Un amore di gioventù - Film (2011)

Un amore di gioventù
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Titolo originale: Un amour de jeunesse
Anno: 2011
Genere: sentimentale (colore)
Note: Aka "Goodbye first love".
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 15/07/14 DAL BENEMERITO RUBER
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Ruber 15/07/14 15:43 - 703 commenti

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Scritto e diretto dalla stessa regista del già buono Il padre dei miei figli, questo sentimentale giovanile racconta del primo grande amore: quello che si celebra nell'età andolescenziale, che ti fa toccare il cielo con un dito. Ecco quindi l'amore ossessivo di Camille per Sullivan, un amore che la regista racconta nella sua quotidianità per le strade parigine e proprio nei due giovani interpreti trova il connubio perfetto alla sua realizzazione. Cast e regia discreti; qualche silenzio di troppo ma non disturba.
MEMORABILE: La lettera che alla fine Sullivan scrive a Camille.

Homesick 18/07/14 08:04 - 5737 commenti

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La struttura episodica della cronaca amorosa e l’enfasi sugli scenari umani e naturali (l’affaccendata metropoli e la campagna lussurreggiante e placida) rimandano certo all’impressionismo di Rohmer; ma laddove il maestro francese riusciva ad infondere intensità emotiva al vissuto quotidiano traendovi un’universalità anche di sapore filosofico, la Hansen-Løve si arresta ad un racconto ben scritto e riccamente illustrato ma banalissimo nei contenuti e incapace di suscitare alcuna passione. In poche parole, la corretta compilazione di una paginetta tecnica che non lascia traccia. *!/**
MEMORABILE: Il plastico del campus.

Caesars 18/11/15 09:05 - 3790 commenti

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Deve molto alla nouvelle vague, ma le emozioni che riusciva a suscitare, a esempio, Truffaut coi suoi 400 colpi, sono ben lontane. Un film fatto di piccole cose e nel quale i grandi accadimenti (esempio l'aborto spontaneo) non occupano che pochi istanti. Buona la prova di Lola Créton e anche gli interpreti maschili, che comunque sono figure di secondo piano, forniscono prove soddisfacenti. La regia appare corretta e nulla più.

Schramm 5/03/17 15:25 - 3495 commenti

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Jeunesse oblige? Ma de che! Sarà anche un amore di gioventù (e ne dubiteremmo: crisi indefessa, strappi, ricuciture incerte, ricongiunzioni peggiori degli abbandoni, un lacrimario che neanche Remì), ma le garanzie che sia un amore di film scarseggiano. Non tanto per il continuo ‘carta vince-carta perde’ che fa da asse terrestre al narrato (di tempi delle mele acerbe, bacate e marce è tracimante il cinema) quanto per il come: sciancato, anti-climatico, né in battere né in levare, col tachimetro che mai s’alza sopra lo zero. E per quanto bene brighino gli attori, in sala marca molto male.

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