Ascolta la canzone del vento - Film (2003)

Ascolta la canzone del vento

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TITOLO INSERITO IL GIORNO 2/09/14 DAL BENEMERITO HOMESICK
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Homesick 2/09/14 15:35 - 5737 commenti

I gusti di Homesick

Persuasiva opera prima di Petrucci, che rompe i rigidi schemi del giovanilistico per unire affetti morbosi e bisticci fraterni bellocchiani al thriller, ammantandosi di grottesco e insistendo sul contrasto fra il calore protettivo del nido familiare di Valentina e Matteo e l'abbacinante freddezza del tecnologico appartamento di Stefano, serial killer moralista. Il racconto, oggettivo come un fatto di cronaca, è spezzato da sporadici flashbacks e un inserto onirico, mentre i tre giovani attori appaiono sciolti e sicuri nel normalizzare le malattie interiori dei rispettivi personaggi.
MEMORABILE: I bisticci tra fratello e sorella; Coltorti fa fuori il rapinatore; La passeggera del treno.

Buiomega71 4/07/18 01:48 - 2910 commenti

I gusti di Buiomega71

Curiosa e bizzarra commistione tra giovanilistico, sitcom, pruriti incestuosi (che rifuggono la facile morbosità) e derive nello splatter tra serial killer alla Patrick Bateman e corpi fatti a pezzi con la motosega in vasche da bagno ridotte a mattatoi. Grottesco, thriller, commedia si susseguono senza soluzione di continuità; in tv passano La signora di Shangai, Hurricane Polimar, le televendite e i 144. Gran finale concitato sulle montagne cuneesi, tra sparatorie e sanguinose rese di conti. 119' sono troppi, ma Petrucci ha incisiva personalità.
MEMORABILE: La bionda colpita a morte con un colpo di mannaia; La pantomima incestuosa dei preservativi; I flasback del tentato suicidio di Valentina; In treno.

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  • Discussione Buiomega71 • 4/07/18 10:52
    Consigliere - 25983 interventi
    Curiosa e bizzarra commistione tra giovanilistico esistenzialista, sitcom, fiction tv, grottesco, dramma, thriller e stalking movie, che sfocia nello splatter più truce (ma suggerendo più che mostrando, con piani sequenza e canzoni al contrario), in un susseguirsi di generi che si mescolano senza soluzione di continuità, tra Torino e le montagne cuneesi.

    Opera imperfetta, sgangherata, sbilenca, ma piena di entusiasmo e voglia di fare qualcosa di diverso, dove la personalità del suo regista (27 anni all'epoca del film) salta fuori in ogni fotogramma, con la passione per gli anime (Hurricane Polimar che passa spesso in tv, le domande su Ataru e la ragazza di Lupin che Valentina pone a Stefano) e la cinefilia (Stefano si guarda La Signora di Shangai in tv), inframmezzati da televendite, cartomanzie, balletti da Raiuno e numeri hard dell'144

    Un serial killer "moralizzatore" con le fattezze di Patrick Bateman, che fa a pezzi giovani ragazze a colpi di motosega nella vasca da bagno, tra il grottesco e il macabro alla Quando Alice ruppe lo specchio (Petrucci glissa con abili piani sequenza e musica a palla, nonchè con elissi in nero), o colpite dalla mannaia del maniaco (con schizzi splatterosi) mentre devono interpretare il dipinto di un quadro, oppure legate mentre il novello American Psycho suona il pianoforte e trascinate via in sacchi di plastica.

    Sullo sfondo delle gesta criminose del benestante e edonistico Stefano, la storia di due fratelli incestuosi (che rifugge da ogni morbosità), Valentina e Matteo, che bisticciano e si amano in continuazione, tra scenate di gelosia e pantomime per acquistare i profilattici, che incroceranno l'esistenza di Stefano.

    Dall'inizio nella palestra di kickboxing femminile, per finire tra le montagne, in un albergo, tra sparatorie e sanguinose rese dei conti (che Petrucci avesse in mente l'Argento alpino di Opera?)

