Mescolando modernità e tradizione, fotografia vivace e citazioni d'obbligo al poliziottesco Anni Settanta (c'è persino un inseguimento in Giulia, per quanto lontano da quelli scatenati d'un tempo), i Manetti confezionano un solidissimo B-movie: bei personaggi (soprattutto il commissario di Sassanelli e il Lollo Love di Morelli), un intreccio semplice ma efficacissimo, dialoghi frizzanti, il contagioso sorriso di Serena Rossi e un Carlo Buccirosso in versione questore che apre il film come meglio non si potrebbe (l'esilarante tirata contro i raccomandati). Forse l'unico anello debole della catena è il fiacco protagonista (Alessandro Roja), poliziotto con diploma...Leggi tutto al conservatorio subito reclutato dal suo feroce commissario per sostituire il tastierista d'un complesso neomelodico al matrimonio della figlia di un camorrista. Una volta lì dovrà fotografare il volto sconosciuto del ricercatissimo criminale chiamato "il fantasma", riconoscibile perché privo della falange d'un dito. Il film racconta i quindici giorni antecedenti la festa, il rapporto tra il poliziotto e il cantante Lollo Love confluendo in una soddisfacente ultima parte, gestita con grande senso della tensione e del ritmo. L'uso del napoletano a volte rischia di rendere poco comprensibili alcuni dialoghi, ma il gioco vale la candela: la città è ben ripresa, i caratteri gustosi. Ottimo aggiornamento di genere.
Napoli vista dai Manetti bros, con i volti di alcuni attori dell'ispettore Coliandro. Fra agenti di polizia sfigati e col pallino della musica, costretti a infiltrarsi in una rock band capitanata da Giampaolo Morelli, camorristi e poliziotti duri che sembrano usciti da La squadra, il film non è nulla di speciale, però intrattiene. Il protagonista, Alessandro Roja, è poca cosa rispetto a Morelli, che col suo Lollo Love diverte, riuscendo a essere convincente come cantante alla Gigi d'Alessio. Simpatici i mordi e fuggi di Carlo Buccirosso.
MEMORABILE: Serena Rossi che fa la fidanzata di Alessandro Roja e la sorella di Giampaolo Morelli; Peppe Servillo che fa il camorrista che Roja deve arrestare.
Bel poliziesco dei Manetti incentrato sulla caccia a un latitante senza volto. L'ambiente camorristico risulta però poco credibile mentre l'incursione del mondo del neo-melodico napoletano offre degli spunti più interessanti. Regia sicura in vena di citazioni (c'è anche un inseguimento con un'Alfa Giulia originale), interpreti bravi fra i quali si distinguono Morelli, Buccirosso e Sassanelli sugli altri. Storia avvincente, ritmo veloce e sceneggiatura adeguata al tema. Vale senza dubbio il prezzo del biglietto.
I Manetti Bros non tradiscono il loro consueto stile e confezionano un b-movie parzialmente fiacco, se non altro riscattato da un'ottima fotografia e dalla bravura dell'ottimo Giampaolo Morelli in versione cantante neo melodico. Bene le presenze di Buccirosso e di Sassanelli nonché la solarità di Serena Rossi, Alessandro Roja non è sempre convincente. Ritmo piuttosto serrato nell'ultima mezz'ora. Sullo sfondo la città di Napoli.
Piacevole sorpresa questo film dei Manetti brothers. La forza dell'opera è nella capacità di destreggiarsi tra toni narrativi (la commedia brillante, il film "regionale", il noir) diversi e personaggi ben caratterizzati. Convincono la regia, il montaggio e gli attori, specie Sassanelli e Morelli con Carlo Bucirosso autore di una prova breve ma molto incisiva e di un inizio che resta impresso. Un buon film.
Un piccolo miracolo, considerato lo striminzito budget a disposizione. I Manetti sono grandiosi nella caratterizzazione dei personaggi e nella direzione attoriale. L'inizio con un Buccirosso fenomale ci fa subito capire di trovarci di fronte a un'opera fuori dal comune, soprattutto nel misero panorama italiano. La storia è condotta con il giusto piglio e con un ritmo che non cala mai nonostante la durata consistente. Perfetto il registro narrativo che alterna schegge comiche a scene più tipiche del poliziesco all'italiana. Geniale Morelli.
MEMORABILE: Lollo Love un personaggio che non si dimentica; Le sfuriate di un bravissimo Sassanelli; L'imbranato Roja; Buccirosso in tutte le sue piccole scene.
Un miscuglio di generi per questo film dei Manetti Bros che s'ispirano al poliziesco anni 70. Incalzanti e appropriate le musiche, con qualche spruzzata di sceneggiata napoletana. Discreto il ritmo e personaggi in alcuni casi stereotipati e in altri marcatamente macchiettistici. Nel complesso buono con Morelli superstar nella parte del neo melodico e Buccirosso sempre simpatico.
