Il fratello di John Travolta non cambia le regole della suspence del "buon vicinato", ma il suo thriller (seppur non dica nulla di nuovo e lambisca i territori paratelevisivi) è interessante soprattutto per le tematiche che affronta: violenza domestica, traumi post stupro, il fanatismo, tutto americano, per le armi, la paranoia, il complotto semi polanskiano (tutti, compreso lo sceriffo di Forrester, sono amici del violento Carl), la violazione di domicilio che muta in silente home invasion.
Inaspettatamente, il buon Joey, è anche narratore di certo calibro (le feste serali di Carl che, puntualmente, degenerano), che instilla una larvata tensione in un crescendo di angoscia, isolamento e sospetto, partendo lento e sonnacchioso, e arrivando a lambire le penombre di
Ammazzavampiri (i dubbi sul vicino dedito a probabili-ma non certi- atti criminosi, la fossa scavata in giardino di notte, lo sparo, Carl ha davvero ucciso sua moglie?), fino al crescendo nel finale, tra cani da guardia piuttosto aggressivi, cadaveri occultati nello scantinato, battute slasher e una chiusa fulminea, quasi a brucia pelo.
Travolta/o (da un insolito psychothriller) si circonda di attori più o meno cult, brava la Cook a trasmettere disagio di donna sola in casa in preda a paranoie, il viscido sceriffo di Forrest, la Young che gioca a fare la fatalona mangiauomini (e un pò troppo ficcanaso), la Russell nelle insolite vesti di una moglie terrorizzata, angariata e coi nervi tesi e sempre ottimo Russo nella figura di un ex marine minaccioso, ombroso e tagliato con l'accetta (o meglio con il machete, per restare in tema), che picchia la moglie, ammaina ogni mattino la bandiera americana ed è una specie di boss del quartiere.
Niente che non si sia già visto in passato, ma ben diretto e interpretato, coinvolgente e con dialoghi sopra la media.
Il cafonissimo Deacon è interpretato dallo sceneggiatore del film, John Benjamin Martin.
Tra i produttori (oltre allo stesso Travolta e James Russo) salta fuori il nome dell'innefabile reuccio degli action da bancarella Richard Pepin.