    A metà strada tra la commedia giovanilistica e American Psycho, dove Petrucci entra nella quotidianità dei due fratelli/amanti, con delicatezza e leggiadria, mai forzando la mano (i due non fanno mai sesso, e le pruderie sono lasciate fuori dalla porta), sterzando in una narrazione che sbanda in continuazione (che spesso sembra indeciso se farne un thriller tout court o una commedia dai risvolti drammatici, si vedano, ad esempio, i momenti con uno stralunato e schizzato rapinatore), per poi affondare nei frangenti del (de)genere-colpi in arrivo, teste perforate da una pallottola, ragazze fatte a pezzi, vasche da bagno ridotte a mattatoi maniacalmente ripulite con il detersivo, lavando via con lo sbroffino i pezzi di carne impiastricciati sulle pareti ), ma regala momenti inusuali proprio per il suo continuo andare fuori contesto

    Squisito l'omaggio ferreriano/kitanoiano sulla spiaggia deserta e certi stilemmi da cinema orientale (di cui Petrucci è vero appassionato)

    Coraggioso per quello che narra, Petrucci viene colto dal demone dell'ambizione, e il suo "freak" si spacca in due, tra balordaggini e veri colpi di genio (mi domando quale sia il tipo di pubblico a qui vuole rivolgersi), con Valentina che rompe il naso al fratello, cerca in tv un film porno per eccitarsi, mette il broncio, ruba un paio di occhiali da sole in un negozio e diventa, alla fine, una sottospecie di angelo della vendetta (notevoli i flashback sordi e crudi del suo tentato suicidio nella vasca da bagno, tentando di aprirsi le vene)

    Forse 119' minuti sono troppi ( andava, magari, sfrangiato un pò), il finale stile Cesaroni sarebbe stato meglio evitarlo (così come l'inutile scenetta post titoli di coda) e qualche forzatura di troppo (il serial killer che "risparmia" una potenziale vittima)

    Però i tre giovani attori sono bravi, i dialoghi mai banali e la regia di Petrucci ispirata e incisiva

    Realizzato con i contributi dello stato (budget che ammonta a due miliardi delle vecchie lire), l'opera prima (e per ora unica) di Petrucci è un ufo sbalestrato, a suo modo audace e sfacciato, strambo e singolare, a metà tra Federico Moccia e Peter Del Monte con affondi nel nero più nero.

    Da riscoprire, ma con riserve.
    Ultima modifica: 4/07/18 14:59 da Buiomega71
  • Discussione Buiomega71 • 4/07/18 11:09
    Consigliere - 25983 interventi
    Zendy, il film è del 2002 (come copyright sui titoli di coda), anche se IMDB segnala che è del 2003
    Ultima modifica: 4/07/18 11:10 da Buiomega71
  • Homevideo Buiomega71 • 4/07/18 11:14
    Consigliere - 25983 interventi
    Se è uscito in dvd ha avuto un'edizione limitatissima (il film uscì anche in sala), ma non riscontro edizioni italiche, ma solo estere

    https://www.amazon.com/Ascolta-Canzone-Del-Vento-Twisted/dp/B00KBYUSTI


    Io ho una registrazione da Sky 16:9, della durata di 1h, 59m e 02s
  • Discussione Zender • 4/07/18 11:33
    Capo scrivano - 47765 interventi
    Ripeto ancora una volta: il copyright sui titoli di coda non fa testo, Buio. E' l'anno in cui è stato girato il film. A noi interessa quando è stato proiettato la prima volta, non quando è stato girato, e parrebbe che la prima sia stata al Festival di Cannes del 2003. Se non ci sono info diverse che riportino proiezioni antecedenti mettiamo appunto 2003.
    Ultima modifica: 4/07/18 11:34 da Zender
  • Discussione Buiomega71 • 4/07/18 11:50
    Consigliere - 25983 interventi
    Zender ebbe a dire:
    Ripeto ancora una volta: il copyright sui titoli di coda non fa testo, Buio. E' l'anno in cui è stato girato il film. A noi interessa quando è stato proiettato la prima volta, non quando è stato girato, e parrebbe che la prima sia stata al Festival di Cannes del 2003. Se non ci sono info diverse che riportino proiezioni antecedenti mettiamo appunto 2003.

    Io la vedo diversamente (l'anno del film è quando è stato girato. Se oggi salta fuori-per dire- un corto di Kubrick datato 1950 è ridicolo mettere 2018)

    Cheppoi il sito faccia fede sull'anno di "proiezione" è altro paio di maniche, ma per il sottoscritto non funziona così
  • Discussione Zender • 4/07/18 12:02
    Capo scrivano - 47765 interventi
    Certo Buio, ognuno può ritenere qualsiasi anno come "anno del film", ma siccome siamo sul sito e qui da sempre funziona allo stesso modo, è una questione di convenzioni. Ovviamente è corretto dire che il film è del 2002, credevo volessi che io correggessi l'anno in 2002, e allora le cose cambiano.