Berenice - Corto (1954)

Follemente innamorato della cugina Berenice, Aegeus continua a esserne ossessionato anche quando lei diventa preda d'una sorta di sonno mortale. Attualizzazione del racconto di Poe che, oltre al valore aggiunto di chicca storiografica (basato sulla traduzion di Baudelaire, girato nella casa di Bazin, recitato dal regista stesso e fotografato da Rivette), testimonia, al di là dei limiti di certo sterile sperimentalismo, una interessante rilettura "intimista" dello scrittore gotico per eccellenza, al cui struggente turbamento il corto si richiama fedelmente.

Girato nella casa del critico cinematografico André Bazin. Éric Rohmer (anche attore protagonista) attinge dal macabro racconto di Edgar Allan Poe e mette in scena un cortometraggio inquietante esaltato dal bianco e nero. La voce fuori campo permette di immedesimarci con il pensiero folle e ossessivo di Egeo concentrato unicamente su di una parte del corpo di Berenice (i suoi denti). Sia l'introduzione che il finale sono disperatamente inquietanti e fanno apparire lugubre, sozza e malata l'atmosfera che si respira. Bella la fotografia di Jacques Rivette.