti tuttavia talmente a capocchia da infastidire. Lo stesso dicasi per gli attori, in balia di una sceneggiatura a dir poco modesta e chiamati a rubare la scena a un Ruffini che si ricava un ruolo da classica spalla (un po' quello che fa a "Colorado" quando presenta), utile solo a fornire spunti su cui i suoi due partner possano piazzare qualcuna delle loro demenziali battute: Matano più misurato, Fubelli scatenato a confermare una indubbia attitudine al comico. Nel ruolo del padre della Francini (chiusa in ospedale in attesa di partorire mentre Ruffini non riesce a raggiungerla causa mille imprevisti) un Paolo Calabresi modello Mario Brega, romanissimo e ansioso di spaccare la faccia al genero (“te sdrumo, te corco”). Insomma, una commedia ingenua e molto limitata, con qualche buon momento ma immersa in uno squallore generale riflesso tutto nella figura del cameriere lurido e trasandato che si aggira per il suo ristorante grattandosi e tirando su col naso mentre serve ai tavoli.

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 11/10/14 DAL DAVINOTTI
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Markus 13/10/14 16:30 - 3687 commenti

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Tutto molto... brutto! Opera seconda per Paolo Ruffini, stavolta senza il beneficio del remake che fungeva da copia-carbone (Fuga di cervelli). Si tenta la via della sceneggiatura scritta ad hoc (quindi possiamo considerarlo il primo vero film dell’attore-regista toscano), ma l'opera rivela, ahimè, limiti sia comici (la colpa è anche di un cast poco convincente) che narrativi (una vicenda di scarso interesse e di una banalità talvolta sconcertante). Si poteva e si doveva fare di meglio, questo appare evidente. La mezza palla in più è per Nina Senicar.

Rambo90 9/11/14 23:52 - 7697 commenti

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Ruffini alla seconda prova da regista tocca decisamente il fondo. L'idea di base saccheggia Un biglietto in due e Parto col folle, ma la sceneggiatura non è all'altezza nemmeno di essere una buona copia. Dialoghi spesso senza senso, battutacce sparate a caso, personaggi inconsistenti e situazioni che non sono surreali ma solo buttate lì. Ruffini attore è una spanna sopra Matano, Pintus è tremendo e Scintilla l'unico almeno simpatico. Insopportabile la svolta pseudo sentimentale nel finale.

Metuant 12/11/14 13:30 - 456 commenti

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Ruffini ci riprova e il risultato non si discosta molto dal primo film; l'unica differenza è che qui si spinge un po' di più sulla farsa e leggermente meno sulla volgarità, ma da qui a dire che il film è valido ce ne corre. Il cast ha poche variazioni e rende la pellicola simile a un prodotto fatto tra amici, con in più un'insopportabile Chiara Francini. Menzione di (dis)onore anche per Matano, che non è certo un attore. Un filo sopra il primo film del regista, ma davvero poco.

Galbo 9/02/15 07:09 - 12393 commenti

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Laddove non utilizza un soggetto "derivativo", come nel film precedente, Paolo Ruffini realizza un film che pur non andando oltre la mediocrità, sembra un piccolo passo in avanti. Paradossalmente, la trama quasi inesistente dà spazio ad una comicità surreale, di grana grossa ma a tratti godibile. Fondamentale da questo punto di vista l'innesto di Frank Matano e Paolo Calabresi a cui si devono i momenti migliori del film. Ruffini non contribuisce più di tanto con la sua regia inconsistente.

Gabrius79 14/04/15 02:55 - 1427 commenti

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Alla sua seconda prova da regista Paolo Ruffini fallisce inesorabilmente e ci propina un film inconsistente con pochissime frecce al proprio arco. Una sceneggiatura incolore e capace di regalare risate stillate col contagocce (per merito di Frank Matano e Paolo Calabresi). C'è veramente ben poco da dire.

Piero68 16/09/15 14:44 - 2957 commenti

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Che la regia non fosse mestiere di Ruffini lo si era già capito. Errare è umano, perseverare è diabolico. Soprattutto se si decide di far fare il co-protagonista a un Matano qualsiasi che attore proprio non è. Sarà anche personaggio del momento, ma una cosa è girare per strada con una video camera sparando finte scoregge, un'altra è recitare. Senza contare l'assenza di una sceneggiatura congrua e una serie di battutacce completamente avulse dal contesto e slegate tra loro. Stranamente Ruffini rendeva meglio con le vanzinate. Irritante.

