La pazzia di Re Giorgio - Film (1995)

La pazzia di Re Giorgio
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MMJ Davinotti jr
Titolo originale: The madness of King George
Anno: 1995
Genere: commedia (colore)

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Commenti L'IMPRESSIONE DI MMJImpressione Davinotti

Un'idea originale, sceneggiata dallo stesso Alan Bennett la cui commedia aveva ottenuto ottimi consensi; che sa ironizzare, senza strabordare, sulla vita della real famiglia. Protagonista e mattatore assoluto è Giorgio III d'Inghilterra (Nigel Hawthorne, doppiato dal grande Giancarlo Giannini), che fin dall'inizio dà segni di squilibrio interiore: è ammalato, infatti (alla fine si scoprirà che soffriva di porfiria, affezione che attacca il sistema nervoso) e sovente non riesce a controllare le parole e nemmeno gli atteggiamenti. La situazione peggiora di giorno in giorno e l'intera prima parte del film è occupata delle follie del re. È anche la parte meno riuscita, sempre in bilico tra il tentativo...Leggi tutto di scatenare le risate (e forse la somiglianza di Hawthorne con Mel Brooks non è del tutto casuale) e il desiderio di rendersi credibile con l'introduzione di personaggi sfaccettati come il principe di Galles (Rupert Everett), figlio del sovrano e già indicato come possibile reggente. Entra poi in scena un “medico dei pazzi” (la psichiatria alla fine del Settecento non esisteva ancora) che si dice sicuro di poter guarire il re. Allora finalmente il film abbandona la strada dell'umorismo a buon mercato (e quasi mai divertente) per concentrarsi sui risvolti umani. Il medico (Ian Holm) usa metodi severi, ma potrebbe anche riuscire. È qui che possiamo apprezzare la bravura di Hawthorne (premiato anche con l’Oscar, forse esagerato) e il buon mestiere del regista Nicolas Hytner. Tuttavia i successi del film a Cannes e a Hollywood non corrispondono al valore di THE MADNESS OF KING GEORGE, ben scenografato ma in fondo abbastanza incolore, troppo leccato e stucchevolmente ambizioso. A tratti piacevole, è vero, ma il famoso humour inglese non si vede proprio.

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B. Legnani 14/09/07 10:22 - 5523 commenti

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La bellezza del film è inferiore alla bellezza del titolo e alle giustificate attese dello spettatore. Non che sia brutto, ma non riesce a convincere fino in fondo. Ho preferito la parte iniziale, quella della follìa, rispetto a quella della cura, ma entrambe lasciano un che di incompiuto. Divertente il Principe di Galles di Rupert Everett, un misto fra lezio e determinazione. Holm bravo come di consueto. Un'occasione un po' sciupata.

Luchi78 7/11/12 18:14 - 1521 commenti

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Film che tenta di mantenersi in equilibrio, senza pendere mai troppo a favore di un umorismo che sarebbe stato necessario ma quasi oltraggioso al cospetto della reale monarchia inglese, evitando di ridicolizzare le prestigiose figure in ballo, dal re stesso al principe di Galles. Proprio questa attenzione denota una certa mancanza di personalità nella scrittura, rendendo preponderanti le ottime interpretazioni dei protagonisti. Visione piacevole, ma senza acuti.

Daniela 13/02/14 09:23 - 12622 commenti

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Verso la fine del '700, il trono di Giorgio III è messo in pericolo dalle stramberie del re. Mentre si complotta per la sua destituzione, un medico chiamato a corte adotta un atteggiamento "scandaloso" ma efficace: trattare il suo regale paziente come un malato qualsiasi... Storia affascinante, ambientazione lussuosa, dialoghi curati: cosa manca al film per essere un capolavoro? Forse un poco di follia, tutto appare troppo irrigidito, come se lo stesso regista fosse intimidito dal soggetto. Pur inferiore alle attese, resta però opera interessante, da vedere anche per la bella prova del cast.

Maxx g 28/06/22 11:13 - 632 commenti

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Inghilterra. Anni della Rivoluzione francese. Re Giorgio III inizia a dare segni di follia. La corte non sa cosa fare se non allontanarlo dal regno e curarlo. Il sovrano teme che uno dei due figli possa fargli le scarpe. Le occasioni per divertire potevano esserci e il film all'inizio promette bene, salvo poi sfilacciarsi e a divertire poco, deviando spesso nel volgare gratuito. Peccato perché l'impegno degli attori c'è stato del tutto. Merita una visione ma l'impressione è  di una grande occasione mancata.
MEMORABILE: Le corse del re con alcuni sudditi, per le scale, sul campo, nelle sale.

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