The arrival - Film (1996)

Nienta male questo film di fantascienza senza troppe pretese, ma con le idee chiare (attenzione che non lo veda qualche climatologo, altrimenti uscirebbero altre teorie sull’effetto serra). La narrazione è piuttosto fluida; e quando la noia inizia a fare capolino, ecco che compare una scena d’azione, o l’effetto speciale che subito rivitalizza. Bella la parte nel sottosuolo, come interessante è il piano degli alieni. A frenare la pellicola, qualche dialogo di troppo, ma gli attori sono decenti (e non è poco). Merita una visione.

Astronomo capta segnali provenienti dallo spazio, sospetta manovre aliene per conquistare la Terra e cerca di avvertire le autorità che però, ovviamente, lo prendono per lunatico. Il tipo però è tosto e non si fa smontare facilmente. Serie B con un cast di seconda fila (compreso Sheen versione intellettuale con occhiali, pronto però a passare alla modalità action) che si aggira in un vicenda in odore di X-files. La mancanza di presunzione lo rende però più che potabile e gli effetti speciali sono adeguati, senza considerare i colpi di scena ben piazzati. Sottovalutato, da recuperare.

Basta la barba di tre giorni a trasformare Charlie Sheen da Nerd a Rambo e questo la dice lunga sulla caratterizzazione dei personaggi. A parte lo stile cedevole ed uno stanco intermezzo (in uno stereotipatissimo Messico), "The arrival" è un decente prodotto sci-fi, che anticipando l'idea di Contact e riciclando il complotto alieno di Essi vivono, tutto sommato, porta a casa la pagnotta. Qualche leggerezza (Sheen dentro l 'astronave di muove come a casa sua) e comprimari scrausi (il teenager), si perdonano in virtù del finale carpenteriano.

Fantascienza classica, tutto sommato, che saccheggia a piene mani dalla narrativa e dalla filmografia sulle invasioni aliene. Non ci sono effetti stupefacenti, ma il disegno delle creature extraterrestri non è malvagio, e la trama è ben articolata. Avrebbe giovato al film una minore prolissità, e una parte finale meno stiracchiata e prevedibile. Dignitoso prodotto dell'artigiano Twohy.

Alla sempiterna ricerca dei "parenti" di ET concorre anche Charlie Sheen qualche tempo prima del suo oblio come attore. Un onesto prodotto di fantascienza che si prende il lusso di qualche non tanto velata critica sociale (la corsa alle armi del popolo americano, la metafora dello straniero tra noi); alla fine è quasi più facile credere all'esistenza degli alieni che a Sheen scienziato. Un film che deve più di qualcosa a Carpenter. Non male dopotutto.

C'è da aspettarsi di peggio, visto il periodo e soprattutto un attore che sulla carta non sembrerebbe adatto al ruolo di un serioso astronomo. E invece Sheen è credibile e la parte complottistica è interessante, anche se - al solito - la descrizione del Messico è abbastanza stereotipata. Poi finalmente vediamo gli alieni e bisogna ammettere che son piuttosto inquietanti, con quelle ginocchia a rovescio. Gli effetti speciali sono buoni, la scena della vasca memorabile. Le proiezioni dell'innalzamento climatico (per consentire l'invasione) oggi suonano tristemente profetiche.