3 days to kill - Film (2014)

3 days to kill
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Titolo originale: 3 Days to Kill
Anno: 2014
Genere: action (colore)
Regia: McG
Note: Aka "Three days to kill".
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TITOLO INSERITO IL GIORNO 5/06/14 DAL BENEMERITO RAMBO90
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Rambo90 5/06/14 20:51 - 7697 commenti

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Besson scrive il classico action fatto su misura per una star in età avanzata. In questo caso Costner è una ex spia che, in punto di morte, vuole ristabilire un rapporto con la figlia. Ovviamente viene richiamato in missione. Il divertimento c'è, perché la pellicola mescola sapientemente combattimenti e sparatorie con momenti sentimentali e altri ricchi d'ironia (i più riusciti). McG in regia si destreggia bene, soprattutto nella parte action e alla fine non ci si annoia proprio. Molto in parte il protagonista.

Galbo 9/06/14 05:50 - 12392 commenti

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Benché un po' imbolsito rispetto ai suoi tempi d'oro, Kevin Costner funziona ancora egregiamente come protagonista di questo film d'azione prodotto da Luc Besson. La trama non è il massimo dell'originalità, ma la sequela di scene d'azione di ottima fattura (vedi l'inseguimento per lestrade di Parigi), stemperate da una buona dose di ironia rende il film (che si avvale di una buona ambientazione) gradevole e meritevole di visone.

Capannelle 11/06/14 13:19 - 4411 commenti

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Il classico mix tra action all'americana e una visione europea light (nel senso che privilegia comunque il lato inseguimenti rispetto ai background filosofici). C'è anche una parte di rapporto padre-figlia-ex moglie che procede con alti e bassi. Dialoghi così così: l'inizio è energico ma si perde nel prosieguo del film e non trova sbocchi significativi. Anche l'ironia, a parte le incursioni nella casa parigina di Costner, non è fantastica.

Puppigallo 15/06/14 18:00 - 5273 commenti

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Il talento cinematografico non abita certo qui. Ma non sarebbe comunque un dramma, se non fosse per la banalità dell'insieme, per un rapporto padre-madre-figlia da latte alle ginocchia, irrorato con ironia da quattro soldi e anabolizzato da pillole d'azione (il cattivo è di rara pochezza). Ne risulta un insipido minestrone di generi assai poco digeribile e allungato senza motivo, se non per propinare allo spettatore siparietti ripetuti (il cellulare che squilla mentre il padre "lavora"; i consigli dei torturati). Costner, seppur a fatica, galleggia su questo brodaccio filmico.
MEMORABILE: L'improponibile bella con pseudocura (di rara antipatia e credibile come lo Yeti); Giù dal ponte (scena rovinata dalla frase sul padre perfetto).

Gestarsh99 1/08/14 14:37 - 1395 commenti

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Isolando per un attimo la trama dal suo contesto spion-action, si ha la sensazione di assistere a un aggiornamento buonista e diluito di Anonimo veneziano: il protagonista ha un cancro terminale al cervello e ritorna da moglie e figlia per chiarire incomprensioni e recuperare rapporti da tempo dissolti, il tutto sullo sfondo di una città romantica e sognatrice. Costner scricchiola un pochino come 00-sessantenne brizzolato e l'incriccamento osteo-muscolare depotenzia la regolarità dei ritmi parossistici indirizzando di frequente gli sviluppi su riposanti digressioni da commediola sentimentale.
MEMORABILE: La scena più teneramente genuina: Costner che insegna alla figlia ad andare in bicicletta.

Viccrowley 23/08/14 08:52 - 814 commenti

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Mix di generi per un Kevin Costner agente CIA malato terminale e con problemi genitoriali. Un po' action, un po' commedia familiare amara e invero leggermente patetica, il film di McG su idea di Luc Besson non brilla in nessun campo ma tedia con una durata esagerata e comprimari spessi come carta velina. I cattivi non incidono mai e Amber Heard stravince anche questa volta per antipatia e recitazione pedestre. Non male qualche sequenza d'azione, comunque non sufficiente a elevare l'operazione al di sopra della mediocrità più assoluta.

