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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Prodotto e interpretato da Nanni Moretti ma diretto e sceneggiato da altri (Mimmo Calopresti in testa, che oltre ad esserne regista lo scrive assieme a Francesco Bruni e Heidrun Schleef), LA SECONDA VOLTA è molto più “serioso” delle riflessive escursioni personali del Moretti “factotum”. E attraverso una sceneggiatura che si è meritata il Premio Solinas mette in scena un confronto interessante e originale tra un professore universitario (Moretti, appunto) e una ex terrorista (Valeria Bruni Tedeschi) che negli anni di piombo aveva cercato di ucciderlo. E' lui a riconoscere lei per strada: la segue non visto fino in carcere dove è costretta a tornare ogni notte, la reincontra volutamente e...Leggi tutto prova a suo modo a cercare di comprendere le ragioni che la spinsero al folle gesto. Ma lui è Nanni Moretti e nessun dialogo può rientrare nella normalità se non marginalmente. Pur cercando di rimanere più naturale possibile (e comunque lontano dalle improvvisazioni bizzarre che tutti conosciamo), Moretti è spiazzante e la storia segue il suo spirito libero: rifugge per una volta dai flashback, interrompe le conversazioni anche quando noi proprio non lo vorremmo, rimanda in continuazione il momento del vero faccia a faccia e - a ben vedere - rischia spesso di farsi pesante. Perché quella di Calopresti non è esattamente una regia scattante e i lunghi primi piani sui volti pensierosi dei protagonisti o i silenziosi pedinamenti notturni potevano essere sveltiti senza inficiare quell'aura autoriale che il regista - è evidente - insegue fin dall'inizio. In ogni caso un film intelligente, mai banale, maturo, con un Moretti qua e là spiritoso suo malgrado. Ovvio.

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Galbo 27/11/07 05:57 - 12393 commenti

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Buon esordio del regista Calopresti, La seconda volta è uno dei pochi film italiani che sia riuscito a parlare della stagione del terrorismo senza cadere nella retorica ideologica ma piuttosto mettendosi dalla parte delle vittime della stessa. Il professore protagonista del film che tenta il confronto con la sua carnefice è una vittima talmente amareggiata da non riuscire a stabilire, pur provandoci, alcun tipo di confronto. Su una bella (e non scontata) sceneggiatura, il regista dirige con stile asciutto ed essenziale due ottimi protagonisti.

Soga 10/05/09 16:25 - 125 commenti

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Riflessione dai toni crepuscolari sulla stagione del terrorismo attraverso il re-incrociarsi di due protagonisti (vittima e carnefice) di quegli anni. Due vite inevitabilmente trasformate da quell'esperienza, che ora stentano a incontrarsi, a comprendersi, divise da un muro troppo alto. La vicenda narrata è notevole e trattata con grande intelligenza e le interpretazioni di Moretti e della Bruni Tedeschi sono efficaci. Tuttavia il film indulge in passaggi particolarmente lenti, che rischiano di fiaccarlo e appesantirlo troppo.

Enzus79 27/10/09 17:06 - 2896 commenti

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"La seconda volta" mette in scena il confronto tra un ex terrorista e la su vittima, che ha un proiettile nella testa. Fra i due c'è un muro insormontabile. Non c'è perdono e non c'è pentimento né nell'una, né nell'altra parte. Forse la storia si svolge troppo frettolosamente.

Rickblaine 27/10/09 15:44 - 635 commenti

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L'epoca del terrorismo brigatista. Confronto fra idealista e vittima, ognuno con le sue convinzioni che lasciano poco spazio alla comprensione e al pentimento. L'obiettivo dell'opera non è chiaro, nonostante un Moretti ripetitivo e acido ma intelligente dia un giusto sfogo all'indomabile rabbia giovanile davanti alle nefandezze della società.

