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Titolo originale: Escape from Tomorrow
Anno: 2013
Genere: fantastico (bianco e nero)
Regia: Randy Moore
LE LOCATION
TITOLO INSERITO IL GIORNO 23/04/14 DAL BENEMERITO PAULASTER
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- Non male, dopotutto:
Daniela - Scarso, ma qualcosina da salvare c’è:
Paulaster, Medicinema
Per una famigliola, l'ultima giornata di vacanza a Disneyland assume i contorni di un incubo, fra allucinazioni, sprazzi fantascientifici, apocalissi annunciate. Film programmaticamente "strambo" ed ellittico, a partire dalle modalità di ripresa (è stato girato in forma clandestina), che intriga per buona parte della sua durata, soprattutto se si è sperimentato personalmente l'esperienza stremante di un giorno passato in un grande parco giochi con un paio di figli piccoli. Peccato che nella parte finale il film si avviti su se stesso, compiacendosi della propria cripticità. Curioso.
MEMORABILE: I sintomi dell'influenza felina
L’idea di girare all’interno di un parco divertimenti Disney si rivela una scelta interessante per lo stile indipendente e il b/n conseguente aiuta. La storia, per la parte iniziale, mischia commedia a favola nera e fino a qualche ripetizione regge (nonostante il ritmo scostante). Il passaggio a inserti fantascientifici e un finale inguardabile smonta i buoni propositi e decreta il fallimento dell’operazione.
Al termine della visione dell'opera di Moore la sensazione prevalente è la perplessità, insieme a una punta di scocciatura. Questo perché sotto l'evidente patina onirica (come il titolo suggerisce, condita da un efficace pizzico di sgradevolezza) si ha l'impressione di assistere a un film facilone, in cui l'uso dell'espediente del sogno consente al regista di sorvolare su una vera trama, sulla delineazione dei personaggi, sulla fotografia. Considerando che anche il b/n toglie (più che aggiungere) esplosività alle immagini, il risultato è un incubo post-peperonata a mezzanotte.
MEMORABILE: Lo spuntino a base di coscia di emù.
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- Per Zender:
c'è da fare una piccola correzione nella scheda: il film: è interamente girato in bianco e nero. - Ok, strano che Paul abbia messo colore se era in bianco e nero. Non vorrei che esistessero due versioni. Proviamo a sentirlo.
- Zender ebbe a dire:
Ok, strano che Paul abbia messo colore se era in bianco e nero. Non vorrei che esistessero due versioni. Proviamo a sentirlo.
Non esistono due versioni. Il film è stato girato in bianco e nero non solo per scelta stilistica ma anche per questioni legate alle modalità speciali di ripresa "clandestina".
Nella voce di wikipedia inglese se ne parla in un passaggio:
The film was shot using the video mode of two Canon EOS 5D Mark II and one Canon EOS 1D Mark IV digital single-lens reflex cameras, which helped the filmmakers look more like typical park visitors.[14] To compensate for their inability to control the lighting, the film was shot in monochrome mode. "[W]e were shooting with really fast lenses wide open, so our depth of field was razor thin. Black and white helped us enormously with focus and composition, since we were doing almost everything in camera and didn't use a focus puller," Moore recalled. It was an irreversible choice. "[B]ecause the 5D doesn't shoot RAW, we customized settings in its monochromatic mode and couldn't go back to color, even if we had wanted to."[11] Moore was comfortable with the result because of the surreal, dreamlike quality it created, forcing viewers to see the familiar sights of the Disney parks in a new way.[14]Ultima modifica: 6/07/14 18:00 da Daniela - Ah ok, allora solo una svista di Paul, grazie Daniela.
- Daniela ebbe a dire:
Zender ebbe a dire:
Ok, strano che Paul abbia messo colore se era in bianco e nero. Non vorrei che esistessero due versioni. Proviamo a sentirlo.
Non esistono due versioni. Il film è stato girato in bianco e nero non solo per scelta stilistica ma anche per questioni legate alle modalità speciali di ripresa "clandestina".
Nella voce di wikipedia inglese se ne parla in un passaggio:
The film was shot using the video mode of two Canon EOS 5D Mark II and one Canon EOS 1D Mark IV digital single-lens reflex cameras, which helped the filmmakers look more like typical park visitors.[14] To compensate for their inability to control the lighting, the film was shot in monochrome mode. "[W]e were shooting with really fast lenses wide open, so our depth of field was razor thin. Black and white helped us enormously with focus and composition, since we were doing almost everything in camera and didn't use a focus puller," Moore recalled. It was an irreversible choice. "[B]ecause the 5D doesn't shoot RAW, we customized settings in its monochromatic mode and couldn't go back to color, even if we had wanted to."[11] Moore was comfortable with the result because of the surreal, dreamlike quality it created, forcing viewers to see the familiar sights of the Disney parks in a new way.[14]
Mamma mia Daniela, sei più incisiva di Perry Mason a trovare prove schiaccianti in poco tempo. Meglio averti come amica!
;-)Ultima modifica: 6/07/14 19:20 da Brainiac - Oh Brainiac, non dire bischerate, così mi fai passare per una pignola della madonna... questo è stato un caso. Il film l'ho guardato proprio perché incuriosita dalle sue modalità di realizzazione, essendo appassionata di fotografia. Per questo ero "preparata" sull'argomento ;oP
In effetti, il contenuto non è che mi ha convinto molto - diciamolo pure: nel finale non ci ho capito una cippa. - In effetti non so come mai ho inserito "colore" dato che anche nel commento menziono l'uso del bianco/nero. A parte la locandina colorata, saranno stati i postumi pasquali.
