Miniciclo: 9 THRILLER DALLA PELLE DI DONNA
Aspro e durissimo "poliziesco" anticonvezionale e senza inutili orpelli
Discesa negli inferi di una coppia di poliziotti della narcotici (uno straordinario Jason Patric e un intensa-come non mai-Jennifer Jason Leigh), che per incastrare un re del narcotraffico (Greg Allman , leader dei Allman Brothers Band, qui al suo primo film-e devo dire monumentale!) e essere credibili agli occhi degli spacciatori malfidati, si fanno prima di coca, si impasticcano e poi si inniettano l'ero
Uscirne non sarà facile, visto la dipendenza da stupefacenti, e ci sarà il doloroso e sanguinario scotto da pagare, perchè ormai i due poliziotti ci sono
dentro fino al collo
Lili Fini Zanuck (moglie di Richard, l'ormai mitico produttore dello
Squalo, tra gli altri), pare una Bigelow sotto acido, inficia il film di realismo e squallore quotidiano, con innesti ferrariani (
Il Cattivo Tenente), lumetiani (
Serpico) e friedkiani (
Il braccio violento della legge), nonchè frankenheimeriani (mi sono venute in mente le crisi d'astinenza di Popeye Doyle, drogato a forza, del
Braccio Violento della legge 2), non ha paura di nulla, impregna la pellicola di umori e sentori settantiani (il film e ambientato negli anni 70, e sembra uscito dagli anni 70), con sottofondo bellissimi hit d'epoca (dal country a Bob Dylan)
Le crisi d'astinenza di Patric, la Leigh che, sotto la doccia, vede gli effetti devastanti della droga sul suo corpo (mi veniva in mente la canzone di Venditti,
Lili), le allucinazioni date dalle pasticche consumate dalla Leigh (mentre guida la macchina), la precisione con cui si prepara l'ero per poi spararsi in vena (da antologia la scena con lo spacciatore nero-strafatto- armato di pistola, piuttosto laido e diffidente), la Leigh in crisi da pasticche che , per essere calmata, viene sodomizzata a forza da Patric.
Asciutto, livido, che poco spazio lascia al solito poliziesco convenzionale, impregnato di doloroso realismo e squallore (anche delle location)
Gran pre-finale violento nell'agguato notturno alla roulotte e il finale vendicativo femmineo, che chiude il film, arriva come una fucilata a bruciapelo (un pò come i finali brutali di
Il Braccio Violento della Legge 2,
Indagine ad Alto Rischio e
Le strade della Paura, per interdeci) lascia il segno.
Assolutamente da recuperare , dove non cala mai la tensione (le parti più deboli, forse, sono quelle processuali), tra brutti ceffi, gironi infernali e marciume
Uno dei "polizieschi" più intensi, spietati e duri degli anni '90 (che non sembra degli anni '90, ma settantiano fino al midollo)
Peccato che la Fini in Zanuck non abbia continuato la carriera registica, perchè la stoffa della gran regista ci stà tutta
Caldamente consigliato