Solita e noiosissima fuffa parademoniaca, una soporifera e convenzionale via di mezzo tra
L'altra faccia del diavolo (mio personal cult odiato un pò da tutti) e
The Lazarus effect (che a confronto ci fa la figura del capolavoro) dove viene sciorinato tutto il campionario del già visto e stravisto (e realizzato meglio), senza nessun guizzo che le possa dare almeno una possibilità di "salvezza" (chessò, gli ultimi minuti finali-tipo, chessò,
The vatican tapes che è si un filmetto, ma il finale è un colpo d'ala geniale-, un sottotesto morboso, un barlume che lo faccia brillare almeno per pochi secondi), con una realizzazione del peggior straight to video da bancarella (poi fai scorrere la filmografia del suo regista, ti fai una domanda e ti dai una risposta).
Nel mezzo del camin della fiera della banalità del "diavolo probabilmente" (ma anche no) di cinque personaggi chiusi in una magione decadente, uno più odioso dell'altro, in via di sperimentazioni paranornali (con omaggi
boormaniani poco velati, dove là ci si contentedeva il cuore, qui il nulla) Pogue ci ficca dentro (senza alcun tipo di pathos): bambole calve dai capelli strappati, ispezioni in stanze buie, jumpscare da due soldi, le solite riprese finto/amatoriali, una terribile CG degna dell'Asylum (le fiamme finali, una specie di blob verminoso che esce, penosamente, dalla bocca della "posseduta"), la tipica ragazza emaciata con le occhiaie, che sta tra i fantasmetti da j-horror e una sottospecie di
Carrie (con voglie sessuali annesse, mostrando le acerbe tettine nella vasca da bagno), la musica a palla, i rumori improvvisi da "balzo sulla poltrona" (che sono solamente fastidiosi), vasche in ebollizione, gente che viene lanciata per aria in versione poveritisca di
Fury e, dulcis in fundo, non mancano nemmeno le sette sataniche (giusto per...).
Colpo di scena finale che lascia totalmente indifferenti e l'unico momento inquietante è la foto di gruppo dei veri protagonisti della vicenda (che vale tutto il film) sui titoli di coda.
Se questi sono i prodottini usa e getta della nuova Hammer, che Dio ce ne scampi.