Giuliam 28/10/09 11:07 - 178 commenti

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Storia che mette d'accordo tutti. In poche parole, essendo un film ambiguo, non riesce altro che a spiegare l'incapacità di "reagire" dei due protagonisti: una, brigatista rossa la quale non si pente di aver ucciso un civile e l'altro un insegnante vittima della brigatista che non riesce a perdonarla. Ci si aspettava un po' di più per il finale, ovvero nel momento in cui i due conversano faccia a faccia.

Guru 1/05/11 09:28 - 348 commenti

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Una performance notevole, una storia in cui il protagonista combatte una "guerra" perduta oramai da dieci anni... La delicatezza della trattazione su un periodo storico tristemente noto a tutti, fa riflettere e nello stesso tempo sorprende. In primo piano la dignità e la ragionevolezza del protagonista che si confronta con un un passato di violenza e che non produce altrettanta violenza! È la forza dell'opera. Il confronto o comunque il tentativo di avvicinarsi ad esso, trasmette distensione. Bravissimo Nanni Moretti!
MEMORABILE: "Colpirne uno per educarne 100".

Myvincent 31/10/11 11:40 - 3741 commenti

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La vittima e il carnefice s'incontrano per caso dopo i cosiddetti anni di piombo e ne nasce un rapporto ambiguo in cui sfociano conflittualità e dove ai conti in sospeso s'aggiunge altro, un altro inaspettato. Recitazione effettuata in "punta di piedi" per i protagonisti Moretti e Bruni Tedeschi, secondo moduli introspettivi. Sensibilità registica, pure se la realtà descritta è più romanzata che realistica.

Mtine 28/12/13 19:10 - 224 commenti

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Calopresti racconta gli anni di piombo mostrandocene gli effetti, in questo caso il rapporto fra un professore e una ex terrorista che aveva tentato di ucciderlo. Un soggetto interessante che tuttavia viene sviluppato in maniera alquanto superficiale, complice la brevissima durata (neanche 80') e una sceneggiatura troppo scarna. Grande merito va a un Nanni Moretti in formato "serio" e a un'ottima Valeria Bruni Tedeschi, che interpreta una carnefice, vittima al tempo stesso di un'ideologia che le ha irreversibilmente cambiato la vita. Irrisolto.
MEMORABILE: Il dialogo finale tra i due protagonisti.

Rambo90 24/05/15 23:31 - 7697 commenti

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Calopresti dirige con stile asciutto ed essenziale una storia che ha il pregio di raccontare gli anni del terrorismo italiano senza ricorrere alla violenza, ma solo attraverso il passato dei protagonisti. Straordinari Moretti e la Bruni, riusciti i dialoghi. Qualche momento di stanca ma nel complesso si tratta di un esordio riuscito.

Paulaster 30/06/16 09:28 - 4419 commenti

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Colpirne uno per educarne cento... ma gli altri cento alla fine sono stati educati o chi ha colpito sapeva che non sarebbe cambiato nulla? Intorno a questo ragionamento gravita la stagione del post terrorismo e dei superstiti che ha lasciato per strada. Esame con pochi ma validi spunti girato in una Torino adatta coi suoi colori poco allegri. Il binomio Moretti/Tedeschi è accettabile nella serietà del primo e nella cocciutaggine della seconda. Dà l'impressione che i tempi per parlare di certe cose non fossero ancora maturi.
MEMORABILE: Moretti che avvicina la cornetta a sè.

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Lou 8/11/17 17:35 - 1121 commenti

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Le atmosfere plumbee di una nebbiosa Torino fanno da adeguato sfondo a una impossibile storia di riconciliazione tra vittima e carnefice, con le ferite degli anni del terrorismo brigatista che si rivelano insanabili. Calopresti alla prima regia è convincente nel descrivere la difficile condizione dei due protagonisti, così lontani e diversi ma legati indissolubilmente dai tragici eventi del passato. Buone le prove di Moretti e della Bruni Tedeschi.