Nando 21/08/15 08:07 - 3814 commenti

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Ruffini con il clan di Colorado realizza il suo secondo lungometraggio offrendo una pellicola deprimente provvista di una regia pedestre e dialoghi inconsistenti, privi di qualsiasi comicità. Sviluppo narrativo che scimmiotta in peggio altre pellicole e presenta situazioni inverosimili. Cast incapace di recitare se si eccettua Calabresi e il surreale Matano, pessimo il sopravvalutato Pintus.

Belfagor 18/09/15 10:53 - 2690 commenti

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Rifarsi a Parto col folle non è stata una buona idea, visto che lo scarso materiale di partenza era nobilitato solo dal duo protagonista. Nelle mani di Ruffini e della sua gang questi spunti sono sviluppati con approssimazione e scarse capacità attoriali. Il livello del film è decisamente inadatto al grande schermo, in quanto sembra più una giustapposizione di battute e scenette da cabaret stantio che cercano disperatamente di strappare una risata. Non è irritante quanto la prima opera di Ruffini regista, ma è mortalmente noioso.

Bruce 25/09/15 17:02 - 1007 commenti

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Difficile fare di peggio. Strampalata commedia che vorrebbe fare ridere e non ci riesce. Lo stile scanzonato e folle scimmiotta, senza successo, alcune pellicole americane e il risultato è francamente imbarazzante. Macchiette e attori mediocri coinvolti in una storia insulsa con l'aggravante di un finale al miele.

Mco 20/01/16 18:28 - 2327 commenti

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Quando una commedi(ol)a riesce a divertire senza eccedere nel turpiloquio vien quasi da gridare al miracolo. Nel nostro caso non arriviamo a tanto ma perlomeno a fine film si ha la consapevolezza di aver passato un'oretta e mezza spensierata. Merito di una struttura che incastra volti noti al pubblico televisivo, Ruffini in primis, a fenomeni del web (Matano) su una solida base romantico-sentimentale (il parto, l'amicizia e l'amore genitoriale). C'è anche Nina Senicar a fornire la sua dose di eccitante ironia. Godibilissima sorpresa.
MEMORABILE: Le folli derive demenziali di Pintus; La canzone di Scintilla; Il cameo di Pupo.

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Frankpast 24/07/16 07:47 - 3 commenti

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Non sapevo cosa aspettarmi. Film simpatico, trama mediocre e attori televisivi perfettamente calati nei loro ruoli. Versione cinematografica di Colorado, il tempo passa tranquillo e con qualche risata di gusto (la festa dell'emiro). Peccato per l'enorme banalizzazione finale di temi anche delicati e per la voglia di happy ending amarognolo che stona con la struttura del film. Alcuni temi (abbandono, famiglia) meritano sempre e comunque di essere gestiti in maniera decente. La comicità (!) è una cosa serissima.

Pinhead80 29/08/16 12:28 - 4760 commenti

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Al confronto Fuga di cervelli è un capolavoro. Manifesto così tutto il mio disappunto dopo la visione di questo capolavoro al contrario. Un film tremendo, che non ha neppure una vera e propria trama, a pensarci bene, se non quella della demenzialità che oggettivamente si può riscontrare in ogni singola sequenza. Inconcepibile come queste commedie possono trovare una distribuzione. Osceno.

Il ferrini 28/01/21 15:37 - 2358 commenti

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Film terribili ne esistono a iosa, dall'involontariamente comico (Alex l'ariete) alle vecchie barzellette sceneggiate (vedi quelle di Paci), ma qui siamo di fronte a un prodotto che non si capisce neanche a chi sia rivolto. Non si ride neanche per sbaglio e meno che mai ci si commuove nelle scene romantiche, Matano non funziona, Fubelli è talmente caricaturiale da risultare irritante, la sceneggiatura è un'idea rubata (Parto col folle) che era già mediocre all'origine, figuriamoci infarcendola di volgarità e banalità.
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