Kick the cock - Corto (2008)

Il povero Brass tocca il fondo e filma se stesso nell'atto di gingillarsi con uno dei suoi soliti falli finti spiando le prodezze di un'ennesima, dimenticabile starlette. Il palese contenuto autobiografico e autoironico (esplicitato nel finale) non salva un prodotto dai contenuti inesistenti, esteticamente al livello di uno spottaccio erotico da tv locale, utile quanto un video porno depurato dal porno. Inguardabile.

La cosa più stupefacente di questo porno-soft è che la protagonista è pure la sceneggiatrice. E che sceneggiatura! Lei è la cameriera che mentre cucina una torta ondeggia le chiappe nude in favore del regista marpione che prima osserva divertito e poi si masturba mentre lei si dà ai giochini con banane e cetrioli. Siamo di fronte al Manifesto del Cinema di Brass, ossia il Grande Nulla... purché morbido e tondo. Tocchi di autoironia bilanciano cadute nella volgarità, ma il vero problema è la dozzinalità dell’erotismo descritto. Patetico.

Sbirciare in cucina. Divertissement di Tinto Brass che nulla toglie o aggiunge al suo operato il quale, tolte alcune eccezioni, va a senso unico come i caratteri usati per i titoli. Discutibile il gusto (ma poteva essere peggio), bisogna dire che il gioco regge abbastanza bene i sedici minuti di durata; Angelita si presta con naturalezza, forse credendo sufficiente la firma del maestro a elevare a opera artistica il giochino voyeristico. A Brass va dato il merito di non avere remore di sorta a mostrarsi in certi atteggiamenti, ma un vanto.

Se il titolo anticipasse l'effetto percettivo della visione (ma magari a questo era destinato) certamente acquisirebbe valore, questo corto. Se fosse una sorta di autobiografia ridurrebbe di molto l'operato di Brass, se fosse un bel fondoschiena e nulla più magari vireremmo su altri siti. In quest'orgia di sé si salva unicamente un po' di sana autoironia che compensa trovate, ormai tendenzialmente volgari, di un regista sul viale del tramonto.