Giùan 20/09/18 11:07 - 4559 commenti

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Lascia per più di un motivo l'amaro in bocca. Personalmente, per la convinzione che si vorrebbero più numerose le occasioni di rielaborazione "culturale" di uno dei più enormi rimossi della storia italiana: il terrorismo. Cinematograficamente per la sensazione netta che l'intrigante sceneggiatura (vincitrice del Solinas) non trovi nella regia di Calopresti respiro e sintesi necessarie, finendo per esser soffocata in una concisione che sa di stringatezza, sì che anche l'impossibile "resa dei conti" tra professore e brigatista è oggettiva ma inadeguata.
MEMORABILE: La verve di Marina Confalone.

Zampanò 17/05/20 17:48 - 381 commenti

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Nanni Moretti è produttore e protagonista del film d'esordio di Calopresti. Ex dirigente Fiat rincontra a Torino, per caso, la terrorista che gli sparò. Dramma del passato affiorante, di discreta intensità solo nella prima parte. Il climax viene poi risolto in poche battute, liquidato. E' dai gesti e dai silenzi della Bruni Tedeschi (buona prova) che il regista vorrebbe si condensasse il tutto, ma non sempre è così immediato. Opera del '95 di matura eleganza, ma gli anni si sentono.
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  • Curiosità Gugly • 21/12/08 12:38
    Portaborse - 4710 interventi
    Dal libro " Schermi di piombo- il terrorismo nel cinema italiano" (Christian Uva- Rubbettino Editore): in molti hanno trovato, dietro i pensieri del professor Sajevo (Moretti) le memorie di Sergio Lenci, architetto romano sopravvissuto alla violenza di Prima Linea con un proiettile calibro 38 (ancora) nel cranio.
  • Discussione Guru • 1/04/11 16:03
    Servizio caffè - 460 interventi
    Non ho visto il film ma provvederò.. e ti prometto di inserire qualcosa, per la parte torinese, sempre nei limiti del possibile, e se necessiti di alcune foto per "la meglio gioventù", conta pure su di me..nel possibile sono disponibile..una parte credo sia proprio girata a Torino..
  • Discussione Travis • 2/04/11 09:45
    Pulizia ai piani - 575 interventi
    Aprofitterò senz'altro della tua disponibilità Guru, grazie. Ti contatto in privato.
    Spero ti piaccia La seconda volta come piacque a me quando lo vidi nel '95.
  • Discussione Travis • 2/05/11 10:56
    Pulizia ai piani - 575 interventi
    Ah, ho visto il lavoro sulle location!
    Ottimo, hai soddisfatto una curiosità personale Guru. Brava e grazie.
  • Discussione Guru • 2/05/11 18:07
    Servizio caffè - 460 interventi
    Travis ebbe a dire:
    Ah, ho visto il lavoro sulle location!
    Ottimo, hai soddisfatto una curiosità personale Guru. Brava e grazie.

    Ma figurati è stato un piacere poter assaporare sia il film che le locations! Ma non ho ancora terminato... Arri-scriverci
  • Discussione Reeves • 2/11/19 08:35
    Segretario - 700 interventi
    Volevo segnalare che nella scena al caffè Pepino la signora bionda che appare dietro Valeria Milillo (anche nella foto in locations) è Lina Rondolino, moglie dello storico del cinema Gianni Rondolino.
    Calopresti le chiese di partecipare avendola incontrata poco lontano mentre si stava recando sul set
  • Discussione Raremirko • 4/05/21 20:38
    Call center Davinotti - 3862 interventi
    Tra i migliori film di Calopresti: non banale, sincero, ottimamente interpretato dai due attori (camei, poi, della Curino e di De Francesco).

    Forte di un solido script, che innova  e contraddice le solite tematiche legate al terrorismo, il film, brevissimo (neanche 80 minuti), asciutto, dotato di regia minimale, conquista sino ad un finale aperto.

    Non sempre il regista calabrese raggiungerà simili livelli.