Omaggio al cinema di genere anni 70 cui da tempo i Manetti bros strizzano l'occhio. Messo alle spalle Paura, horror/thriller dai toni cupi, i Manetti si tuffano in questa commedia poliziesca sgangherata sia dal punto di vista della sceneggiatura che della regia. A salvali dal mezzo disastro una fotografia convincente e un cast di attori che sembra credere al progetto. Bravo Morelli nei panni del neo-melodico, molto meno Roja che sembra aver smarrito da tempo lo smalto che lo ha contraddistinto in Romanzo criminale. Nel complesso un passabile divertissement.
Piacevole divertissement dei Manetti, che interpolano i poliziotteschi folk and violence di Lenzi/Micalizzi con la commedia brillante beneducata (e perché no, un po' agè) e certi musicarelli, aggiornati però all'epoca neomelodica. Rispetto allo spirito caustico trasgressivo, una volta proverbiale nei fratelli romani, colpisce quella che può apparire una deriva buonista, temperata tuttavia da un accorto lavoro di arrotondamento su luoghi comuni sociologici e cinematografici. Lavoro in bella scioltezza, con Serena Rossi versione babà e Buccirosso sfogliatella.
MEMORABILE: Il colloquio di lavoro fra il Questore Buccirosso e Roja; Serena Rossi cassiera in Feltrinelli; Le incazzature di Sassanelli; Servillo Serracane.
Merito ai Manetti di proporre un poliziesco dal ritmo serrato e dando stimoli per tenere sempre l’attenzione viva. Felici caratterizzazioni con Sassanelli (che tiene in mano tutto l’inizio), Buccirosso; anche Morelli si arrangia. La parte neomelodica ricorda le ospitate in Reality anche se qui ci si appiglia alla commedia. Difetti la scelta di Roja (che sembra la brutta copia di Siani) e il pasticciato finale al matrimonio (con Servillo fuori ruolo). Buona la fotografia scura e gli scorci di Napoli.
Frizzante commedia poliziesca nella quale i Manetti Bros riescono a convogliare tutta la loro recente esperienza televisiva (Coliandro) potendosi peró avvalere del piú ampio registro cinematografico. Cast di abitué con un Morelli spassosissimo ben sostenuto da numerosi volti noti della "factory Manetti", tutti al servizio di una sceneggiatura brillante e coinvolgente.
Non male, dopotutto. Nonostante i Manetti bros. non mi abbiano mai entusiasmato in passato, devo dire che questo Song 'e Napule (che fa il verso a molti poliziotteschi anni '70) mi ha coinvolto abbastanza. Conta bravi interpreti (specialmente Giampaolo Morelli) e musiche discrete. Poi c'è il paesaggio di Napoli che è giusta cornice. Consigliabile.
Noir all'italiana di buonissimo livello, la cui mediocre fotografia non inficia su un'efficace resa drammatica e spettacolare, che culmina in una sequenza finale ad alto tasso di adrenalina. Ma il film è anche altro: una tenera storia d'amicizia, uno spaccato senza sconti né eccessi di due particolari realtà (camorra e musica neomelodica), con costanti tocchi di sentimento e (riuscita) ironia che speziano il tutto senza allentare la presa. Cast complessivamente azzeccato, Morelli su tutti. Assolutamente da recuperare.
Dietro (forse davanti) il poliziesco, dietro la camorra crudele e dalle mazze ferrate, ci stanno il cervello e il cuore di Napoli. Il pianista-poliziotto, il cervello, deve soccombere al cuore di Napoli, una volta entrato nella band di LolloLove, dove capisce cosa ci sia sotto un'apparenza sentimental-popolare, da lui poco stimata. Quindici giorni di preparazione che fanno montare una tensione che sfocia in un finale non proprio perfetto ma molto consolatorio, per rientrare poi nella più ottimistica delle commedie. Buon film made in Italy.
Simpatica commistione di commedia e poliziesco che omaggia con passione e competenza i poliziotteschi di una volta che i Manetti dimostrano di conoscere molto bene. A parte uno stile troppo televisivo (brutta la fotografia ed orrendi , i pochi per fortuna, effetti speciali), il film funziona bene grazie a diversi momenti e battute divertenti, ad un ritmo sostenuto e ad una trama sì prevedibile (finale compreso) ma comunque gradevole. Bravi tutti gli attori, con citazione d'obbligo per Morelli ed il suo Lollo e per un irresistibile Buccirosso.
Improbabile poliziotto da scrivania e pianista mancato viene usato come infiltrato nella caccia a un latitante. Action-comedy incrociata con musicarello neomelodico, con una cura non banale per i personaggi che rende tutto più credibile e consente quel tanto di immedesimazione (o di tifo) che aumenta il divertimento. Sugli scudi la strana coppia Roja-Morelli, quest'ultimo molto bravo nel ruolo del cantante neomelodico Lollo Love. Un po' eccessivo Morelli, bella e brava Serena Rossi.