Furetto60 27/04/15 08:53 - 1194 commenti

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E’ un thriller di quelli che vanno per la maggiore oggi, tempi in cui si abbinano temi pesanti (malattia incurabile, immigrazione clandestina) e situazioni forti (uccisioni, torture) a momenti leggeri, come a voler stemperare, nell’unione, i reciproci effetti. Così, con i muscoli facciali che si alternano tra le opposte situazioni, a volte indecisi se ridere, piangere o stringere i denti, ci si gode questo personaggio stereotipato ma abbastanza affascinante, una specie di Marlowe, di eroe temprato e fiaccato dalla propria attività. Commestibile.
MEMORABILE: Il pranzo a casa del contabile, torturato sino a pochi minuti prima.

Piero68 29/07/15 10:20 - 2957 commenti

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Dopo cinque anni Costner torna in un ruolo da protagonista assoluto. E come tutti gli ex grandi, imbolsiti dagli anni, è costretto ad accontentarsi. Così gli capita una storia scritta da Besson che ha troppe velleità e pochi risultati e un regista che al quinto lungometraggio non ha ancora dimostrato niente. Inoltre, lo strano connubio impresso al film tra black-comedy, spy action e film romantico, sortisce un ritmo esageratamente altalenante. Con punte gustose e altre troppo soporifere. Costner se la cava pure, il resto del cast decisamente no.
MEMORABILE: Il rapporto tra Costner e il suo "torturato".

Nando 29/07/15 20:48 - 3814 commenti

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Action piuttosto convenzionale scritto da Besson che miscela azione, un bell'inseguimento e una efficace sparatoria iniziale, ironia e sentimentalismo familiare. Il risultato appare accettabile nonostante i cattivi mosci e la Heard come insulsa maliarda. Costner se la cava con mestiere alternando siparietti a stati di allucinazione.

Parsifal68 8/01/16 07:27 - 607 commenti

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Costner è un po' avanti con l'età e si vede. Quindi Besson, che la sa lunga, imbastisce su di lui e intorno a lui una trama che ben gli calza, seppure con qualche concessione al solito stereotipato conflitto padre-figlia con stucchevoe lieto fine. A parte questo e diversamente dai supermen che ultimamente vanno di moda al cinema, il film scorre piacevolmente con scene mozzafiato e una discreta dose di humour mai fuori luogo. Poco credibile e sufficientemente odiosa la bonazza di turno con antidoto annesso. Per passare 2 ore senza pensieri.
MEMORABILE: L'inseguimento tra macchine per le vie di Parigi.

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Almicione 4/01/17 04:31 - 764 commenti

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Male McG, anche perché questo dovrebbe essere il suo genere. Costner non va bene né come killer né come padre/marito: troppo stanco, troppo distratto, fa venire voglia di cambiare film. D'altronde il barcamenarsi della pellicola fra famiglia e "lavoro" in un thriller con sfumature comiche genera un amalgama dal sapore indeciso. Insopportabile il fatto che Costner si accasci sempre, così come è incerta la validità del ruolo della bellissima Heard (lei forse unica ragione per vedere il film). Non inguardabile, ma non vale la pena di vederlo.
MEMORABILE: Costner fa fuori una telecamera spia mirando da un frammento di vetro.

Daniela 6/05/17 02:05 - 12660 commenti

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Film appartenente al sotto-genere "action della terza età", in cui una star stagionata, oltre a mazziare un certo numero di fetenti assortiti, deve spesso affrontare il peso della paternità (nel 90% dei casi si tratta di una adolescente di rara antipatia). Qui è Costner, agente CIA pensionato per motivi di salute, a dover riallacciare i rapporti con la figlia e sventare contemporaneamente le trame dei cattivi. Pura routine, comprese quasi tutte le scene d'azione, che neppure i tentativi di alleggerimento in chiave di commedia riescono a rendere meno pesante e stereotipata. Si

Festo! 22/12/18 12:12 - 83 commenti

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Sul piano formale, tutto ok: ottimi protagonisti e ambientazioni, colonna sonora buona. La regia è inoltre attenta, mentre la sceneggiatura - che riesce comunque a mescolare abilmente "commedia" e "azione" - lascia alcuni dubbi. Ha infatti alcune lacune e incongruenze e in generale una sensazione di "artefatto" (in particolare il personaggio della femme fatale interpretato da Amber Heard). Malgrado ciò, è comunque un film riuscito: forse non da cinema, ma in TV si lascia guardare volentieri.
MEMORABILE: La lezione di danza di Costner alla figlia; Il bagno dei "divertimenti" e il povero Guido.
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