La spia in nero - Film (1939)

La storia (di parte) ha un buon ritmo, è piacevole, godibile e presenta un discreto colpo di scena. Quel che però colpisce maggiormente è sicuramente la caratterizzazione del tedesco che, pur di schieramento avverso, viene presentato come onorevole e con i suoi principi. Non male ma comunque un'opera minore di un regista che in seguito (assieme a Pressburger ma anche da solo) regalerà al cinema diversi capolavori e grandi film.

Spy story con qualche dose di umorismo nero. Per apprezzarlo in pieno si deve tener presente la data. Nel 1939, infatti, se è vero che già si sapevano cattivi (diciamo così) i nazisti, ancora non era chiaro fino a che punto si sarebbero spinti... Interessanti le schermaglie erotiche tra il lui e la lei protagonisti, con lei fuggitiva e lui inseguitore. Intrattiene con garbo e anticipa temi di film successivi.

Il comandante di un U-Boot riceve l'ordine di sbarcare sotto mentite spoglie in un'isola delle Orcadi per ricevere informazioni sui piani segreti della Marina militare inglese da una spia che si fa passare per la nuova maestrina del paese... Ricordato soprattutto come l'inizio della collaborazione tra Powell e Pressburger, è un film di spionaggio di elegante fattura che, pur senza raggiungere le vette dei capolavori successivi, si distingue per l'insolito spessore attribuito all'ufficiale tedesco interpretato da Veidt, spia nemica degna di rispetto e non priva di aspetti romantici.