Los Angeles 2020 - La città del crimine - Film (1994)

Curioso filmetto che mescola abilmente azione e fantascienza, con frammenti di postnuke purissimo. Insinuarsi tra i criminali di una Los Angeles allo sbando è occasione propizia per una sorta di viaggio catartico di un ex delinquente in cerca di redenzione. Passaggi horror (l'incontro con la comunità religiosa cannibale) e anche un po' di nudo completano i cliché del genere. Girato in Perù.

Mediocre postatomico statunitense in cui latita il concetto di originalità. La trama sembra ricalcata al 70% da 1997: Fuga da New York e un buon 10% è preso dai Guerrieri della notte. Gli interpreti principali non sono male, mentre i cattivi sono caricaturali al massimo e anche assai ridicoli. L'idea dei cannibali "ospitali" verrà poi ripresa dal postatomico I padroni della terra.

Specie di clone di 1997 - Fuga da New York, di cui ricalca quasi passo passo le "tappe" narrative e i personaggi. Chiaramente Carpenter sta su un altro pianeta, ma Winfrey non sarebbe neanche male come regista action (vedasi il suo ottimo Excessive Force II); infatti un certo ritmo alla vicenda lo imprime. Purtroppo i mezzi a disposizione sono miserrimi, le location raffazzonate e gli attori deludono (a parte Rossovich e Keach). Totalmente sopra le righe i cattivi Ironhead e Wizard. Situazioni assurde. Effetti speciali assenti e combattimenti coreografati malissimo. Girato in Perù e si vede...

Fin troppo facile capire quale sia il modello a cui si ispira e dal quale prende più di un semplice spunto. Soltanto per questa ragione parte svantaggiato, trattandosi di un epigono girato con la carta carbone sotto mano. Le differenze sul piano tecnico sono tante e non di poco conto e non è soltanto una mera questione registica, perché gli interpreti sono il vero anello debole a cui si fatica a trovare una giustificazione. La differenza di disponibilità economica si vede soprattutto in questo, perché gli scenari e i costumi, per quanto al limite, sono accettabili.