Poliziesco comedy molto ben confezionato dai Manetti Bros., i quali mostrano una Napoli a metà tra la malavita organizzata e il folklore della musica neomelodica in maniera brillante. La regia e la fotografia sono ottime; Roja e Morelli formano una bella coppia; l'unica pecca forse riguarda la non napoletanità di tutto il cast, che si nota in un Sassanelli forse un po' troppo forzato in un parlato che non è il suo. Ma al di là delle piccolezze, fare un film di genere oggi rappresenta una sfida e un'opportunità, qui sfruttata alla grande.
Produzione di stile televisivo, ritmi blandi, vaga ironia, qualche spruzzata di colore partenopeo. La conclusione è buonista e pacificatoria, presumibilmente a beneficio di un pubblico che non chieda troppo. Per avere uno spaccato sociologico più intrigante sul fenomeno dei cantanti neomelodici, sull'ambiente che li alimenta e sugli ambigui rapporti con il mondo malavitoso bisogna invece riferirsi a film come Indivisibili di De Angelis oppure al sarcastico Belluscone di Maresco, dove di rassicurante e consolatorio si trova ben poco.
Timido pianista viene infiltrato dalla polizia in un complesso neomelodico per incastrare un boss latitante. Idea ottima (dello stesso Morelli, che tiene per sé il ruolo cult del cantante napoletano da matrimoni) dalla realizzazione un po' discontinua: riusciti gli omaggi agli anni '70, valido cast di contorno; ma Roja passa troppo velocemente da Harry Potter del pianoforte a Dandi in undercover e il comparto musicale (che sarebbe stato fondamentale dato il geniale doppio senso del titolo) è solo accennato, senza riuscire a farsi memorabile.
Omaggiando il "poliziottesco" e, per certi versi, la sceneggiata napoletana, i Manetti Bros hanno realizzato una brillante commedia dalle tinte action, con inseguimento finale che vede la presenza della mitica Giulia, simbolo dei polizieschi italiani. Inadatto per chi non ama la neo-melodica napoletana, però i Manetti sanno reggere la storia e l'operazione è gradevole. Buono.
Considerare i fratelli Manetti una sorpresa ormai non ha più senso, perché hanno confermato da tempo il loro valore. Non fa eccezione questo film, nel quale i due riescono a ricreare le belle atmosfere del cinema di genere italiano che tanto ci mancava. Lo sfondo sociale è quello della corruzione, della malavita napoletana, dei cantanti neomelodici, ma anche quello di una città capace di scegliere la cosa giusta da fare in nome dell'onestà e dell'amicizia.
A metà tra commedia e poliziesco, questo film dei Manetti bros. risulta riuscito grazie a una buona prova degli interpreti, a partire dal protagonista Roja, poliziotto imbranato ma bravo musicista, infiltratosi per catturare un boss della malavita. Buoni gli scambi con Morelli, a suo agio nel ruolo. C'è anche Carlo Buccirosso, che si vede poco ma lascia il segno. Nella seconda parte qualche forzatura di troppo, ma va bene così. Non male.
Diverte abbastanza e riesce a sfruttare la verve dei suoi protagonisti, in particolare Buccirosso, per quel poco che c'è, e Morelli perfettamente a suo agio nei panni del cantante neomelodico. Lo stile è volutamente grottesco ma tradisce ugualmente una messa in scena e una fotografia a volte discutibili, come si vede nelle parti più movimentate o in certi interni. Ha i suoi momenti di stanca e Roja a volte esagera con la faccia da cane bastonato.
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Ennesima tarantinata dei Manetti bros., ambientata, stavolta a Napoli, fra agenti di polizia sfigati come Alan Ford, cantanti alla d'Alessio con la faccia dell'ispettore Coliandro, poliziotti steriotipati e camorristi armati di mazza da baseball, pistola e coltello. Fra il giallo e il brillante e il musicarello.
DiscussioneNeapolis • 19/09/17 19:04 Call center Davinotti - 3055 interventi
Secondo IMDB il film è datato 2013
DiscussioneZender • 19/09/17 19:22 Capo scrivano - 47726 interventi
Disgraziatamente sì... Cambiate tutte le date delle location.
Attilio (De Notaris) il collega di Paco Stillo/Pino Dinamite (Roja) al deposito merci sequestrate è un assiduo lettore di fumetti durante l'orario di lavoro (autore della sceneggiatura non a caso, insieme ai Manetti bros, è Michelangelo La Neve, importante autore di fumetti). In particolare, nelle varie scene, riconosciamo: Mister NO n.290 - Tragica rapina...
... Mister NO n.312 - Il terrore del Rio Negro. Nella stessa immagine si nota l'episodio Concorrenza sleale di Gennaro, adattamento napoletano di Fisietto, fumetto di culto in Sardegna, e in particolare a Cagliari e hinterland, nei primi anni 2000:
DiscussioneZender • 1/12/18 08:36 Capo scrivano - 47726 interventi
Ok Huck, le ho messe, grazie. Però (non potevi saperlo) anche le curiosità con fotogrammi possono essere messe nel numero di una al giorno. Altra cosa: quando prendi fotogrammi da raiplay guarda di non prenderli colla freccina e i comandi dentro.